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Ricorso Tar, Marino a Frattarolo: “Impensabile ritirarlo, caro Lorenzo io vado avanti”

Non si fa attendere la replica dell'ex candidato sindaco e consigliere regionale del PD, Dino Marino, al collega di partito Lorenzo Frattarolo: "Mi stupisce una richiesta che va al di là della politica"

"Mi stupisce che una persona intelligente, un compagno di partito che come me ha scelto Matteo Renzi fin dalla prima ora, possa pormi una richiesta che va al di là della politica". Si apre così la replica del consigliere regionale PD, Dino Marino, alla richiesta di Lorenzo Frattarolo di ritirare il ricorso presentato al TAR in merito alle ultime elezioni amministrative a San Severo. "Vorrei dire al caro Lorenzo, che qui stiamo parlando delle precondizioni della politica: dell'etica, della trasparenza, del rispetto delle procedure e delle regole. Chiedere al TAR di verificare che siano state rispettate tutte le condizioni preliminari per un corretto svolgimento delle elezioni; che la fase dell'autenticazione sia stata rispettata, non vuol dire esprimere un giudizio politico su Miglio. Vuol dire compiere un'azione a favore dei cittadini, della comunità di San Severo. Ed è per questo che per nessuna ragione al mondo posso ritirare il ricorso amministrativo".

Marino ribadisce a Lorenzo Frattarolo che "presentare un ricorso al TAR non significa far prevalere le ragioni personali ma, al contrario, garantire quel rispetto delle regole fondamentale per marcare la differenza tra una Repubblica democratica fondata sul lavoro e  una Repubblica delle Banane. Mi chiedo perché il caro amico Lorenzo mi ponga una questione che nulla ha anche vedere con la politica, se cioè in seno al partito si sta avviando una discussione su quanto è avvenuto a San Severo della quale Frattarolo ed altri magari sono già al corrente. Se così fosse vorrei essere partecipe di questo confronto ma premetto che la mia scelta non cambierà. Non cambierà per rispetto nei confronti dei sanseveresi; non cambierà per quell'etica della responsabilità che considero precondizione dell'agire politico e non cambierà perché la riforma delle Province non mi piace: abbiamo estromesso il volere popolare in nome di un nuovo valzer di poltrone".  

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