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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Landella fa il duro? Forza Italia non si piega: "Otto teste pensano più di una"

Il capogruppo in Consiglio comunale Raimondo Ursitti e il gruppo di Forza Italia replicano alla dura presa di posizione di Franco Landella

Forza Italia - Landella: capitolo secondo. Il day after della crisi nella maggioranza del Comune di Foggia appare più infuocato del primo. Gli affondi del sindaco in consiglio comunale contro gli otto consiglieri, rei di "aver subordinato rimpasti e giochi di potere alle risposte alla città", ottiene un unico effetto: indurire ancor più le posizioni del gruppo forzista che in un comunicato al vetriolo dimostra di voler tenere dritta la barra della contesa: è una anzitutto questione di metodo, ribadiscono, perchè il sindaco mortifica il dialogo e la partecipazione. Ieri la lunga riunione di gruppo.

Il testo del comunicato diffuso alla stampa ha il sapore acre della guerra ormai in corso: "Il ripristino delle regole di quel confronto metodologico troppe volte auspicato e mai definito rappresenta una parte preponderante del dissenso già da tempo manifestato al aindaco dai consiglieri di Forza Italia con l'obiettivo di un maggiore coinvolgimento e partecipazione alle fasi politico-amministrative. Un bagno di umiltà indurrebbe forse a ritenere che otto teste possano pensare certamente più di una. A meno che non si debba immaginare che, per un misterioso fenomeno che sfugge alla nostra conoscenza, alla elezione a sindaco abbia corrisposto una improvvisa infusione di saggezza e conoscenze.

Appare evidente che le motivazioni del dissenso riguardanti alcuni aspetti di un metodo non condiviso, non possano ridurre la posizione politica di FI ad un mero interesse per poltrone anche perchè irrispettoso della maturità e della formazione di ciascun consigliere. Prova ne sia la rinuncia fatta dai consiglieri De Rosa e Grilli nel luglio 2014 allorquando, sollecitati da Landella a sottoscrivere le due deleghe assessorili, rinunciarono poichè non corrispondenti alla richieste di partito. Con le sue dichiarazioni il sindaco sposta i termini del dissenso in una direzione che certamente non corrisponde alle reali motivazioni che caratterizzano il malcontento del gruppo. Se dovessimo rispondere alle sue dichiarazioni con quella irresponsabilità di cui siamo stati tacciati contribuiremmo, allora sì, a scrivere una brutta pagina della politica in questa città.

La prudenza ci induce invece, ancora una volta, ad esercitare, con pieno discernimento tra arroganza e strumenti legittimi e democratici che caratterizzano la politica, tutte le azioni utili al conseguimento di un metodo di governo rispettoso delle prerogative spettanti a ciascun soggetto politico, sia esso il sindaco, sia esso un gruppo consiliare (che, giova ricordare, rappresenta di gran lunga il partito di maggioranza della città capoluogo).

Spiace anche che il il primo cittadino rivendichi come di sua esclusiva pertinenza la vittoria elettorale giacché grande e determinante è stato il ruolo di tutti. Sappiamo da tempo che la politica non è una questione personalistica; parlare di fraintendimenti o di mancanza di responsabilità quando vengono meno gli elementi essenziali aggreganti una comunità politica vuol dire aver frainteso il ruolo assegnato dai cittadini".

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