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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Scintille in aula tra Longo e Landella. Il Comune di Foggia ha il nuovo presidente del collegio dei revisori: è Angelo Mancazzo

Il campo sportivo San Paolo al Cep si farà. Passa in aula anche la proroga di cinque anni dell'accordo di programma Tonti. A inizio dei lavori è stato eletto il nuovo presidente del collegio dei revisori

Angelo Mancazzo è il nuovo presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Foggia. All’esito della votazione a scrutinio segreto del Consiglio comunale è risultato eletto con 20 voti, superando abbondantemente il quorum delle 17 preferenze. La nomina è triennale. Hanno risposto all’avviso pubblico di manifestazione di interesse otto professionisti: Angelo Pedone, Giuseppe Babusci (8 voti), Angelo Mancazzo (20 voti), Vito Ippedico, Maurizio Stefanelli, Massimo Fatone, Giuseppe Laurino e Martino Mignogna (1 voto). Il nuovo collego presieduto da Angelo Mancazzo è composto anche da Angelo Rocco Duca e Giuliano Porcelli, sorteggiati a febbraio in prefettura. Il presidente del Consiglio comunale Leonardo Iaccarino inizialmente ha faticato a mantenere l'ordine, per qualche intemperanza dei consiglieri comunali, probabilmente già in clima vacanziero (i microfoni aperti tradiscono chi aveva la valigia già pronta per il mare). La seduta si è tenuta a porte chiuse, in diretta streaming. Una volta rinnovato l'organo di revisione economico-finanziario, la massima assise è passata all'analisi delle questioni urbanistiche all'ordine del giorno.

L'IMPIANTO SPORTIVO SAN PAOLO - L'aula ha detto sì alla ristrutturazione tramite project financing dell'impianto sportivo San Paolo in via Grandi, al quartiere Cep. "Non è una scelta tecnica ma politica", ha avvertito il sindaco Franco Landella in un accorato richiamo alla responsabilità. "Volete o non volete che cresca il patrimonio sportivo?", questo uno degli interrogativi che invita i consiglieri a porsi. "Sono stanco della politica stop and go che cerca di demandare agli organi prefettizi o giudiziari la responsabilità". L'accapo è stato licenziato con 14 voti a favore. Fratelli d'Italia (senza Ciccio D'Emilio) ha votato contro, "perché non è stato rispettato quello che è stato deciso ieri", ha precisato il capogruppo Gino Fusco. "Avevamo stabilito nella riunione di maggioranza di ritirare l'accapo affinché il commissario potesse decidere in merito". Bruno Longo, Fusco, Erminia Roberto e Liliana Iadarola non sono affatto contrari però al progetto di finanza.

Deve ancora essere completato il procedimento di esproprio (vicenda che va avanti dagli anni 70), lo stesso che ha consentito la realizzazione del campo da baseball. "Inspiegabilmente quella particella non è stata oggetto di decreto di esproprio", ha chiarito l'assessore all'Avvocatura e Contenzioso Sergio Cangelli.

GLI ACCORDI DI PROGRAMMA - La proroga dell'accordo di programma relativo all'ex Prusst San Michele Daunia 2000, per la riqualificazione lungo la direttrice via Lucera-viale Giotto (ditta Di Santo Costruzioni) è stata rinviata per consentire alla Commissione Ambiente e Territorio di formulare un parere (su proposta del presidente Quarato). A scaldare gli animi è stato invece il rinnovo per altri cinque anni dell'accordo di programma Tonti. Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha annunciato il suo voto contrario. "Non è più rispondente al progetto iniziale - ha detto il capogruppo Pasquale Dell'Aquila - Noi l'abbiamo approvato, è vero. Ma ci sono state delle modifiche". Non ha concluso il suo intervento, ritenendo che anche questa volta sia stato strozzato il dibattito e non gli sia stato concesso di terminare, allorquando gli è stato contestato che stesse finendo il tempo a sua disposizione e che la 167 esulava dal tema del dibattito.

Il consigliere comunale di Forza Italia Raffaele Di Mauro ha evidenziato poi come l'accordo di programma fosse stato stilato e approvato dal centrosinistra (nel 2013) e quello di oggi fosse un atto dovuto per collegare l'orbitale alla cittadella ospedaliera. "Se non approviamo questo accapo - è stato l'altolà del sindaco Franco Landella - non potrà essere realizzata la strada d'accesso al nuovo pronto soccorso, vanificando l'accordo di programma". Fa rilevare l'assenza del consigliere d'opposizione Pippo Cavaliere, che gli aveva comunicato l'impossibilità a partecipare per motivi professionali: "Avrei gradito oggi la presenza di Pippo Cavaliere, perché è stato un collaboratore di questa vicenda. È stato il tecnico dell'ospedale che ha dato una mano per cercare di trovare una soluzione nell'interesse pubblico e abbiamo convenuto che dovevano essere modificate alcune situazioni per dar corso a quella cittadella ospedaliera". Il consigliere Cinquestelle Quarato, che aveva annunciato il suo voto contrario ma poi si è astenuto come auspicato pubblicamente dal sindaco, lo aveva motivato come un preludio per "mettersi intorno a un tavolo e rimettere in gioco gli accordi di programma in scadenza o scaduti perché evidentemente oggi non sono più di interesse pubblico".

BRUNO LONGO VS LANDELLA - Si alzano i toni tra Bruno Longo e Franco Landella e partono le scintille. Si punzecchiano sulla famigerata transazione Raco. Dopo le prime parole del consigliere di Fratelli d'Italia che lo ha definito "birichino" - per poi chiedere scusa - per avergli attribuito la vicenda Raco, il sindaco sentendosi accusato si è alzato per abbandonare l'aula e poi tornare. "Non mi rappresenta" è arrivato a urlare Longo, cercando di farsi sentire fino all'altra stanza. "Dovrebbe astenersi dalle battute perché ha tanto da perdere", ha aggiunto con toni di sfida. Già prima si era lasciato scappare che il "sindaco dava fastidio anche quando non c'è" perché il suo telefono lo disturbava nell'intervento. 'Vecchie' ruggini (l'assessorato revocato al genero) e la campagna elettorale potrebbero alimentare lo scontro, che sembra replicare quello da poco sopito tra Iaccarino e Landella.

L'ordine del giorno emendato su proposta del vicesindaco e assessore all'Urbanistica Francesco Paolo La Torre è stato approvato e anche questa volta Longo, Roberto, Iadarola e Fusco hanno votato contro insieme al PD. Ciccio D'Emilio non tradisce l'amicizia con il primo cittadino, a costo di non seguire la linea del suo partito. La seduta si è conclusa poco prima della 14. Anche questa volta all'ordine del giorno non era iscritto il rendiconto di gestione, nonostante i termini siano abbondantemente scaduti. Dovrebbe andare in aula tra una settimana (il 28 luglio).

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