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Politica

La Capitanata del Gino Lisa non fa sconti ad Emiliano. La politica reagisce: "Non finisce qui presidente, basta prese in giro"

Il commento di Rosa Barone e Antonio Tutolo. Le reazioni di Mario Furore, Rosa Menga, Nicola Gatta, Giannicola De Leonardis e dei parlamentari del Movimento 5 Stelle alle dichiarazioni di Michele Emiliano sullo sviluppo dell'aeroporto Gino Lisa di Foggia

Linea morbida dell'assessore regionale al Welfare Rosa Barone e del consigliere regionale Antonio Tutolo. Dure le reazioni dell'europarlamentare Mario Furore e dei colleghi del Movimento 5 Stelle deputati e senatori di Foggia e provincia. Perentorio Giannicola De Leonardis, netto Nicola Gatta. 

Le dichiarazioni di Michele Emiliano sul Gino Lisa fanno ancora rumore. Il territorio ha reagito con veemenza al tentativo del presidente della Regione Puglia di tirarsi fuori dalla battaglia dell'aeroporto foggiano, accontentandosi di chiuderla per l'istituzione della sede della protezione civile e del numero unico del 112 (leggi qui).

LE REAZIONI SUL GINO LISA

Rosa Barone e Antonio Tutolo: “L’aeroporto Gino Lisa va inquadrato all’interno di un piano di sviluppo infrastrutturale più ampio di cui la Capitanata ha bisogno. La Regione e Aeroporti di Puglia nella fase di avvio delle attività devono sostenere questo aeroporto, sia da un punto di vista strutturale che funzionale, come si fa per tutte le start-up, in modo da renderlo attrattivo, perché solo così arriverà la ‘richiesta’ di cui parla il presidente Emiliano. Siamo certi che questo verrà fatto, così come avviene ed è accaduto per lo sviluppo degli altri aeroporti pugliesi, che dopo la spinta iniziale sono stati messi nelle condizioni di camminare da soli. Da parte nostra ci sarà il massimo spirito collaborativo, per dotare la Capitanata di una infrastruttura fondamentale per permetterne lo sviluppo che merita, necessario anche per contrastare la criminalità. Il territorio foggiano ha bisogno di alternative per sostenere un’economia sana e la Regione deve garantirle”

Mario Furore: "Non mi sono piaciute affatto le parole di queste ore del Presidente della Regione, Michele Emiliano, sul Gino Lisa. Vorrei una chiara e utile posizione sul nostro aeroporto da parte della Regione Puglia. Di nastri in campagna elettorale ne abbiamo visti tanti (troppi), utili solo a creare vetrine mediatiche a Piemontese & co., e nulla più. Da sempre mi sono posto in un’ottica collaborativa con la Regione ma, ad oggi, del nostro aeroporto non si hanno certezze e quindi è il momento di agire e di fare chiarezza. Nel 2019, lo ricordo, la Direzione Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva rilasciato il nulla osta per lo svolgimento del Servizio di Interesse Economico Generale (Sieg) relativo all’aeroporto con l’allora Ministro Toninelli. L’aeroporto, inoltre, era stato identificato quale base della Protezione Civile europea nel Sud-Est dell’Unione Europea. Oggi, però, il Gino Lisa oltre a non essere sostanzialmente e formalmente una base della Protezione Civile, presente invece a Modugno, è e resta un aeroporto privo di alcun piano industriale compatibile all’uso Sieg dell’aeroporto per l’uso di voli commerciali. Foggia, mi preme ricordare, è parte del Core network della rete Ten-T. Alla luce di questa confusione e poca chiarezza ho scritto oggi alla Commissione Europea per capire, in base alle mie osservazioni, se intende verificare il corretto investimento dei fondi Cipe che hanno permesso l’allungamento della pista di volo del Gino Lisa. Mi aspetto anche che Bruxelles verifichi su quando verrà realmente realizzata da parte della Regione Puglia la base della Protezione Civile Regionale. A seguito dell’intervento della Commissione Europea, dopo mio sollecito, mi auguro infine che Aeroporti di Puglia gestisca correttamente lo scalo di Foggia con la realizzazione di un piano industriale compatibile all’attuale stato Sieg. I foggiani non meritano più prese in giro”

