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Sparatoria a Manfredonia, Piemontese: "Potenziare la presenza delle forze dell'ordine per strada"

Il commento del vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese e del Partito Democratico di Manfredonia, in merito alla sparatoria avvenuta nell'area Luna Park allestita in via Scaloria

“Una giornata bellissima, con migliaia di persone tornate a invadere le strade di Manfredonia per la grande  processione della Madonna di Siponto, sfregiata da una sparatoria alle 2 di notte al Luna Park allestito in zona Scaloria: decisamente abbiamo bisogno di potenziare la presenza di forze dell’ordine per strada”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, tornando su un argomento che aveva sollevato giorni fa, dopo avere ascoltato i sindacati delle forze di polizia che lamentano l’insufficienza degli organici in provincia di Foggia. Piemontese è stato ieri presente a tutta la lunga processione partita dalla Cattedrale, molto partecipata dopo due anni di stop ai riti religiosi che si svolgono per strada, causati dalla pandemia. "È stato emozionante rivedere tanta gente, di ogni età, tornare a stare insieme e affollare strade e locali di Manfredonia, tuttavia, proprio momenti del genere evidenziano cosa possa significare avere poco personale e pochi mezzi a presidio della sicurezza. E, così, un uomo ha potuto estrarre una pistola e sparare alle gambe a un altro uomo in mezzo a tanta gente che ancora si divertiva nei giorni della grande festa patronale della città. Non è più tollerabile”

Per il Pd di Manfredonia, "quanto successo ieri rappresenta un punto di non ritorno". Così i dem in una nota stampa: "Sparare in mezzo alla folla è sintomo del delirio di onnipotenza criminale che va stroncato sul nascere con una risposta forte, unanime e inequivocabile da parte di tutti, cittadini, istituzioni, categorie sociali, associazioni, senza distinzioni. È il tempo di dire chiaramente da che parte stare, senza dubbi e zone d'ombra. È tempo di riconoscere che questa è una terra di mafia che distrugge e mortifica un intero territorio e la sua gente, insinuandosi subdolamente tra le difficoltà quotidiane. Credere e praticare la legalità, l'impermeabilità a certi modi di fare sono le uniche cure per la ferita inferta a tutta la nostra comunità. Prendere le distanze non basta più! Voltarsi dall'altra parte e far finta di nulla sono l’humus che da sempre alimenta i circuiti criminali. Ognuno di noi deve sentirsi presidio perenne di legalità. È il momento di dire chiaramente che più forze dell'ordine e più Stato risolveranno solo in parte il problema se non è il tessuto vivo della città a reagire, se non siamo noi in primis a sentirci presidio permanente di legalità.

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