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E' già scissione tra i Popolari, il gruppo si spacca dopo 48 giorni. Rignanese e Capotosto non firmeranno dimissioni

I consiglieri comunali Pasquale Rignanese e Antonio Capotosto abbandonano il movimento che fa capo all'assessore regionale Gianni Stea. Il nuovo capogruppo smentisce le voci di una poltrona in cambio dell'allineamento: "Non ho accettato alcun incarico. È il momento di stringersi per risollevare l'immagine della regina del Tavoliere"

Il gruppo dei Popolari Pugliesi al Comune di Foggia è durato (formalmente) 48 giorni: è già scissione. I consiglieri comunali Pasquale Rignanese e Antonio Capotosto se ne vanno per conto loro. Hanno abbandonato il movimento che fa capo all'assessore regionale Gianni Stea e hanno dato vita ad un nuovo gruppo consiliare: Insieme per Foggia. Sarà Rignanese il capogruppo.

Ognuno per la sua strada. Nel gruppo costituito ufficialmente solo il 31 gennaio scorso restano Massimiliano Di Fonso e Danilo Maffei (capogruppo). Fino all'11 marzo, data dell'ultimo Consiglio comunale, quando hanno fatto saltare il banco interrompendo le comunicazioni alla seconda votazione per l'elezione del presidente del Consiglio comunale, sembravano andare d'amore e d'accordo.

Capotosto, alla maniera sua, aveva anche sintetizzato il pensiero dei Popolari con una metafora calcistica: parafrasando, quando si vince, tutti gli elementi di una squadra vengono premiati e l'Udc di cui faceva parte all'inizio era rimasto a bocca asciutta; i Popolari non avevano nessuna casella e nessun incarico e, per il meccanismo premiale, avrebbero dovuto ottenere almeno la presidenza del Consiglio ("Siamo determinanti, con quattro alzate di mano").

Poi, l'unità d'intenti ha iniziato a scricchiolare. Due giorni fa, è arrivata una precisazione a firma della segreteria provinciale dei Popolari Pugliesi, spedita da Maffei "per togliere ogni dubbio" su ipotesi di accordi con la maggioranza e sul posizionamento del gruppo: la compagine rivendicava "la propria posizione autonoma, moderata e centrista, distinta e distante da Franco Landella".

Linea, evidentemente, non condivisa dai due colleghi che hanno fatto i bagagli. Tocca eventualmente escluderli anche dal computo dei consiglieri che potrebbero attivare la procedura per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale.

A mettere a tacere le voci, o anche solo le deduzioni, di una poltrona in cambio dell'allineamento è il consigliere Pasquale Rignanese: "Non ho accettato alcun incarico. Sono stato eletto nel centrodestra, porto avanti un’attività politica nell’esclusivo interesse della comunità foggiana, facendo valere le mie idee e i miei progetti sui problemi che quotidianamente affronto. Oggi la città ha bisogno di un governo autorevole e pronto a dare risposte alla collettività. Io e l’amico consigliere Antonio Capotosto siamo mossi da questi principi costruttivi per il bene della città. E per tale ragione abbiamo costituito un nuovo gruppo consiliare denominato “Insieme per Foggia”. La città è in un momento molto particolare e difficile (Covid, Commissione d’accesso, diverse inchieste in essere) ora è il momento che tutta la città si stringa 'insieme' per risollevare la propria immagine di regina del Tavoliere. È nei momenti di crisi che si vedono compiere le grandi imprese degli uomini: è ora di compiere la nostra".

Alla domanda se siano fedeli a Landella e alla sua maggioranza risponde secco: "Fedeli agli elettori che ci hanno dato fiducia e alla città ma con spirito critico e costruttivo sui problemi che andremo ad affrontare". E se si andasse a firmare per le dimissioni? "Non faremmo il gioco di chi per più di 10 anni l’ha saccheggiata la città, e mi riferisco agli anni 2004-2014".

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