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La Regione riapre il Gino Lisa. Emiliano: "Costruiremo la Foggia Imperiale". Piemontese fa contare i fatti: "Qui 1,3 mld"

"La Puglia ce la fa" è stato il tema della serata della Festa dell'Unità del Partito Democratico di Foggia con la partecipazione del governatore uscente e del candidato al Consiglio regionale Raffaele Piemontese

"Costruiremo quella che io ho chiamato la Capitanata Imperiale. Foggia Imperiale è il luogo preferito di Federico II, dove lui non solo andava a caccia ma concepiva la sua concezione del mondo. Federico II diventerà il simbolo di questa provincia straordinaria che non si arrende e che vuole emergere dall'oblio nel quale il centrodestra che l'ha governata l'ha condannata per anni". Michele Emiliano arriva a Foggia col coltello tra i denti e ricambia gli avversari con la stessa moneta. La Festa dell'Unità del Partito Democratico ospita il comizio del governatore uscente e candidato presidente del centrosinistra e del suo assessore al Bilancio candidato al Consiglio regionale, Raffaele Piemontese. Tocca a lui riassumere in mezz'ora cinque anni di governo.

"Stiamo facendo una campagna elettorale in cui non usiamo i verbi al futuro: faremo, programmeremo, finanzieremo, realizzeremo". Come dice lo slogan contano i fatti. L'intervento di Raffaele Piemontese è un racconto, il bilancio di quello che è stato realizzato e finanziato nella provincia di Foggia. Fa parlare i numeri: 1,3 miliardi mobilitati complessivamente per la Capitanata. Li dettaglia.

IL GINO LISA - "Questo governo regionale, la prossima settimana - annuncia - consegna e fa vedere a tutti i cittadini della provincia di Foggia e a tutti i pugliesi la nuova pista allungata del Gino Lisa". "Cercheremo in tutti i modi di convincere le compagnie aeree a volare da Foggia - aggiungerà Emiliano - convinceremo i tour operator a utilizzare questo aeroporto tutto l'anno, non solo per le mete turistiche tipiche ma anche per il resto della provincia". Piemontese racconta la storia del dossier. Se n'è occupato appena arrivato a Bari ed è stato tre volte a Bruxelles. Svela le ragioni dell'interruzione dei lavori durata quattro mesi, dal 26 marzo: "Il molti casi la sfiga ci vede benissimo. Il bravissimo ingegnere di Aeroporti di Puglia, il Rup dei lavori, ha avuto un contagio da Covid, e non trovi in pieno lockdown un ingegnere per portare avanti i lavori".

LA SFIDA A FITTO - Risponde per le rime al candidato presidente del centrodestra Raffaele Fitto, con cui aveva già ingaggiato un corpo a corpo sulla definizione di Gargano abbandonato: "Oggi ho sentito che in Puglia le tasse regionali sono più alte. Siccome io sono ancora l'assessore al Bilancio di Michele Emiliano, quando vuole possiamo confrontarci pubblicamente sui bilanci della Regione - ricordo che la tassa sulla benzina non esiste più dal 2013 - e vediamo se il bilancio di oggi ha estinto i bond, i titoli fatti con Merrill Lynch, 870 milioni di euro, approfondiamo i tassi di interesse se erano vantaggiosi o meno, quei contratti scritti in inglese, vediamo qual era lo stato di salute del bilancio regionale quando governava fitto e quello di Michele Emiliano. La Puglia non può tornare indietro di 20 anni".

Poi lascia la scena al suo "padre politico" (lui scherzerà: "fratello grande") che gli riconoscerà di essersi "caricato la parte più complicata del comizio perché ha snocciolato uno per uno, a costo di sembrare noioso, tutto quello che è realmente accaduto".

Michele Emiliano infiamma la piazza quando parte alla carica contro gli avversari e il "marketing del centrodestra": "Cercano di vincere le elezioni parlando male di noi, trasformando le cose buone che abbiamo fatto in cose cattive, sperando di avvelenarvi il cuore, la mente, di riportarvi indietro, di tenervi assoggettati, di tenervi immobili, perché in quel modo loro, senza idee, senza sogni, senza progetti, pensano di continuare a dominarvi. E invece noi vi abbiamo liberato da questo modo di pensare e di fare politica. Speravano in tutti i modi - continua - che il Covid e che i ritardi non ci consentissero di completare i lavori di allungamento della pista, perché sono gufi. Gli manca l'aspetto positivo delle cose, l'idea che la politica sia bene comune, per loro la politica è volontà ereditaria: qualcuno deve continuare per sempre ad essere padrone della Puglia. Ma la Puglia non ha padroni, è come il mare: non te la puoi prendere". Ne ha anche per Italia Viva: "Mi hanno candidato un amico contro, Ivan, che per debolezza si candida al solo scopo di farci perdere le elezioni. Una roba mai vista in Italia. Avrebbe potuto influenzarmi fortemente perché una lista di Italia Viva dentro la coalizione mi avrebbe limitato moltissimo ".

I PSR - Con disinvoltura affronta il tasto dolente dell'agricoltura: "La delega a Foggia non era una scelta capotica, era una scelta politica. Era un disegno, un'idea, tradita prima dal punto di vista dell'incapacità - può succedere è fisiologico - e quello è il momento in cui si vede se uno ha la stoffa".  Non può accettare che ora si scarichino sugli altri le responsabilità: "Non si cambia bandiera solo perché si sono avute delle difficoltà. Immaginatevi se fosse qui tra noi: avremmo dovuto giustificare le cose che non hanno funzionato, sarebbe stato più complicato e invece lui ci ha risolto il problema. Ci ha anche consentito di capire dove ha sbagliato e dove trovare il modo di rimediare. Con Colomba, che rappresenta un'esperienza in questa materia straordinaria, abbiamo riflettuto sulla necessità di superare la divisione dentro i Psr tra agricoltura e industria, di collegarli in un sistema diverso che non può più essere sviluppato a bandi, deve essere a sportello". Di Colomba Mongello, stuzzicato dalla stampa, dirà che "sarebbe perfetta" come assessore all'Agricoltura, ma è prematuro.

Sotto il palco in bella vista c'è lo striscione che recita "Foggia non si vende", lo stesso della manifestazione Sleghiamo Foggia, e senza nominarlo Michele Emiliano fa un passaggio sul sindaco entrato nella Lega: "Non voglio sparare sulla Croce Rossa stasera. Voglio solo darvi la mia solidarietà. Noi l'occasione di governare questa città l'abbiamo avuta, perché Pippo avrebbe meritato di diventare il sindaco di Foggia".

A una settimana dal voto, oggi vede un "testa a testa", in una campagna elettorale che non pensava potesse divenire così tesa: "Questa volta non abbiamo già vinto come le altre prima di cominciare la partita. Da Foggia, in modo particolare, questa battaglia appare ancora più bella e insostituibile". 

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