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Regionali Puglia 2020

La "disfida" di Scalfarotto ai tre populismi: "È ora che la Puglia prenda in mano il suo destino"

A Barletta la presentazione ufficiale della candidatura dell'esponente di Italia Viva. Presenti anche Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova. Duri attacchi a Emiliano: "Su Sanità e Agricoltura ha fallito. C'è stato il tempo per trovare un altro candidato, il Pd pugliese non ha voluto fare un passo indietro"

L’ha chiamata “bella Disfida”, affermazione quasi automatica data la città da dove Ivan Scalfarotto ha deciso di dare il via alla sua campagna elettorale. Dall’anfiteatro del castello di Barletta, l’esponente di Italia Viva (che lo supporterà in Azione e Più Europa) ha dato l’abbrivio alla sua corsa verso la presidenza della Regione Puglia. Una scelta, quella di scendere in campo, dettata dall’idea di “costruire una Puglia nuova ed energica”, in contrapposizione ai tre populismi, quello ‘istituzionale’ di Michele Emiliano, quello di destra di Fitto e quello della “decrescita” rappresentato dal Movimento Cinquestelle.

Una lotta alla “logica antindustriale, antimodernista, contro i vaccini, che spegne tutte le idee, che ti dice di stare a casa ad aspettare il sussidio perché lo Stato si occuperà di te. È esattamente il contrario di quello che diciamo noi. Noi diciamo alla Puglia di prendere il destino tra le proprie mani”.

A porre il crisma sulla candidatura del sottosegretario al Ministero degli Esteri, c’erano anche la ministra per le politiche agricola Teresa Bellanova, e la deputata Maria Elena Boschi: “Ivan è l’uomo delle sfide che possono sembrare impossibili. Siamo pronti a questa sfida, ma siamo quelli che non amano le battaglie semplici”.

“È come se fossi candidata io”, ha dichiarato la Bellanova: “Questa Regione ha bisogno di una grande operazione di rinnovamento, di creare nuove classi dirigenti e di rafforzarle, questo è il contributo che vogliamo dare ai pugliesi. Non si può pensare che una sola persona possa rappresentare la figura di presidente della Regione, di assessore alla sanità e assessore all’agricoltura. Bisogna dirlo chiaramente: Emiliano ha fallito. Dalla sanità all'agricoltura, al sostegno a lavoratori e imprese, alle politiche attive per il lavoro, ai servizi per i cittadini, al sostegno alle fragilità, la Puglia merita di più.  Merita il coraggio delle scelte, anche difficili ma necessarie. Noi siamo quelli che hanno il coraggio di compiere le scelte, che non si fanno tremare la mano, che fanno battaglie giuste anche se non ti porteranno consenso. E vogliamo una politica capace di dare soluzioni, di scegliere, di puntare su un'idea riformista di sviluppo, su un progetto concreto che punti a mettere a valore le eccellenze della nostra regione per costruire il futuro”, ha concluso.

Ed è proprio a proposito di agricoltura e sanità, che il candidato alla presidenza della Regione declina le critiche più aspre contro il governatore uscente: “Il tema che torna è quello dell’ascolto. Le persone non sanno con chi parlare. La politica non c’è. Non c’è un assessore alla Sanità da cinque anni e la gente non sa a chi rivolgersi quando vuole parlare della propria salute. Non c’è un assessore all’agricoltura da due anni, gli imprenditori agricoli che devono restituire i soldi già ricevuti non sanno con cui confrontarsi. Questa è una regione piena di potenzialità, ma nella quale nessuno dà ascolto ai pugliesi”.

“In alcune regioni è stato possibile fare l’accordo con il Pd. Qui era inconciliabile pensare di fare un percorso insieme”, ha aggiunto la Boschi su Emiliano. “Con orgoglio lui ha rivendicato di essere un populista di palazzo, noi siamo altrove”. “C’è stato tutto il tempo per trovare un candidato che rappresentasse tutti, il Pd pugliese non ha voluto fare un passo indietro”, ha chiosato Scalfarotto.

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