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Provinciali 2014, scontro tra candidati forzisti: le frecciatine di Mongiello a Landella

Entrambi espressione di Forza Italia ma entrambi candidati alle elezioni provinciali del prossimo 12 ottobre. "Landella non può occupare contemporaneamente due livelli istituzionali così delicati"

Non si placano le polemiche interne a Forza Italia, partito diviso in vista delle elezioni provinciali che si terranno il 12 ottobre prossimo. Prosegue quindi lo scontro a distanza tra Paolo Mongiello e Franco Landella.

PAOLO MONGIELLO. Ho letto le dichiarazioni fatte dal Sindaco di Foggia circa la mia candidatura a Presidente dell'Amministrazione Provinciale. Giova ribadire, anche a chi colpevolmente tace, che la mia posizione non è mai stata pretenziosa o ultimativa, posto che chiunque dev'essere messo in condizione di dare ciò che può offrire per capacità e conoscenza delle cose. E, per questo, la mia disponibilità a candidarmi, comunicata nel rispetto delle norme statutarie, etiche e comportamentali al mio Partito, non avendo, come è noto a quanti mi conoscono, mai considerato le frequentazioni amicali uno strumento, vuole rappresentare la determinazione ad affrontare i problemi, non certo a fare filosofia.

Per formazione culturale ho appreso gli strumenti per capire il dettato ed il significato di una legge, per cui, pur essendo pronto al confronto, non credo si possano dare risposte alla Capitanata forzando a modo proprio la norma. Quello che per me conta e che avrei voluto discutere insieme a tutti i livelli istituzionali e di rappresentanza del mio Partito, è che oggi non si può pretendere di occupare contemporaneamente 2 livelli istituzionali così delicati come il Comune di Foggia e l'Amministrazione Provinciale. Se sintesi vi è stata, come si afferma, non lo è stata sui temi programmatici ma su altri elementi, dei quali attendiamo notizia.

Ciò che mi preme porre in evidenza nella circostanza, è che il Sindaco per giustificare l'impossibilità di una ragione politica vera della sua discesa in campo per Palazzo Dogana, afferma che io mi sia posto in modo poco rispettoso nei confronti del partito di appartenenza. Spieghi allora le ragioni politiche per le quali, disinteressandosi del partito che con tanta determinazione l'aveva candidato a sindaco, nella composizione della giunta comunale ha completamente ignorato quanti di Forza Italia, e non solo, lo avevano sostenuto con forza, risultando eletti in Consiglio Comunale. Spieghi su quali basi politiche dà lezioni comportamentali.

Spieghi, ma non solo lui, quale voce ha avuto il territorio, quando è stato ascoltato, e per quale motivazione politica nessun'altro sindaco è in grado di fare il Presidente della Provincia, perché vi sono sindaci di un dio minore. Se vi fosse stato un confronto politico avrei sostenuto anche questo, pronto a fare mia la soluzione politica migliore perché maggiormente condivisa. Ma non riesco a capire soluzioni autoritarie ed imperative, che mancano di contenuto politico, e che sono palesemente in contrasto non solo con gli interessi e la visione complessiva del territorio, ma anche con la battaglia portata avanti dall'on.le Fitto a livello nazionale sulla democrazia interna a Forza Italia.

Ciò detto, l'unica strada possibile è stata di candidarmi a Presidente, rimanendo saldamente nel Partito, ma offrendo per questo una possibilità alternativa di discussione e di confronto, con la passione e la serenità di chi fa politica non per determinare soluzioni personali. L'esperienza insegna che non ne abbiamo bisogno.

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