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Angelo Riccardi, l'ex sindaco di Manfredonia giudicato "incandidabile" non molla: "Mi candido, Bari mi aspetta"

L'ex sindaco di Manfredonia è incandidabile per il Tribunale di Foggia. "È solo la prima delle tre tappe, ma tuttavia avverto il peso per una ingiustizia che spero il secondo o il terzo tempo riusciranno a correggere". Stessa decisione per l'ex vicesindaco Zingariello. Rigettata quella di Conoscitore

Il tribunale di Foggia ha deciso: Angelo Riccardi è incandidabile in qualsiasi competizione elettorale, anche in quella del 20 e 21 settembre prossimi. Ciononostante l'ex sindaco di Manfredonia, oggi espressione de 'L'altra Capitanata', il movimento politico costituito con Salvatore Mangiacotti e Rino Pezzano, conferma la propria candidatura (dovrebbe correre al fianco di Raffaele Fitto):  "Bari mi aspetta ed ora sono ancora più determinato".

Il Tribunale di Foggia ha stroncato anche le mire politiche dell'ex vicesindaco della città sipontina Salvatore Zingariello. Rigettata, invece, la domanda di incandidabilità proposta per Antonio Conoscitore, ex consigliere comunale, difeso dal collegio difensivo composto dall’avv. Gabriele Bavaro, avv. Pierpaolo Fischetti ed avv. Pietro Schiavone.

"Una sentenza che sa tanto di beffa. Sono rimasto esterefatto dopo aver letto la sentenza del tribunale di Foggia, che nega la possibilità di candidarmi per le prossime due competizioni elettorali. In tutta onestà non me l’aspettavo" il commento su Facebook di Zingariello.

Riccardi - profondamente colpito dalla decisione assunta e dalle motivazioni della sentenza "dove viene snocciolata ancora una volta la storia di un territorio martoriato da decenni da vicende di un gravissimo peso criminale, ma che sicuramente non possono essere imputate alla mia persona" - non se l'aspettava: "Nei tre tempi che mi separano dalla declaratoria di incandidabilità, oggi il primo dei tre riconosce la mia estraneità sostanziale, e ciononostante persiste nel sostenere la mia incandidabilità. È solo la prima delle tre tappe, ma tuttavia avverto il peso per una ingiustizia che spero il secondo o il terzo tempo riusciranno a correggere"

Per Angelo Riccardi "è una storia che ancora una volta si evidenzia nei suoi controsensi: un Comune sciolto per mafia per infiltrazioni che non sono state accertate, ed una sentenza con contraddizioni palesi, tanto da indurre i giudici ad utilizzare motivazioni costruite in netto contrasto con gli episodi che mi vengono contestati. Che altro dire? Nonostante tutto, continuo a credere negli uomini e nelle donne che saranno chiamati a giudicarmi, con l'auspicio che nei successivi gradi di giudizio si possa fare chiarezza in un territorio che con lo scioglimento è stato condannato per la sua storia, senza pensare al suo futuro"

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