“Dalla padella delle autorizzazioni si è finiti nella brace degli abusi edilizi”
Così Augusto Marasco sul sequestro delle bancarelle abusive di frutta e verdura disposto dalla Procura della Repubblica di Foggia
Anche l’ex candidato sindaco del centrosinistra, Augusto Marasco, commenta la notizia dei sequestri dei chioschi di frutta e verdura disposti dalla Procura della Repubblica di Foggia: “Il 5 maggio dell’anno scorso ho svolto una conferenza stampa per denunciare le gravi violazioni congegnate dall’Amministrazione guidata da Franco Landella sui chioschi di frutta e verdura: a distanza di 9 mesi si scopre che la soluzione partorita dalla Giunta e strombazzata in pompa magna ha finito per aggiungere al danno la beffa”.
Aggiunge il capogruppo de ‘Il Pane e le Rose’: “La comunità foggiana non ha bisogno di una politica incapace di farla crescere o che, come in questo caso, riesce ad alimentare essa stessa nuova, più grave illegalità: al di là dei requisiti soggettivi degli autorizzati, gli ambulanti si sono trovati a subire il sequestro per essersi attenuti agli indirizzi che l’Amministrazione ha impartito loro. È colpa dell’Amministrazione se, come dicevo l’anno scorso, sono state ignorate le più elementari procedure di legge in materia edilizia: una circostanza che interpella la responsabilità anche di altri Servizi comunali, a partire da quello all’Urbanistica per finire a quello della Polizia municipale, chiamati entrambi ai controlli del territorio”.
Marasco prosegue: “Dalla padella delle autorizzazioni è così finiti nella brace degli abusi edilizi per colpa dell’atto di indirizzo e degli interventi conseguenti che Landella strombazzò come “un modello di azione orientato alla collaborazione inter-istituzionale”: che razza di modello si è visto”.
Incalza il consigliere comunale di minoranza: “Non voglio produrmi in uno stucchevole “lo avevo detto”, né mettere cappello sulle parole del procuratore aggiunto, la dottoressa Francesca Romana Pirrelli, ma aderisco a quelle riflessioni osservando la gravità del deterioramento del contesto civico della città se, a fronte delle mie denunce circostanziate, proposte nello spazio politico-istituzionale appropriato, l’opinione pubblica non è mai, dico mai stata raggiunta da una chiara informazione capace di circoscrivere le responsabilità e alimentare nei cittadini la consapevolezza di quanto accadeva e accade”.
Augusto Marasco suona la carica: “Rinnovo l’appello affinché si colga la necessità di una svolta politica e culturale diffusa: dobbiamo tutti superare divisioni e contraddizioni che hanno indebolito la proposta politico-elettorale del centrosinistra nel 2014 e riprendere un cammino in prospettiva. Non possiamo lasciare che il governo di una grande città si risolva tutto con il “Venghino, signori venghino” del prossimo spettacolo”.