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Cerignola, Gentile: “Patto con Giannatempo? Fantasie di Metta destituite di verità”

Elena Gentile risponde alle voci di patto “politicamente scellerato” che l’assessore regionale avrebbe stretto con il sindaco: “Nulla avrebbe potuto far immaginare che potesse essere vittima di allucinazioni”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Mi raccontano che nel comizio di domenica scorsa Franco Metta avrebbe riferito di un mio presunto incontro con Antonio Giannatempo (alle sette del mattino in una casa privata????) per concordare un patto “politicamente scellerato”: a me l’aiutino per la rielezione a consigliere regionale previa rinuncia alla candidatura alle regionali 2015 di Antonio Giannatempo, a lui (Giannatempo) la rielezione a sindaco di Cerignola previa candidatura debole e ruolo defilato del Partito Democratico.

In tutta franchezza mi avevano già raccontato di un Franco Metta stanco, confuso, stressato dall’acido lattico fisico e mentale prodotto da una interminabile fuga solitaria verso un traguardo che si allontana sempre più ogni volta che sembra vicino, come in un video game degno tratto da un film dell’orrore.

Nulla avrebbe potuto far immaginare, però, che potesse essere anche vittima di allucinazioni (fuga dalla realtà, soggezione a stimoli esterni inventati e/o del tutto inesistenti)  o, nella migliore delle ipotesi, di traveggole (chi vede una cosa per un’altra e/o travisa la realtà): senza offesa o intento denigratorio ma le fantasie di Metta, completamente destituite di verità, in quale altro modo potrebbero essere interpretate se non come effetto di tali sintomi? 

Tutto questo – lo dico con la massima sincerità - mi immalinconisce nel ricordo del Metta che ho conosciuto molti anni fa, della cui stima e rispetto (ricambiati) sono stata onorata ed anche gratificata (a quel tempo sono stati molti i suoi attestati di apprezzamento pubblici e privati per il mio modo di essere e di fare politica).

L’augurio che mi sento di fargli, oggi, è che possa al più presto liberarsi da una ossessione che rischia, per lui, di trasformarsi in un incubo in esito al risultato elettorale delle amministrative dell’anno prossimo. Ove riuscisse a farlo potremmo regalare alla nostra Città la campagna elettorale che merita: senza offese, delegittimazioni reciproche, false promesse e inganni vari, che non servirebbero a nessuno se non a chi ha interesse a dividere e ulteriormente mortificare ed invelenire una Città che, viceversa, ha solo bisogno di ritrovare unità d’intenti, solidarietà e responsabilità comuni, senso civico e reciproco rispetto per risollevarsi e tornare a crescere.

Costruire le condizioni di un inedito (per Cerignola) “patto sociale” fra gli attori politici, economici, culturali e sociali della nostra Città per far uscire il nostro territorio dall’asfittico isolamento e offuscamento mediatico di questi anni, riagganciandolo alle esperienze della Puglia migliore e, perché no, dell’Italia e dell’Europa: questa la missione che il PD intende affidare alla prossima amministrazione comunale, con la forza delle sue “forti” risorse umane e politiche locali, regionali e nazionali.

Rispetto al movimento politico La Cicogna e all’altra destra – pur nella diversità dei ruoli - non ci chiuderemo ma chiederemo dialogo e opposizione costruttiva. Questo accadrà l’anno prossimo, perché questo impone la ragione della storia e l’intelligenza della realtà. L’altra destra ne è già convinta, Metta se ne faccia una ragione, e per questa via ritrovi serenità e senso della realtà.

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