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Referendum: l'invito dell'Azione Cattolica ad andare a votare

Arcidiocesi Foggia-Bovino: "Ai soci dell'associazione, e a tutti i cittadini, chiediamo di presentarsi al voto con senso di responsabilità, concreti strumenti di valutazione e, soprattutto, libertà di coscienza"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della presidenza diocesana dell'Azione Cattolica di Foggia-Bovino sul referendum del prossimo 12-13 giugno.

"La Presidenza diocesana dell'Azione Cattolica di Foggia-Bovino invita ad andare a votare il prossimo 12 e 13 giugno. L'acqua è un bene essenziale, ma per il credente è un dono che serve. Per questo motivo, la Presidenza diocesana Ac ritiene che:

•sia doveroso partecipare al referendum abrogativo del 12 giugno prossimo ed esprimere il proprio voto in libertà di coscienza;
•sia necessario informarsi in modo completo e senza lasciarsi irretire dalle diverse strumentalizzazioni politiche.

La Presidenza diocesana AC aggiunge inoltre un proprio parere, auspicando possa essere un utile contributo per un dibattito serio e sereno. La Presidenza è nel complesso scettica verso misure legislative che mirino a introdurre la logica del profitto nella gestione di un dono che ha a che fare con l'esistenza delle persone. Appare necessario che i legislatori trovino forme più equilibrate della legge Ronchi per tutelare l'assoluta fruibilità dell'acqua per ogni persona, specialmente le più bisognose. E' altresì importante che il ruolo degli enti locali, quali garanti della giusta ed equa distribuzione dei beni, non venga sacrificato in nome di un'iniziativa privata della quale non si riescono a prevedere con certezza i limiti, i contorni e i risultati.

La Presidenza riconosce l'essenziale contributo dell'iniziativa privata per la crescita del Paese, ma ritiene che quando si parla di acqua non sono ammesse - nell'interesse di tutti, ma soprattutto dei cittadini - fughe in avanti, nè tanto meno scelte legislative assunte senza il dovuto e approfondito confronto con i soggetti della società civile più attenti ai bisogni degli ultimi. Il referendum-day propone altri due quesiti di estrema delicatezza e complessità. In breve e semplificando: un pronunciamento sul ritorno di centrali nucleari sul territorio italiano; un pronunciamento sul cosiddetto "legittimo impedimento", legge che permette alle principali cariche pubbliche di non presenziare ad udienze giudiziarie se coincidenti con impegni politici. Anche per questi due quesiti la Presidenza diocesana AC auspica un'ampia, consapevole e libera partecipazione al voto.

Nel merito, la Presidenza diocesana, come contributo al dibattito, ritiene di poter condividere con l'opinione pubblica due principi:

•per quanto riguarda il nucleare, la necessità di sondare ogni parere, incentivare la ricerca e mettere in campo qualsiasi approfondimento prima di assumere scelte che potrebbero arrecare rischi alla salute dei cittadini. La salute della persona, come l'indispensabilità dell'acqua, sono temi per i quali è richiesto sempre e in ogni caso il massimo del confronto, evitando derive ideologiche;
•per quanto riguarda il "legittimo impedimento", la Presidenza diocesana ritiene che sia da salvaguardare, in un periodo così complesso dal punto di vista sociale, etico e morale, l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.

Si ribadisce che lo sforzo dell'associazione, su tutti i quesiti referendari, sarà quello di motivare la partecipazione al voto e informare/formare con la massima obiettività. Ai soci dell'associazione, e a tutti i cittadini, chiediamo di presentarsi al voto con senso di responsabilità, concreti strumenti di valutazione e, soprattutto, libertà di coscienza".

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