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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“Dalla città dei puffi alla città senza segnaletica orizzontale”

Giorgio Cislaghi lamenta cita la direttiva 28/12/2000 e suggerisce all’amministrazione comunale di provvedere in tempi brevi al rifacimento delle strisce pedonali

Sono bastati pochi mesi per passare dalla “città dei puffi”, le famose righe blu della sosta tariffata, alla città senza segnaletica stradale orizzontale e, se la sosta tariffata si continua a pagare, attraversare la strada e sempre più rischioso per la quasi totale scomparsa delle strisce pedonali.

Eppure, viste le molteplici voci della TASI, non dovrebbero mancare le risorse finanziarie per promuovere la sicurezza stradale. Dall’ufficio Tecnico e dalla Polizia Municipale dovrebbero essere reperite le risorse necessarie e, se queste risorse risultassero insufficienti, si può attingere anche dai proventi delle contravvenzioni per le violazioni del Codice della Strada come ricordano sia il Ministero dei Trasporti che il Ministero dei lavori Pubblici con le loro direttive.

Se non possono mancare i finanziamenti per la pronta manutenzione della segnaletica stradale quello che colpisce ancora di più è la durata della stessa. Eppure dopo la lettura delle direttive “sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del codice della strada in materia di segnaletica e criteri per l’installazione e la manutenzione”, lettura che pensiamo sia stata fatta dalla tecnostruttura, non dovrebbero esserci incertezze su come si debba procedere e su quali materiali usare per rendere la circolazione stradale più sicura, soprattutto per i pedoni.

Vale la pena citare un passaggio della prima direttiva (28/12/2000) che afferma “numerosi sinistri stradali, infatti, derivano dall’assenza di segnaletica, dall’inadeguatezza della stessa rispetto alle condizioni della strada e del traffico, dalla sua tardiva o insufficiente percepibilità, dalla collocazione irregolare, dall’usura dei materiali o dalla mancata manutenzione, …”, affermazione che, dopo 14 anni, descrive bene la situazione cittadina.

La stessa direttiva chiarisce, senza lasciare alcun dubbio, che “tutta la segnaletica stradale deve sempre essere mantenuta in perfetta efficienza da parte degli Enti proprietari o dei soggetti esercenti che sono tenuti alla sua posa in opera” e suggerisce anche la normativa a cui fare riferimento affermando che “ un utile riferimento circa i parametri qualitativi minimi in uso della segnaletica orizzontale, è costituito dalla norma UNI EN 1436”. Ci permettiamo di sottolineare che questa norma fornisce parametri qualitativi minimi tant’è che nella seconda direttiva si chiarisce che le amministrazioni, se vogliono, possono richiedere l’uso di materiali che offrono prestazioni più elevate ma che richiedono una minore manutenzione.

Vista la quasi totale scomparsa della segnaletica orizzontale, viene da chiedere al dirigente competente quali materiali siano stati usati e quali controlli siano stati fatti per verificare la corretta posa in opera degli stessi. In particolare vorremmo sapere con quali strumenti siano state fatte le verifiche e se siano stati usati i “lamierini di controllo” come prevede l’ANAS per le strade di sua competenza.

Ci aspettiamo che l’Amministrazione Comunale provveda in tempi brevi al rifacimento della segnaletica stradale per ripristinare le condizioni di sicurezza minime previste per i pedoni e gli altri utenti della strada evitando anche il rischio di azioni di rivalsa da parte degli stessi in caso di incidente.

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