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“Il ricorso è infondato”, ma non finisce qui. Landella: “Basta con questa pagliacciata”

I giudici stigmatizzano i tre motivi di ricorso opposti da Marasco contro il risultato elettorale come "infondati”. Di Pardo avrebbe già preannunciato il ricorso al Consiglio di Stato

Il ricorso presentato dall'ex candidato sindaco del centrosinistra Augusto Marasco contro l'esito elettorale delle amministrative 2014 a Foggia è infondato. Pertanto è stato respinto dai giudici. E' questa la conclusione alla quale sono giunti i magistrati della prima sezione del Tar di Bari nella mattinata di ieri. Che, implicitamente, sentenziano: l'amministrazione Landella può legittimamente governare per i prossimi 5 anni.

Si chiude così, almeno per il momento, una vicenda giudiziaria che ha tenuto col fiato sospeso maggioranza ed opposizione al comune di Foggia per quasi 6 mesi. Nel dispositivo, che consta di 18 pagine, i giudici stigmatizzano i tre motivi di ricorso opposti da Marasco contro il risultato elettorale come "infondati".

E' infondato il primo, relativamente alla omessa indicazione del luogo di autentica delle accettazione delle candidature di Forza Italia e Movimento Schittulli: per i magistrati Corrado Allegretta, Francesco Cocomile e Alfredo Allegretta, si tratterebbe infatti di un aspetto facilmente desumibile dall'autentica nel suo complesso e dal timbro del Comune di Foggia.

E' infondato il secondo motivo di ricorso, che contestava un numero di sottoscrizioni valide per le liste di Landella inferiori alla norma: anche in questo caso i giudici parlano di "censure meramente formalistiche su meri errori materiali chiaramente riconoscibili" e non tali da inficiare i presupposti di chiarezza delle operazioni elettorali; peraltro, aggiungono i magistrati, "errori simili in un Comune di significativa importanza come il Comune di Foggia non costituiscono una eventualità ma una certezza statistica".

Infondato, infine, anche il terzo motivo di ricorso che denunciava irregolarità nelle operazioni di voto per ciò che concerne le liste di Landella. Per i magistrati si tratta di contestazione troppo generica, "e comunque il ricorrente non è stato in grado di dimostrare sul piano istruttorio l'erroneità del risultato amministrativo".

Ricorso bocciato dunque, per l'amarezza del legale di Marasco, il molisano Salvatore di Pardo che inanella così una seconda sconfitta dopo quella rimediata a San Severo contro Francesco Miglio. Mano tesa all'ex rivale dal sindaco Landella: "Collaboriamo per il bene di Foggia. Basta con questa pagliacciata" ha dichiarato ai microfoni di Foggiatoday ieri sera. Ma Di Pardo avrebbe già preannunciato il ricorso al Consiglio di Stato.

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