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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Landella spacca l’NCD: Di Giuseppe abbassa i toni, ma i consiglieri non lo seguono

Per Franco Di Giuseppe “nessuna rottura” con Landella. Alfonso Fiore dichiara che tutti i consiglieri rivogliono due assessorati. Situazione ingarbugliata complice anche la situazione del centrodestra in vista delle Regionali

"Le cose non stanno come ho letto sulla stampa. La tensione qui è ancora molto alta. Il sindaco ci dia il secondo assessorato o prenderemo le nostre decisioni". A sparare ad alzo zero all'indomani della riunione dei capigruppo di centrodestra del Comune di Foggia è il vicecapogruppo NCD, Alfonso Fiore. Lo fa, dichiara, a nome di tutti e quattro i consiglieri centristi/alfaniani, e per correggere il tiro delle dichiarazioni "fin troppo concilianti" del coordinatore provinciale, Franco Di Giuseppe.

Ieri l'incontro convocato da Franco Di Giuseppe e Biagio Di Muzio all'indomani dell'estromissione dalla giunta di due assessorati di peso in quota NCD, quello guidato da Ciccio D'Emilio, vicesindaco e delegato ai Lavori Pubblici, e quello di Carla Calabrese, ex titolare dell'Istruzione. Al loro posto da sabato scorso i consiglieri azzurri Gianni De Rosa e Gabriella Grilli. A sventolare la bandiera centrista nell'esecutivo è rimasta soltanto Erminia Roberto, "compensata" con la carica di vicesindaco.

Un blitz consumatosi con un semplice sms del sindaco agli assessori defenestrati e che, a caldo, ha fatto gridare Di Giuseppe al "tradimento" e ad una manovra di scambio con Forza Italia in vista delle Ralle quali sotto le insegne azzurre sarà candidata la cognata del sindaco, Michaela Di Donna. Oggi, però, i toni dell'ex democristiano appaiono molto più concilianti: "Nessuna rottura. Cercheremo di capire quale sia la soluzione migliore per il bene della città. Certo non appena vedrò il sindaco, col quale non sono ancora riuscito a parlare" dichiara Di Giuseppe a Foggia Today.

Un ammorbidimento che malcela, secondo gli acuti osservatori della politica, il tentativo del coordinatore provinciale di evitare di intestarsi la rottura a livello regionale. Il coordinatore pugliese, Massimo Cassano, potrebbe tirar fuori dal cilindro venerdì ciò che tutti gli ex An confluiti in NCD temono: il ritiro dell'appoggio a Schittulli e la confluenza su Emiliano. Certo, in pochi credono al legame causa/effetto tra Comune di Foggia ed elezioni regionali, ossia che il rimpasto nel comune capoluogo possa determinare i destini della coalizione di centrodestra.

Negli ambienti politici regionali si crede piuttosto il contrario, e cioè che il sottosegretario del governo Renzi, Cassano appunto, abbia colto la palla al balzo per "allineare" anche la Puglia all'asse Pd-NCD maturato o in via di maturazione in altre regioni chiamate al voto, a maggior ragione se in campo dovesse scendere Fitto, suo acerrimo nemico politico. Ed è proprio questo che vorrebbe evitare di intestarsi Di Giuseppe: i segnali di distensione nei confronti di Landella sarebbero un messaggio a Cassano, prima che al sindaco. Anche perché l'inversione ad U potrebbe avere come prima vittima alle prossime elezioni proprio il consigliere regionale uscente, Giannicola De Leonardis. 

Che il sindaco Landella abbia "punito" i Cassano boys proprio per questo? Ragionamenti di fantapolitica, si potrebbe obiettare. Solo gli eventi potranno restituire la fotografia di ciò che è accaduto e sta accadendo. Di certo c'è che gruppo consiliare non sembra fare sponda a Di Giuseppe in questo ragionamento. "I toni concilianti non corrispondono alla volontà dei consiglieri. E sia chiaro: in consiglio ci andiamo noi, la dignità politica è anzitutto la nostra; ergo, il sindaco ci deve dare delle risposte" affonda ancora il vicecapogruppo oggi, che preannuncia un faccia a faccia con Landella, al quale chiederanno "due assessorati".

Peraltro, secondo indiscrezioni, del rimpasto di giunta sarebbe stato scontento lo stesso commissario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali. Dunque, più che un riequilibrio forzista, il sindaco avrebbe operato un aggiustamento in salsa fittiana. Il che è un altro elemento di riflessione rispetto agli equilibri che vanno maturando dentro e fuori Palazzo di Città. Sicuramente si tratta di rogne non da poco per colui che sarà chiamato a gestire il partito. Dovrebbe arrivare già oggi l’ufficialità del nuovo coordinatore provinciale di Forza Italia: il partito avrebbe chiuso sul nome di Raffaele Di Mauro

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