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Prova di forza di Miglio: il sindaco chiede la fiducia in aula, altrimenti “pronto a dimettermi”

Questo pomeriggio Consiglio comunale a San Severo, in cui il primo cittadino proverà ad incassare la fiducia di quel che resta della maggioranza: 12 a 12, con il sindaco stesso a fare la differenza

Approvazione documento ‘Fiducia nel Progetto Bene Comune’. È riassunta in una frase la seduta di Consiglio comunale più lunga per il sindaco di San Severo, Francesco Miglio. La convocazione è per questo pomeriggio alle 18. Le ultime tre defezioni nella sua maggioranza (con la fuoriuscita delle consigliere Tardio, Lallo e Florio), hanno ridotto di molto i numeri su cui si regge la coalizione uscita vincente tre anni fa: lo scarto rispetto alle opposizioni è di un solo consigliere. Il sindaco stesso, praticamente. 12 a 12, con Miglio a fare la differenza. Un pendolo pericolosissimo.

Ed è così che il primo cittadino prova una inusuale prova di forza, scegliendo di impegnare i restanti consiglieri di maggioranza ad un programma di fine mandato, con punti chiari, sui quali metterci la faccia. Una sorta di voto preventivo agli accapi principali che da qui al 2019 caratterizzeranno le operazioni dell'amministrazione comunale, rispetto alle quali non di torna indietro. "Sto lavorando al reparto di prevenzione crimine, alla sede del commissariato, alle progettualità infrastrutturali rispetto alle strade col Ministero ai trasporti: mi dicano cosa devo fare, se andare avanti o finirla qui".

L'alternativa è andare tutti a casa. "Se non avrò quella fiducia, sono pronto a dimettermi un minuto dopo" va ripetendo Miglio, tra il sarcasmo dei consiglieri di opposizione per i quali quella di oggi sarebbe poco più di una farsa. Le 12 firme, infatti, sarebbero già sul documento. E comunque, se anche saranno sufficienti ad attraversare il guado oggi, è altrettanto vero che ciò non è sufficiente a prospettare un futuro sereno al primo cittadino, che rischia di ritrovarsi, da qui alla fine del mandato, a rincorrere questo o quel consigliere, questo o quel mal di pancia (per quanto, tuttavia, a casa, è notorio, non vuol andarci nessuno).

Parole dure usa il consigliere Pd, Dino Marino, che parla di sostegni alla maggioranza "non gratuiti" e di "sindaco sotto ricatto": "è chiaro a tutti - scrive Marino - che numericamente l'amministrazione é ancora in piedi grazie alla ‘stampella Cataneo’ che, eletto all’opposizione, permette non gratis il suo galleggiamento. Ora (Miglio, ndr),  chiama  tutti i restanti consiglieri ad appoggiarlo ed é già da tempo sotto il ricatto del tredicesimo. Il prossimo Consiglio comunale serve solo a questo: a dimostrare pubblicamente il fallimento politico della coalizione e sancire anche in Consiglio che é sotto ricatto".

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