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'Rivoluzione' nel Terzo Polo, Iacovelli prepara le truppe: “Puntiamo su giovani e donne”

Soddisfatto il commissario provinciale di Azione, che spiana la strada per il partito unico anche in Capitanata

Il progetto del partito unico di Carlo Calenda e Matteo Renzi avanza spedito e detta i tempi di marcia anche a livello territoriale, costringendo ad un’accelerata. A due mesi dalla sua nomina, il commissario provinciale Matteo Iacovelli ha quasi completato l’opera di riconfigurazione di Azione in Capitanata e può dirsi soddisfatto.

“Stiamo avendo riscontri molto positivi – afferma - Abbiamo nominato i rappresentanti quasi nell’80% dei comuni della provincia di Foggia, ci sono rimaste piccole realtà, ma diciamo che complessivamente sta andando veramente molto bene, ben oltre le più rosee aspettative, e ne siamo assolutamente contenti, soprattutto perché la gente condivide i nostri ideali e la nostra posizione politica”.

Sono quasi tutti volti nuovi. I commissari cittadini freschi di nomina sono l’avvocato Daniela Patano a Foggia, l’avvocato Donato Masiello a Carlantino, Giovanni D’Arcangelo a Casalnuovo Monterotaro, Pierluigi Lapollo confermato alla guida a Cerignola, Gianluca Marino a Lucera, Gaetano Brigida a Manfredonia, Matteo Rinaldi a Monte Sant’Angelo, Mario Di Miscia a Peschici e Lorenzo Spina Diana a Vieste.

“Stiamo puntando molto sui giovani e sulle donne, con la speranza che ognuno di loro possa rappresentare il mondo dell’università, per esempio, quello produttivo e imprenditoriale”, prosegue Iacovelli, che prepara le truppe per le prossime Amministrative, dagli undici comuni al voto in primavera alle elezioni d’autunno a Foggia. Sono stati nominati anche gli esperti nei diversi settori.

Dopo l’elezione di Elly Schlein alla guida del Pd, non è un mistero che il Terzo Polo conti di calamitare i centristi delusi dalla sfera Dem. “Una grossa parte del Pd proviene dalla Margherita, dalla Democrazia Cristiana – osserva il commissario provinciale di Azione - Però, è evidente che tutti questi amici hanno un certo disagio a stare in un partito che si è spostato decisamente più a sinistra, quindi ha perso quelli che erano i sentori del moderatismo popolare, del liberismo io dico degasperiano”. Nessuna ‘pesca’, però: “Quello che facciamo è presentare quelli che sono i nostri ideali, le nostre prospettive e quella che è la politica che vogliamo impostare sul nostro territorio. Noi siamo un partito aperto, inclusivo, non escludiamo nessuno, ovviamente mi riferisco a tutte le persone che condividono il nostro manifesto”.

Le resistenze della ‘vecchia guardia’ di Azione sono ancora di stretta attualità. L’ultima comunicazione in ordine di tempo reca la firma dell’avvocato Nicola Zingrillo. Aveva convocato il direttivo cittadino per il 9 marzo, all’ordine del giorno le iniziative da assumere per contestare il commissariamento del direttivo provinciale, quando è arrivato l’alt, ed è stato informato del commissariamento della segreteria cittadina di Foggia. È partita subito una lettera agli organi nazionali del partito, sulla falsa riga di quelle già inoltrate da dirigenti e amministratori locali calendiani della prima ora. I foggiani valutano di intraprendere nuove strade civiche per non disperdere le energie profuse. “L’impegno politico disinteressato per il proprio territorio non si può commissariare”, ha scritto Zingrillo.

“È incomprensibile – afferma l’attuale commissario provinciale Matteo Iacovelli a proposito delle contestazioni - Il giorno stesso in cui ho ricevuto la nomina, la mia prima preoccupazione è stata quella di contattare tutti gli amici della cosiddetta prima ora, perché ritenevo che fosse giusto, cercando di spiegare loro che siamo in una fase di rivoluzione all’interno del Terzo Polo. Sta aggregando altre forze politiche e si sta preparando per un congresso unito con Calenda e Renzi, molti soggetti provenienti dalla Margherita, i Popolari, c’è una sorta di rassemblement al centro che richiede una revisione organizzativa. E quindi, i maggiorenti del partito hanno pensato di azzerare le posizioni pregresse e, in attesa del congresso, di andare avanti uniti. Ho chiamato tutti: il segretario provinciale, il segretario del comitato cittadino, ho pregato loro di vederci. Con il segretario cittadino ho avuto un incontro, ho cercato di spiegare che non c’era alcuna preclusione, che si trattava di lavorare insieme, al di là dei ruoli, segretario, commissario o altro, per raggiungere l’obiettivo. Ma si sono sentiti in qualche maniera esautorati da una loro prerogativa, e quindi a nulla sono valsi i miei tentativi per cercare di organizzare le file per dare un’impronta e un’azione nuove al partito”.

I dissidenti che rinnegano il commissariamento lamentano in primo luogo che il provvedimento riguardi la solo provincia di Foggia e non anche le altre segreterie provinciali pugliesi, come invece era stato comunicato ai diretti interessati dal consigliere regionale Sergio Clemente, nuovo riferimento di Azione in Capitanata.

“Non è vero - controbatte Iacovelli - In molte realtà dove sono stati commissariati si è deciso di comune accordo di andare avanti. Io ho chiamato il segretario cittadino e gli ho spiegato che bisognava ripartire con una nuova azione politica e che volevo che lui rimanesse nella sua funzione, in maniera tale da poter lavorare insieme. L’ho sentito due volte, gli ho detto persino che non avrei fatto alcuna nomina, nessun commissariamento e avrei aspettato la sua decisione. Loro invece hanno preso una posizione rigida, di contrapposizione, che non ha prodotto alcun tipo di incontro. Sono stati radicali nella loro posizione. Ho chiamato anche il segretario provinciale per concordare un’azione nell’interesse comune del partito, però sono rimasti fermi sulle loro posizioni, e quindi c’è stata questa sorta di rottura”.

Ancora oggi prova a recuperarli alla causa. Sarebbero i “benvenuti. Noi abbiamo fatto tre incontri a livello provinciale dove sono stati invitati. L’ultimo dieci giorni fa, e mi sono sempre preoccupato che arrivassero loro gli inviti, non solo con una comunicazione di rito, ma anche telefonicamente, a livello personale.  Magari volessero rientrare – conclude Iacovelli - siamo assolutamente disponibili a stare insieme”.

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