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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le tasse dei foggiani trattenute indebitamente da Aipa. La colpa? “Del centrosinistra di Mongelli”

Il sindaco di Foggia difende le scelte della sua amministrazione e punta il dito contro il centrosinistra dell'ex sindaco Gianni Mongelli e del Partito Democratico

Con il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie di Aipa, per complessivi 9,5 milioni di euro, l’annosa vicenda dei tributi trova finalmente una risposta concreta. Al netto delle responsabilità e dei tecnicismi, va evidenziato che tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2014, il Comune di Foggia aveva “tolto” all’Aipa la riscossione dell’Imu e della Tasi, avviando una gestione interna del servizio, cosiddetta “in economia”. Undici mesi dopo aveva intimato alla società titolare del servizio di riscossione tributi, la restituzione di 1,5 milioni di euro “trattenuti indebitamente”.

Pochi giorni fa, alla scadenza e alla mancata proroga del fitto di ramo d’azienda alla Mazal Global Solutions – vista la sospensione di Aipa dall’albo dei soggetti abilitati alla gestione delle attività di liquidazione – a Palazzo di Città era stato avviato il procedimento amministrativo finalizzato alla risoluzione del contratto e anticipato il lavoro di studio e di analisi finalizzati a costruire le condizioni per l'eventuale internalizzazione del servizio di accertamento e riscossione dei tributi della città di Foggia.

Con il sequestro del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile, disposto dalla Procura della Repubblica ed eseguito l’11 febbraio, il sindaco non perde occasioni per puntare il dito contro la precedenza amministrazione di centrosinistra guidata da Gianni Mongelli: “Il rapporto contrattuale tra il Comune di Foggia ed il concessionario che gli amministratori di centrosinistra che ci hanno preceduto ci hanno lasciato in eredità, è stato uno dei primi atti sui quali la nostra attenzione si è soffermata in modo tutt’altro che semplicistico e superficiale vista delicatezza della materia”

Landella difende le scelte del suo governo cittadino, evidenziando come ‘l’ipotesi di reato di peculato connessa all’indebita trattenuta dell’aggio per la riscossione dell’Imu e della Tares non era infatti un approdo scontato”. Non lo era, “non per le strumentali dietrologie di qualcuno, ma per la molteplicità di opinioni e pareri in merito, compresi quelli richiesti al Mef, che però non hanno chiarito la questione contrattuale”

“Elementi – precisa il primo cittadino - che l’Amministrazione comunale ha vagliato ed analizzato, ragionando soprattutto dei rischi che il Comune avrebbe corso nel caso di una risoluzione unilaterale del contratto, in particolare nell’ipotesi dell’esposizione dell’Ente di Palazzo di Città ad una significativa richiesta di risarcimento danni da parte di Aipa SpA”.

Sottolinea il sindaco di Foggia: “A questo è stata utile l’attività messa in campo – nelle forme previste dal contratto – dalla tecnostruttura. Non è un caso se ho sposato le sollecitazioni formulatami dal dirigente dei Servizi Finanziari e delle Politiche Fiscali, Carlo Dicesare, e non più tardi di poche settimane io abbia richiesto un parere alla Corte dei Conti proprio sulla questione relativa la presunta indebita trattenuta”.

Landella ci tiene a sottolineare che “la volontà politica dell’Amministrazione comunale di rimettere ordine in un campo che all’atto del nostro insediamento mostrava più di un profilo di opacità, tuttavia, non è mai stata in discussione. Fin da subito abbiamo avuto chiaro che il centrosinistra ed il sindaco Gianni Mongelli avevano lasciato in eredità alla nuova Amministrazione comunale un settore in cui troppi erano i dubbi e troppe le necessità di chiarimento. Un settore, quello riguardante le tasse pagate dai cittadini, fondamentale per la vita stessa del Comune. È in virtù di questo senso di responsabilità nei confronti della nostra comunità se abbiamo inteso ascoltare più pareri e formulare più verifiche, pur avendo sempre come orizzonte la prospettiva di una risoluzione contrattuale”.

Il sindaco di centrodestra ripercorre le tappe precedenti al sequestro di beni e disponibilità finanziarie di Aipa: “Questo è tanto più vero alla luce degli atti politici che sono stati compiuti sul punto, a cominciare dalla delibera con la quale la Giunta comunale, nel novembre 2014, internalizzò la riscossione dell’Imu. Un atto politico, che smentisce in radice le fantasiose ricostruzioni di coloro i quali per interessi di piccolo cabotaggio politico vorrebbero descrivere una posizione diversa da quella che l’Amministrazione ha sempre avuto sulla questione, come dimostra inoltre l’avvio del procedimento amministrativo teso alla risoluzione contrattuale avviato nei giorni scorsi sulla base delle irregolarità inerenti l’affitto del ramo d’azienda a Mazal Global Solution Srl da parte di Aipa SpA”

Franco Landella conclude: “Le responsabilità politiche, dunque, sono tutte nel campo del governo di centrosinistra che ci ha preceduto, anche per ciò che riguarda una rinegoziazione dell’aggio che ha visto moltiplicarsi esponenzialmente gli introiti per Aipa SpA rispetto a quanto accadeva con il precedente concessionario Gema. Non può sfuggire, infatti, che le trattenute indebite avrebbero riguardato le anticipazioni fatte al Comune di Foggia da Aipa SpA dal 9 maggio 2012 al 30 maggio 2013 e le somme riscosse dai contribuenti a titolo di imposte varie tra giugno 2012 e luglio 2014, dunque per intero nel periodo di governo del centrosinistra e del Partito Democratico”.

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