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Riordino scolastico a San Giovanni Rotondo, le 10 verità dell’UdCap

Come in tutti gli Istituti Comprensivi, anche nei nostri si realizzeranno esperienze concrete di continuità nella progettazione curricolare e nella gestione operativa dei percorsi formativi e dei gruppi classe

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

unione-di-capitanata_original-2Comunicato stampa di Gabriele Cotugno, capogruppo consiliare dell’Unione di Capitanata di San Giovanni Rotondo

"Se avessi bisogno di un’operazione al cervello cosa faresti? Sicuramente chiederesti ai 5 migliori esperti perché decidessero sul da farsi. Se quattro di questi esperti concordassero con il tipo di operazione sicuramente opteresti per la soluzione condivisa dai quattro. La stessa cosa ha fatto l’Amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo. "Dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Foggia ci hanno detto che San Giovanni Rotondo", per la sua popolazione scolastica, ha diritto a 3 dirigenze.

L’unica scelta possibile era quella di decidere in quale modo fare le fusioni tra scuole. L’Amministrazione ha chiesto ai 5 dirigenti di proporre un progetto di dimensionamento. I dirigenti, a loro volta, hanno chiesto ai collaboratori più stretti e, poi, a tutti i docenti delle scuole. Sono arrivati a un progetto condiviso da 4 scuole su 5.

Seguono le dieci verità sul dimensionamento:


1) I tre istituti comprensivi saranno: Melchionda-De Bonis; Forgione-Pascoli; Dante-Galiani.
2) Non c’è nessuna proroga, entro il 2014 deve essere raggiunto l’obiettivo dei mille alunni (almeno) a scuola e San Giovanni Rotondo ha una popolazione scolastica di 3200 alunni circa (quindi 3 scuole…) e nessuno può garantire che diventeranno 4000 nel 2014 (solo in tal caso potremmo aver diritto a una quarta dirigenza).
3) Nessuna scuola viene chiusa, ci sono solo delle fusioni. La Melchionda, la Dante, la Pascoli,  la Forgione e la De Bonis rimangono lì dove sono!
4) Nessuno studente si sposta, cambia solo il dirigente di riferimento.
5) Non si può lasciare tutto inalterato, comunque chi è sottodimensionato non avrebbe diritto a un preside e un segretario di ruolo.
6) Non ci saranno più classi pollaio!
7) Non ci sarà più bisogno di contendersi gli studenti, ogni scuola potrà pensare all’offerta formativa solo in funzione del benessere degli alunni  e si potrà elaborare un serio curricolo verticale.
8) Finalmente i bambini e i ragazzi sono tornati al centro dell’interesse! La scuola esiste per rispondere ai bisogni educativi e formativi degli alunni!
9) Non viene cancellata alcuna storia, l’Edificio farà sempre bella mostra in viale Kennedy.
10) Viene posto rimedio a quanto fatto in passato senza curarsi del benessere degli alunni.

Come in tutti gli Istituti Comprensivi, anche nei nostri si realizzeranno esperienze concrete di continuità nella progettazione curricolare e nella gestione operativa dei percorsi formativi e dei gruppi classe. Ad esempio: un bimbo di 5 anni potrebbe essere ritenuto pronto per la scuola primaria dalle maestre della scuola dell’infanzia e, dopo un periodo di prova in una

classe della scuola primaria, potrebbe ritornare alla scuola dell’infanzia (asilo) se la scuola primaria (elementare) non soddisfa il suo bisogno formativo…. In questo modo la scuola può rispondere meglio ai bisogni educativi degli alunni.

Si tratta, pertanto, di una sfida, che vedrà impegnati tutti i docenti, in collaborazione tra loro, per assicurare agli alunni un ingresso sereno nella scuola successiva. Queste esperienze potranno rafforzarsi attraverso il confronto e lo scambio delle pratiche pedagogiche e didattiche.

La politica è stata al servizio del cittadino!"

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