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San Nicandro Garganico, Vocale PD: “Sveglia, la città sta morendo”

“Il comune è in dissesto, lo sappiamo tutti, ma Gualano e la sua maggioranza non sono stati eletti per farne un piagnisteo o per dire continuamente "la colpa non è nostra”

«Abbiamo concesso un anno di tranquillità all'Amministrazione Gualano e la nostra opposizione si è limitata a pochissimi interventi, quasi tutti nella camera charitatis del Consiglio comunale e con l'intenzione di incalzare e spronare il lavoro della maggioranza sulle questioni più emergenti. Il risultato è che noi non siamo mai stati ascoltati e i cittadini non percepiscono assolutamente nulla delle grandi innovazioni annunciate prima in campagna elettorale e da ultimo nella conferenza di fine anno. Mente la città sembra ritornare ai tempi dell'ultimo dopoguerra, particolarmente per le cattive consuetudini che si stanno consolidando».

Così il segretario cittadino e capogruppo consiliare del Partito Democratico di San Nicandro Garganico, Matteo Vocale, che ha anche annunciato una campagna comunicativa di sensibilizzazione per incalzare l'amministrazione sulle emergenze che la città sta vivendo nel bel mezzo di un dissesto finanziario dall'esito ancora incerto, alla quale seguirà un'assemblea generale aperta alle forze vicine e alla città, prima dell'appuntamento estivo della Festa dell'Unità 2014.

Matteo Vocale prosegue: “E' giunta l'ora che si diano una svegliata, perché la città sta morendo sotto ogni punto di vista. Nessuno, ad oggi, sa quali siano le reali intenzioni del sindaco Gualano e della maggioranza di centrodestra per uscire da un pantano che sicuramente ha origini molto remote ma per la cui risoluzione questa amministrazione è stata votata dai cittadini».

«Il riferimento - fanno sapere dalla Direzione del partito di Pozzo Bove - è alle numerose problematiche che sembrano perpetuarsi in una sostanziale forza di inerzia, come se tutto fosse fuori da ogni controllo. La raccolta rifiuti, sebbene si sia raggiunta una considerevole percentuale di differenziato, presenta grossolane lacune operative e gestionali che stanno letteralmente seccando i cittadini, la città è sempre più sporca e sarà ancora peggio nei due mesi estivi. Né i cittadini sanno dove vanno a finire i rifiuti così pazientemente differenziati e quale ricavo ne abbia il comune. La spiaggia e le zone urbanizzate di Torre Mileto non si erano mai viste così sporche di rifiuti. Nel frattempo, nessun vantaggio economico per l'utenza e costi aumentati per i residenti in altro comune e all'estero e per le categorie più svantaggiate.

Nonostante le numerose promesse in tutte le sedi, la situazione dei tributi è allo sfascio totale, con un vertiginoso aumento delle evasioni a causa della completa assenza di una sana politica di recupero crediti, quando invece si potrebbe pagare meno ma tutti. E dietro le porte, si annuncia una nuova privatizzazione del servizio, nel reale timore che si faccia il "terno", dopo la S. Giorgio e la Censum.

Vertiginosa è l'assenza totale di controlli, con un corpo di Polizia Locale prima depauperato anche da questa amministrazione, con spostamenti di uomini in altri uffici e poi vessato da una sorta di bolla d'infamia, senza che la situazione sia mai stata realmente e seriamente affrontata attorno ad un tavolo. Le multe delle ultime settimane, poi, invece di educare i cittadini li indispettiscono. Occorre costanza e continuità, attraverso uomini e mezzi: una cosa non impossibile per un servizio essenziale, nonostante il dissesto.

Il Piano del Commercio approvato senza interpellare i rappresentanti delle categorie sannicandresi: neppure le opposizioni sono state coinvolte a dovere e ci ritroviamo già con il primo errore da correggere nel prossimo consiglio comunale. Mentre l'abusivismo di piccoli commercianti e ambulanti soprattutto forestieri ha superato ogni livello di accettabilità.

Nessuna idea infrastrutturale, ad eccezione di fantastici ponti di collegamento con le Tremiti. I pochi cantieri che si vedono sono opera dell'Amministrazione Squeo e, peraltro, sono stati consegnati qualche settimana fa con gravi ed evidenti incompletezze e già godono di un perfetto abbandono. Del PUG, che dicevano fosse in dirittura di completamento sei mesi fa, non vi è più traccia, né scritta né verbale. Non si conosce affatto che idee abbia l'Amministrazione per il turismo, dove e come voglia investire, come rendere fruibili le bellezze del nostro territorio sempre più abbandonato. Le pochissime iniziative, sono frutto di privati cittadini e associazioni che, nonostante l'impegno, trovano spesso difficoltà in una matassa di piccoli intoppi burocratici che la politica dovrebbe risolvere, non accondiscendere.

La gestione politica dell'Ente è paragonabile a quella commissariale, dove si fa il minimo dovuto, campando di rendita su quanto altri hanno seminato in passato. Il sindaco in un anno ha organizzato una sola conferenza, dove si è detto tutto e niente. Le uniche occasioni in cui le cronache e i giornali hanno parlato dell'amministrazione Gualano, sono quelle che riguardano la penosa querelle giudiziaria di due candidati, lasciati da soli a contendersi un misero seggio da consigliere.

Il comune è in dissesto, lo sappiamo tutti. Gualano e la sua maggioranza non sono stati eletti per farne un piagnisteo o per dire continuamente "la colpa non è nostra": è tempo di agire, di capire come e quando uscire fuori dal dissesto e dare una speranza a questa città. Se sanno cosa fare, hanno l'obbligo di informare i cittadini, ormai in preda allo smarrimento e all'apatia. Da oggi - concludono dal PD - non faremo più sconti a nessuno: il tempo dello "svezzamento" è terminato».

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