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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica San Giovanni Rotondo

San Giovanni Rotondo, allagamenti e immigrazione: scontro Amati-Pompilio

Amati: "Mi chiedo se sia giusto occupare funzioni pubbliche a pagamento, utilizzando il proprio tempo a scrivere scempiaggini". Pompilio: "Non si permetta di apostrofarmi come razzista e xenofobo"

Chissà cosa penserebbe San Pio della polemica che infuria da giorni tra la Regione Puglia e il primo cittadino di San Giovanni Rotondo. Tema dello scontro, la decisione dell'esecutivo regionale di stipulare convenzioni con alberghi della cittadina garganica per ospitare immigrati. Iniziativa, questa, che ha scatenato l'ira del sindaco di centrodestra della cittadina garganica in cui visse e operò il frate dalle stimmate. Luigi Pompilio ha scritto al ministro dell'Interno e al presidente della Regione Puglia per esternare tutto il suo dissenso.

POMPILIO VS AMATI - "Considerato che la nostra città è un centro della cristianità tra i più importanti del globo - scrive il sindaco - l'Amministrazione Comunale si oppone fermamente all'ingresso di extracomunitari sommariamente identificati, perché tra questi potrebbero annidarsi potenziali cellule terroristiche". Non solo, secondo il sindaco l'arrivo degli migranti  "si trasformerebbe presto in un ritorno di immagine negativa, dovuto all'accattonaggio indiscriminato che si riverserebbe sulla città, danneggiando il sistema di accoglienza turistica".

Frasi queste che hanno suscitato la replica seccata dell'assessore pugliese alla Protezione civile, Fabiano Amati. "Mi chiedo - afferma Amati - se sia giusto occupare funzioni pubbliche, peraltro a pagamento, utilizzando il proprio tempo a scrivere tali scempiaggini. La lotta politica ha un senso solo se i lottatori sono forniti di senno".

L'assessore liquida anche l'analisi del primo cittadino come 'razzista e xenofoba''. Una risposta che Pompilio definisce "un'offesa personale per giustificare le carenze delle proprie funzioni istituzionali". Il sindaco chiede alla Regione "una pianificazione condivisa con le istituzioni locali" perché "dare accoglienza non significa solo parcheggiare in strutture lussuose gli extracomunitari". E aggiunge: "Una delle più alte cariche istituzionali della nostra Regione non può permettersi di apostrofarmi come razzista e xenofobo, alla stregua di qualsiasi speculatore politico di bassa fattura". "Lei si chiede - continua Pompilio rivolgendosi ad Amati - se "é giusto occupare funzioni pubbliche a pagamento per scrivere tali scempiaggini: vorrei sottolineare che il sottoscritto è pienamente consapevole del mandato elettorale di cui è stato investito a seguito di un largo e diretto suffragio popolare".

"Di contro - aggiunge - mi verrebbe da chiederle: è giusto esercitare funzioni pubbliche per 'chiamata diretta', lautamente retribuite, soggiogandole esclusivamente a direttive di partiti o a scelte campanilistiche? Le chiedo quindi di spiegare come mai dopo un allagamento subito il 12 settembre 2009, che ha provocato disastri in buona parte della nostra città causando anche un morto, ad oggi il suo assessorato non ha concesso un solo centesimo dei 210 milioni di euro disponibili dei fondi Fas per la messa in sicurezza idraulica del nostro territorio? Sfogliando le pagine web ho appurato che Fasano (Brindisi), la sua città natia, ha beneficiato di ben nove milioni di euro dei suddetti fondi". Immediata la replica di Amati che accusa Pompilio di "peccare ancora: questa volta per maldicenza".

"Dice - afferma l'assessore - che mentre lui è stato eletto io sarei stato nominato: falso. Gli faccio osservare che anch'io sono stato eletto e con molte migliaia di voti. Dice che per l'alluvione del settembre 2009 San Giovanni Rotondo non ha avuto nulla dalla Regione: falso. Lo informo che dopo un mio sopralluogo, nella città allagata, la Regione erogò 200.000 euro complessivi a San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis. Dice che tra 210 milioni per il dissesto idrogeologico San Giovanni Rotondo non ha preso un euro: falso. Il sindaco non sa, perché evidentemente è inappetente allo studio, che il suo comune, a differenza di altri 63 comuni pugliesi compreso il mio, non aveva presentato la domanda di fondi per il dissesto idrogeologico, che è altra cosa rispetto ai fondi per gli alluvioni, per cui la domanda tardiva è stata benevolmente inserita, e da me, nel successivo atto integrativo, per interventi di valore pari a 2.200.000 euro. Allo stato, però, quei fondi non sono ancora disponibili perché il Governo nazionale non ha ancora erogato un solo euro, e speriamo che non siano tagliati.

Anzi, sull'argomento chiedo al sindaco di San Giovanni Rotondo, se vuole fare qualcosa di buono per farsi perdonare i peccati sull'immigrazione, di minacciare l'autocombustione dinanzi a Palazzo Chigi, nella speranza che il Governo nazionale si impietosisca ed invii le risorse alla Puglia e a San Giovanni Rotondo".

Il sindaco è stato anche attaccato dall'assessore pugliese al welfare, Elena Gentile, che lo ha invitato a ritrattare le dichiarazioni rilasciate e ha chiesto alla citta" di Padre Pio "di rispondere con sdegno alla provocazione del suo sindaco".
(ANSA)

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