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Foggia calcio, tutti contro Fazzone. Forza Italia bacchetta il senatore: "Poca informazione e acredine ingiustificata"

Raffaele Di Mauro, Dario Damiani e Franco Landella stigmatizzano l'atteggiamento del senatore laziale, dopo l'annuncio di una interrogazione parlamentare sulla sentenza del Tribunale Federale Nazionale

Le vicende extracalcistiche del Foggia calcio vedono la politica sempre più coinvolta, tra botta e risposta continui che prescindono dall'appartenenza politica, rispondendo più alle logiche del campanilismo, 

Non è un caso che alle accuse pregne di inesattezze formulate dal senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, siano state fortemente stigmatizzate dagli altri esponenti azzurri. 

"Vuole spiegarci il senatore Fazzone, se il Foggia Calcio non ha onorato un campionato portando in trasferta migliaia di tifosi che hanno arricchito le casse di tutti i club avversari? Vuole spiegarci se non siamo stati leali e nobili quando abbiamo onorato il campo e il gioco fino al novantesimo minuto dell'ultima partita dicampionato? Vuole spiegarci quando avremmo vinto pur perdendo se abbiamo ottenuto sul campo una meritata persistenza in serie B, sfiorando, addirittura i play off per accedere alla serie A? Vuole spiegarci Fazzone perché tutta questa acredine nei confronti, non solo di una società calcistica, ma di una Città, di una provincia intera?!
Fazzone è chiaramente fuori strada e tradisce con la sua interrogazione i concetti con cui apre il suo ragionamento, non sta tutelando affatto la lealtà e la nobiltà dello sport. Chiedo, con forza, ai deputati e senatori pugliesi di Forza Italia, eletti per rappresentare anche questa provincia, di rispondere al collega, spiegandogli che nessun dono è stato fatto al Foggia Calcio - che tra l'altro partirà nel prossimo campionato con una grande penalità (meno 15 punti) - e di vigilare affinché sia rispettato il principio di autonomia che governa anche la giustizia sportiva senza ingerenze di alcun genere e tipo, precisando che i processi si celebrano nei tribunali e che la società Foggia Calcio ha già preannunciato reclamo avverso la sentenza di primo grado nella convinzione che il tribunale federale di appello possa riconoscere la proporzionalità della pena in relazione ad una contestazione limitata solo ad un illecito di carattere amministrativo.  Dovremmo, inoltre, invitare, il Senatore Fazzone a leggere attentamente la sentenza di primo grado del tribunale federale che lo aiuterà a comprendere che mai in presenza di una contestazione di illecito esclusivamente amministrativo sia stata comminata la pena della retrocessione a carico della società deferita", la replica del segretario provinciale Raffaele Di Mauro. 

Gli fa eco il senatore Dario Damiani: "È sempre inopportuno avanzare illazioni sulle decisioni di un Tribunale, tanto più quando si tratta di un caso di giustizia sportiva in cui proprio il valore del pieno rispetto dell'avversario deve essere fondante. L'interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dei ministri sul caso Foggia-Virtus Entella rischia di confondere piani che sono e devono restare distanti e autonomi.  Come tutte le sentenze, anche le decisioni del Tribunale Federale vanno rispettate ed eventualmente impugnate e rivedute nelle opportune sedi e dagli unici soggetti legittimati a farlo, cioè le parti aventi diritto. Interventi nel merito di soggetti estranei sono censurabili in quanto rischiano di alimentare livore, laddove invece vi è necessità di ricomporre i dissidi, a beneficio di un clima di serenità fra tifoserie e territori che proprio chi si fregia dell'onore di rappresentarli all'interno delle massime istituzioni deve saper sempre coltivare. La politica sappia rispettare i propri limiti e quelli altrui, lasciando a chi di dovere il compito di decidere in merito a questioni che sapranno senz'altro trovare adeguata e corretta soluzione senza necessità alcuna di indebite interferenze". 

Ed è di poco fa l'ennesima nota del sindaco di Foggia Franco Landella: "Ho riflettuto molto prima di decidere di rispondere al senatore Claudio Fazzone. Credo però che gli argomenti ed il livore che egli ha utilizzato nella sua interrogazione parlamentare dedicata al Foggia Calcio meritino alcune doverose precisazioni. Fazzone per occuparsi di una materia che è di stretta competenza della magistratura sportiva ha addirittura utilizzato lo strumento dell’interrogazione parlamentare urgente. Scelta legittima, intendiamoci. Ma che descrive una griglia di priorità quantomeno opinabile. Soprattutto perché è francamente difficile comprendere per quali ragioni il senatore Fazzone intenda rilanciare con tanta foga la tesi del presidente della Virtus Entella, che per chi non lo sapesse è il noto imprenditore Antonio Gozzi. Fazzone è stato eletto nel territorio di Chiavari? A me non risulta. Per cui è davvero singolare che un senatore della Repubblica eletto nel Lazio si concentri, come se non ci fossero questioni più importanti per il Paese sulle quali impegnarsi, del destino di una squadra di calcio della Puglia.

Non so da quanto il senatore Fazzone sia solito seguire questo sport. Mi sentirei di dire da poco, almeno leggendo le sue considerazioni su “chi vince e chi perde”. Vorrei dargli una notizia, poiché dubito che il senatore della Repubblica abbia seguito il campionato di Serie B dello scorso anno: il Foggia Calcio non solo ha guadagnato sul campo la sua salvezza, ma attraverso un girone di ritorno sensazionale ha sfiorato addirittura l’ingresso nei play off per potersi giocare la promozione in Serie A. Dunque, di preciso, di quali vittorie e di quali sconfitte parla a sproposito Fazzone?

Ciò che però mi lascia assolutamente basito è la disinvoltura con la quale il senatore Fazzone ha calpestato decenni di battaglie garantiste portate avanti dal partito in cui milita e nelle cui liste è stato eletto, interpretando il più becero giustizialismo. In Forza Italia ci è stato insegnato, a partire dal presidente Silvio Berlusconi, che un indagato non è un colpevole e che esiste il principio di presunzione di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio. E nel caso che riguarda i vertici della società Foggia Calcio non è neppure cominciato il processo di primo grado. Non mi pare che un atteggiamento di questo genere faccia bene all’immagine di Forza Italia, né credo sia coerente con ciò che abbiamo sostenuto sin dalla nascita del nostro partito. Anche perché, a seguire la tesi del senatore Fazzone, egli stesso per opportunità avrebbe dovuto essere escluso dalle liste di Forza Italia, viste le vicende giudiziarie in cui è rimasto coinvolto personalmente.

È quindi davvero avvilente dover assistere allo spettacolo andato in scena nelle ultime ore. Non è tollerabile che il lavoro che sul territorio ciascun militante e dirigente di Forza Italia compie alacremente tutti i giorni per affermare e far crescere l’entusiasmo ed il consenso attorno al nostro partito, sia poi messo a rischio da un senatore che decide improvvisamente ed inspiegabilmente di occuparsi di faccende che non conosce e che affronta con un approccio distante mille miglia dalla nostra cultura politica. Hanno ragione i suoi colleghi nell’avergli ricordato che sarebbe cosa buona e giusta se la politica si astenesse dal provare a condizionare questioni che sono di stretta competenza della magistratura penale e sportiva. Io, più modestamente, gli suggerisco di dedicarsi a temi un po’ più rilevanti del destino di una squadra di calcio. Se non altro per provare a dare un senso al suo incarico parlamentare".

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