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Monte Sant'Angelo, il Tribunale rigetta l'incandidabilità del sindaco Antonio Di Iasio

La motivazione: non sussistono elementi concreti, rilevanti e univoci circa il collegamento/condizionamento tra il sindaco e taluni soggetti appartenenti a organizzazioni mafiose

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Nel corso del procedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Monte Sant'Angelo per presunte infiltrazioni mafiose, il Ministero dell'Interno aveva richiesto al Tribunale civile di Foggia di emettere il provvedimento di incandidabilità del sindaco Antonio Di Iasio e dei Consiglieri comunali Damiano Totaro e Vincenzo Totaro.

Il Tribunale civile di Foggia, con propria sentenza del 17 maggio 2016, ha rigettato la richiesta di incandidabilità, condannando il Ministero dell'Interno al pagamento delle spese legali. La motivazione del rigetto della suddetta istanza è chiara e identica per tutte e tre amministratori: non sussistono elementi concreti, rilevanti e univoci circa il collegamento/condizionamento tra il sindaco e i due Consiglieri comunali da una parte e taluni soggetti appartenenti a organizzazioni mafiose, dall'altra.

Sappiamo bene che questa sentenza non ha né può avere una ricaduta diretta sulla prossima sentenza del TAR relativa al ricorso contro il decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del Consiglio comunale: sentenza che dovrebbe aversi nel prossimo mese di luglio. Tuttavia, è indubbio che essa costituisce un primo importante risultato lungo il percorso di recupero della onorabilità della nostra millenaria Città, che vogliamo ribadirlo con serenità e piena consapevolezza che non è affatto mafiosa.

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