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"Concessioni in cambio di mazzette, Foggia vive da tempo con questi metodi”

Il candidato sindaco Giuseppe Martorana commenta gli arresti del dirigente comunale Fernando Antonio Biagini, del consigliere Massimo Laccetti e dell’imprenditore edile, Adriano Bruno

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Quando parlavamo di pericolo politico che si ripresenta alle elezioni non sbagliavamo. Lo hanno dimostrato i fatti. Antonio Biagini e Massimo Laccetti sono solo la punta dell'iceberg di una situazione che ha contribuito a metter in ginocchio il comune di Foggia e la dignità di questa città. Si potrà pensare che è facile, ora, sparlare su chi è stato indagato. Ma noi rispondiamo che non era difficile sospettare che vi fosse un'azione criminale da parte di alcuni  dirigenti pubblici insediatisi in Municipio.

Foggia vive da tempo immemorabile con questi metodi: tu dai la mazzetta a me, io do la concessione a te. E tutti vivono felici e contenti. Il costruttore Zammarano, vittima poco tempo fa di un attentato esplosivo, e che solo oggi si è scoperto essere anche vittima di concussione, potrebbe ritenersi, se non altro, moralmente responsabile dell'azione criminale compiuta dai due arrestati, a meno che non sia stato il fautore di una denuncia a loro carico per quanto venuto a galla. C'è da chiedersi, però, da quanto tempo andava avanti l'elargizione delle mazzette per ottenere gli appalti, e per quanto tempo, mentre i due arrestati incassavano, il costruttore otteneva le autorizzazioni ad edificare.

Se Foggia pensa che con l'arresto dei due dirigenti pubblici sia stata debellata la criminalità politica, sbaglia di grosso. Vi sono ancora molti lati oscuri, molti dubbi e perplessità su come certe famiglie hanno ottenuto privilegi a danno di chi non si è mai sottomesso al criterio della mazzetta. Ed è pensabile, forse, che in questo giro di soldi, la malavita organizzata locale sia rimasta a guardare? Se non indirettamente collegati alle mazzette, i clan locali hanno operato da sempre imponendo ai cantieri in costruzione operai di famiglie a loro affiliate e benefici sull'acquisto di immobili. E' un giro vizioso che dura da decenni e che non cesserà se torneranno in comune i soliti partiti e le solite persone.

Attualmente, vi sono personaggi che si presentano alle elezioni con un carico di moralità pari a zero. Noi lo stiamo dicendo già da diverso tempo. Non c'è solo l'interesse politico e della malavita cittadina nelle elezioni comunali, ma c'è anche l’interesse personalissimo di certi sciacalli che non esitano a travestirsi con candidi abiti per meglio truffare la buona fede degli elettori.

Attenzione ai venditori della morale contraffatta ed ai prestigiatori della parola, perché per due elementi corrotti che vengono a galla, ce ne sono cento uguali che rimangono nascosti, e mille che si presentano per diventarlo.  Diffidare della casta politica e delle serpi che strisciano alla luce dei riflettori elettorali eviterebbe di gettare ulteriore scredito sulle persone oneste e sulla dignità di questa città, da troppo tempo torturata da lestofanti, tangentari e truffatori, e si manderebbe a casa quella classe politica che nella sua negligenza, indifferenza e incapacità, ha contribuito a far scivolare sempre più in basso la nostra società, i nostri valori ed il prestigio del capoluogo pugliese. 

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