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Regionali Puglia 2020 Cerignola

"Hanno vinto i mediocri". Il Pd fa fuori Elena Gentile, lei annuncia la resa: "La mia esperienza è al capolinea"

"Farò la campagna elettorale a modo mio". Non lascerà il partito. Solidarizza con lei il collega (e avversario politico) Antonio Giannatempo: "Dispiace che una storica guerriera resti fuori dalla tornata elettorale"

"La mia esperienza istituzionale è giunta al capolinea. Hanno vinto i mediocri. Talvolta capita, sì". A margine della sua operazione verità sull'ospedale Tatarella di Cerignola Elena Gentile annuncia la resa. Hanno vinto "quelli che terrorizzati dal mio possibile ritorno in Consiglio regionale hanno deciso, violando regolamenti, sconfessando accordi politici assunti alla luce del sole, che io non potessi o dovessi dare il mio contributo di idee al mio partito, e non solo, ma soprattutto al mio schieramento politico. E in modo particolare alle politiche sanitarie della mia regione, della mia provincia e della mia città".

Non sarà candidata nella lista del Pd. La segreteria provinciale ha accolto l'indicazione del partito cittadino di Cerignola (Teresa Cicolella) e sull'esclusione di Elena Gentile, che ha partecipato alle primarie del centrosinistra, non ha cambiato idea. "Anche fuori dal campo di gioco" promette di continuare a fare fino in fondo il proprio dovere per salvaguardare l'ospedale Tatarella. "Chi tra quelli che dal 2014 detengono il potere nella nostra provincia ha mosso un solo dito? Chi tra coloro i quali avevano un ruolo politico e di governo? Nessuno. Né ovviamente si è mossa la folta schiera di congiurati che si è spesa con tanta determinazione solo per raggiungere l'obiettivo della mia delegittimazione politica e personale".

All'indomani del video-denuncia chiarisce quando il disegno le è apparso chiaro: "Non sono persona che ha mai piatito nulla, e non è né presunzione né spocchia né arronganza. La mia candidatura nel Pd era la cosa più ovvia che potesse accadere. Avendo partecipato alle primarie, il patto siglato prevedeva che tutti i candidati anche sconfitti dovessero partecipare alla competizione per dare direttamente il proprio contributo. Avevo dato per scontata la mia presenza in lista, in virtù di un patto che è passato per la direzione regionale del partito di cui fanno parte sia la segretaria provinciale, sia il capogruppo alla Regione Campo, sia l'onorevole Bordo, sia l'assessore Piemontese. Quelli che comandano erano tutti presenti quando io ho sostenuto questa ipotesi e la direzione non ha fiatato".

A tal proposito, fa notare come Leonardo Palmisano si candidi nelle liste del PD della provincia di Bari, "pur non essendo mai stato iscritto al partito Democratico. E io sono negli organismi nazionali del partito".

Ha sempre rinviato al mittente le voci insistenti di una sua candidatura in una lista civica, "cosa - ripete oggi - impossibile, uno perché sono negli organismi nazionali del partito e non capisco perché dovrei candidarmi in una lista rifugio, due, motivo politico, io ho sempre criticato quei personaggi politici che chiamo transumanti che passano da un partito all'altro ma peggio ancora da uno schieramento all'altro. Io una scelta del genere non la farei mai".

Se n'è fatta ben presto una ragione, pare. "Non c'è posto per me, rimango a casa, non c'è problema". Che fosse fuori dai giochi lo ha capito dalle dichiarazioni della segretaria Azzarone sulla scelta della candidata a Cerignola. Motivazione che non trova convincente. "Io sono cerignolana, ma penso, per l'esperienza che ho fatto, di essere riferimento di tutta la provincia di Foggia".

A domanda diretta, se porterà lo stesso voti al suo centrosinistra, risponde che è "una persona d'onore. Farò la mia campagna elettorale perché non mi sottrarrò, però la farò a modo mio. Io ho sottoscritto un patto con il candidato che ha vinto le primarie e non sono persona che tradisce. Posso criticare, rompere le scatole, ma sono una persona che mantiene fede ai patti. Poi, ovviamente, deciderò come farla e anche che rapporto avere con il Partito Democratico. Non farò campagna elettorale per nessun candidato". Non lascerà il Pd. 

Solidarizza con lei il collega, ginecologo, Antonio Giannatempo, candidato nella lista di Fratelli d'Italia che raccoglie e amplifica il suo allarme sulla possibile interruzione delle attività del reparto di Pediatria, di Neonatologia e della Fibrosi Cistica del 'Tatarella'. "Dispiace che una storica guerriera, pur da me politicamente distante, come Elena Gentile, resti fuori dalla tornata elettorale che invece è decisiva per ridare alla sanità una gestione razionalizzata nelle spese e nelle scelte - ha detto l'ex sindaco di Cerignola, usando parole che lei ha particolarmente apprezzato - Quello della salute è un fronte che non può ammettere divisioni politiche".

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