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Referendum senza quorum, ma Gatta sottolinea: “Renzi ha poco da festeggiare”

Le dichiarazioni sull’esito del quesito referendario anti-trivelle, del delegato per il Consiglio al referendum e vicepresidente del Consiglio regionale, l’avvocato Giandiego Gatta

Che Matteo Renzi non goda della simpatia dei pugliesi e della Regione Puglia è un dato di fatto. Che il premier goda invece per il mancato raggiungimento del quorum al referendum, è un segnale preoccupante rispetto ai quasi 13,5 milioni di italiani che contrariamente a quanto disposto dal presidente del Consiglio – che aveva invitato gli italiani a non andare a votare - hanno tracciato una croce sul “si”.

Alle parole del presidente Emiliano, si sono aggiunte quelle del vicepresidente del Consiglio regionale, l’avv. Giandiego Gatta, per il quale il responso delle urne non delegittima la bontà di una battaglia portata avanti con orgoglio e determinazione: “Renzi sostiene di aver vinto, ma giova ricordare come il premier abbia ottenuto un milione e 700 mila voti alle primarie del PD, nulla di paragonabile con l’affluenza di ieri alle urne” ha specificato l’esponente di Forza Italia.

L’avvocato di Manfredonia, delegato per il Consiglio al referendum, ha poi aggiunto: “Una battaglia  che si prefigurava in salita fin dall’inizio, già dal primo tentativo di Renzi per spronare all’astensione, ovvero quello di non svolgere l’election day con le elezioni amministrative. Poi, l’invito all’astensione sostenuto anche da un ex presidente della Repubblica. A questioni di metodo, si aggiungono quelle di merito: certamente gran parte del Paese non si è sentito coinvolto da una vicenda che interessa solo alcune Regioni costiere. Così come la semplificazione della comunicazione e dell’informazione offerte ai cittadini, che hanno avuto un ruolo cruciale nel dissuadere i più a recarsi alle urne”

Ha concluso Giandiego Gatta: “Per questo, il premier ha poco da festeggiare: molti più elettori di quelli che lo hanno incoronato alle primarie, hanno espresso contrarietà alla sua linea. E denigrare un voto ancorché nullo è la dimostrazione plastica di un difetto genetico intrinseco al governo Renzi, che mastica poco la democrazia e gli strumenti attraverso i quali essa si esplica: innanzitutto il voto”.

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