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Primarie PD: vince Matteo Renzi, ma in Capitanata non sfonda

Ottimo 25,6% per Pippo Civati, che vince a Cerignola. Gianni Cuperlo calamita 7196 preferenze: è terzo a Foggia ma stravince a San Giovanni Rotondo

Renzi in Capitanata non delude le attese: tiene rispetto al livello nazionale confermandosi testa di serie della tre mozioni, ma non sfonda. È questo il dato alle 23.00 della sera, terminato lo spoglio dei 25.399 voti validi infilati nelle urne dal popolo foggiano del centrosinistra: 11713 i voti incassati dal sindaco di Firenze, pari al 46.1% delle preferenze; Gianni Cuperlo ne calamita 7196, pari al 28,3 % dei voti validi, insufficienti nella terra di D'Alema per confermare l'autorità ed il prestigio del lider maximo ma capaci, comunque, di evitare un caporetto a firma renziana; terzo posto per Pippo Civati, che chiude con un ottimo 25,6 per cento, 6490 voti.

Dunque, se a livello nazionale il “rottamatore” (l’ex?) sfonda quota 70%, in provincia cala drasticamente di quasi 30 punti (12 rispetto al dato regionale, dove Renzi/Emiliano si attestano al 58%). 7 punti percentuali in più guadagna invece Cuperlo, che a livello nazionale registra un vero e proprio flop fermandosi al 18 per cento (25.9 in Puglia);   guadagna in Capitanata anche Civati: porta a casa 11 punti in più del dato nazionale (14.2), 10 rispetto a quello regionale (15.9).

Ovvio che a livello provinciale le perfomance delle mozioni hanno un nome ed un cognome ed il successo/insuccesso dei leader nazionali rappresenta il lavoro portato a casa dalla classe dirigente locale.

RISULTATI PROVINCIA DI FOGGIA: LA TABELLA

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Il dato renziano, ad esempio, fa riflettere. Non supera la fatidica soglia del 50%. Eppure la fetta di dirigenti più o meno autorevoli saliti sul carro del sindaco di Firenze è robusta: una vera e propria “macchina da guerra” (quanto “gioiosa” e quanto pregna di rinnovamento è dato discutibile). Dal neosegretario provinciale Raffaele Piemontese all’ex assessore comunale Michele Salatto, da consiglieri regionali del calibro di Dino Marino e Franco Ognissanti per San Severo e Manfredonia, al sindaco del golfo Angelo Riccardi, al presidente uscente dell’assemblea Aldo Ragni ai giovani forti di una prima esperienza come Lorenzo Frattarolo: il sindaco di Firenze vince ma non convince.

La sua immagine, tuttavia, riesce a calamitare consensi tanto quanto basta per sovvertire i vecchi equilibri: ad esempio bissa Cuperlo proprio nella roccaforte manfredoniana (voti: Renzi 2551 - Cuperlo 1130 -Civati 799), lo bissa anche a Foggia (voti: 1627 Renzi - 1431 Civati - 834 Cuperlo). Stando ai numeri, ovvio che la vera insidia del sindaco di Firenze è stata rappresentata dalla mozione Civati, e dunque dall’assessore regionale alla Salute Elena Gentile, che già nel corso del congresso provinciale aveva dato prova di forza consistente nella battaglia contro i “campioni del Golfo” (Michele Bordo, Paolo Campo ndr).

Civati si piazza secondo a Foggia e vince a Cerignola, e non poteva essere altrimenti: 1080 voti contro i 511 di Renzi ed i 274 di Cuperlo, un dato quest’ultimo che decreta l’inutilità anche della virata  a favore del lider maximo di alcuni fautori di Capitanata Democratica, quella che  nata per combattere “l’apparato” e che poi, sconfessando di fatto quanto sempre profetizzato negli ultimi tempi, ha funto da vero e proprio avamposto della mozione Cuperlo nel centro ofantino ( giovani come Savino Bonito non ci hanno messo molto a farsi folgorare dall’sos proveniente dal golfo).

Lo scarto tra le due mozioni, Civati-Cuperlo, a fine è di meno di mille voti a livello provinciale: segno che il dato di San Giovanni Rotondo, tra gli unici centri più grandi in cui il candidato dalemiano surclassa gli altri, ha fatto la differenza (1365 Cuperlo - 570 Renzi - 342 Civati), contenendo la marea montante del sindaco di Firenze e facendo perdere i cuperliani con “decoro”. 

Dati dei quali non potranno non tener conto i nuovi equilibri ed i nuovi organismi che andranno a comporsi, già dal pomeriggio quando l’assemblea provinciale del partito dovrebbe tornare a riunirsi. Mentre il sindaco di Firenze dal palco lancio il messaggio storico: “Non è la fine della sinistra ma di una classe dirigente”.

E’ possibile fare anche una proiezione dei delegati eletti all’assemblea nazionale: 4 per la mozione Renzi (Ivan Scalfarotto, Nada Pennacchia, Salvatore Zingariello, Alfonsina Lombardi), 2 ciascuno Cuperlo (Massimo D’Alema ed Annamaria Cistone; il primo, se eletto di diritto, lascia il posto al terzo in lizza, Salvatore Mangiacotti) e Civati (Elena Gentile ed Italo Pontone).



 

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