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De Pellegrino con Gentile e Rughetti per il ‘sì’ al Referendum: “Grande e ultima occasione”

Questa mattina Alfonso De Pellegrino ed Elena Gentile, alla presenza del sottosegretario Angelo Rughetti e di Massimo De Meo, hanno ribadito e motivato il 'Sì' al referendum del 4 dicembre prossimo

Anche Alfonso De Pellegrino ed Elena Gentile, alla presenza del sottosegretario alla semplificazione e alla P.A., l’on. Angelo Rughetti, questa mattina hanno ribadito e motivato il “sì” al referendum costituzionale del 4 dicembre: “Una grande occasione per modernizzare il Paese in un rinnovato rapporto fra istituzioni e cittadini” ha detto il capogruppo in Consiglio comunale di Foggia: “E’ l’ultima occasione per affermare la credibilità della politica e delle istituzioni” ha aggiunto De Pellegrino a margine della manifestazione a sostegno del “si” al Referendum organizzata dal comitato ‘RETE DEI SI’ nazionale, in collaborazione con i comitati ‘Basta un SI per la Puglia e per l’Europa’.

Secondo l’europarlamentare Elena Gentile “ci sono troppo storture nel sistema istituzionale, basti pensare a cosa è stato fatto dalle regioni sulla sanità. Venti sistemi sanitari diversi hanno creato il caos, rendendo il sud il bancomat del nord, permettendo a quest’ultimo molte più risorse e, dunque, più servizi”.

IL SONDAGGIO: COME VOTERAI IL 4 DICEMBRE?

Per Massimo de Meo - coordinatore nazionale della Rete dei ‘sì’ - questa è una grande opportunità per avvicinare il sud al resto del Paese, sarà certamente l’occasione per una campagna di educazione civica, sul valore della Carta, sulla politica e sui diritti-doveri dei cittadini”.

Ospite dell’iniziativa il sottosegretario alla semplificazione e alla P.A. On. Angelo Rughetti – che dopo ha visitato due importanti aziende del territorio foggiano - secondo il quale “con la vittoria del SI avremo un paese più semplice e i diritti dei cittadini non saranno solo scritti sulla Carta, ma saranno veri ed esigibili, per avere risposte sempre qualificate sia che si abiti in Puglia o in Piemonte. Oggi non è così perché abbiamo un federalismo competitivo che produce conflitti”.

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