Giannicola De Leonardis: "Sull’aeroporto Gino Lisa il presidente Michele Emiliano e la sua corte hanno costruito la campagna elettorale in provincia di Foggia. Illudendo e prendendo in giro i cittadini e gli elettori, gli imprenditori e tutti gli attori istituzionali e non, che nella riapertura effettiva e operativa dello scalo foggiano vedevano e vedono l’unico possibile volano per un rilancio dell’economia e del turismo. Il 16 settembre dello scorso anno, nell’immediata vigilia delle elezioni regionali, si è tenuta la celebrazione della fine dei lavori di allungamento della pista a uso e consumo di microfoni e telecamere (quella vera sarebbe arrivata mesi dopo). Ecco la sua dichiarazione testuale in quell’occasione: ‘Abbiamo concluso un’impresa che sembrava impossibile solo 4 anni fa. Non ci siamo rassegnati mai. E abbiamo fatto finalmente dell’aeroporto di Foggia un aeroporto uguale a tutti gli altri della Puglia. (…) Questo aeroporto potrà essere operativo tra poche settimane. Lo abbiamo trasformato nella base più importante della Protezione Civile italiana. Qui attorno sorgeranno imprese e tutte le attrezzature necessarie a fare di Foggia il punto di riferimento in caso di disastro di tutta l’area sud est dell’Unione Europea. E’ una roba grossa. I costi saranno ammortizzati anche dall’investimento pubblico legato alla Protezione Civile e i costi per le compagnie aeree saranno inferiori. Tutte queste promesse, ovviamente si sono poi sciolte come neve al sole, e basta recarsi nel deserto del ‘Gino Lisa’ per rendersene conto (con la nuova sede operativa della Protezione Civile poi inaugurata altrove). Ma un anno dopo, il 5 settembre 2021, davanti all’amico presidente dell’Albania Edi Rama, ecco un altro annuncio del presidente con annessi effetti speciali: ‘Stiamo anche lavorando perché l’aeroporto di Foggia, che sarà un grande aeroporto ordinario con voli mi auguro di linea e turistici, sia anche la base operativa della Protezione civile italiana ed europea in tutti i Balcani, perché è evidente che nel frangente in cui ci troviamo, Puglia, Albania e Grecia sorgono in un luogo, dal punto di vista climatico, molto esposto al rischio incendi. Quindi ci auguriamo di avere sostegno dal Governo italiano e dall’Unione europea nella costruzione della base della Protezione Civile europea nel sud-est dell’Unione europea’. Ieri è arrivata l’ultima versione: ‘I voli dal Gino Lisa ci saranno se ci sarà una domanda. Foggia deve entrare nel terzo millennio e rendersi conto che gli aeroporti funzionano solo in questo caso. Quando ci sarà una domanda adeguata all’interesse delle imprese, le compagnie verranno e troveranno un aeroporto perfettamente in grado di funzionare. Se questo non avverrà vorrà dire che il mercato non richiede voli da Foggia’. Tocca quindi alle imprese foggiane cercare le compagnie, come già in passato avevano suggerito i vertici di Aeroporti di Puglia troppo impegnati su altri scali per dedicare le loro attenzioni al ‘Gino Lisa’. Un finale purtroppo annunciato (in tempi non sospetti, cioè dalla campagna elettorale, avevamo già definito ‘sceneggiate’ tutte le parate e le dichiarazioni d’intenti riguardanti l’aeroporto foggiano, sperando vanamente di essere smentiti), ma che rappresenta comunque un tradimento intollerabile. Ma per noi non finisce qui, caro Presidente

Il movimento 5 Stelle (Pellegrini, Faro, Giuliano, Lovecchio, Naturale): "Le dichiarazioni del presidente Emiliano, rilasciate qualche giorno fa a proposito dell’aeroporto di Foggia, ci lasciano esterrefatti e confermano quanto lo scalo foggiano non sia preso realmente in considerazione nè dal Presidente, né da Aeroporti di Puglia, che è partecipata quasi interamente dalla Regione Puglia e che dovrebbe, per statuto, occuparsi dell’operatività e dello sviluppo anche dell’aeroporto foggiano. Non vorremmo che gli annunci roboanti e i tagli di nastri dei mesi e degli anni scorsi fossero state solo parole al vento, visto che, ad oggi, la base della protezione civile a Foggia non è operativa e non si vede all’orizzonte una compagnia che sia interessata ad operare su Gino Lisa. Emiliano ricorda, giustamente, che gli aeroporti funzionano se c’è richiesta. A Foggia, per il Gino Lisa, la richiesta di voli c’è, ed è forte, e proviene dagli operatori internazionali interessati alle produzioni che tutto il mondo ci invidia e proviene, altresì, da chi vuole venire a visitare la nostra splendida provincia che, lo ricordiamo, è ancora la prima in Puglia per numero di turisti, nonostante infrastrutture non all’altezza rispetto agli altri territori della regione. Provincia che è la più estesa della Puglia (peraltro, la terza in Italia) ed è contraddistinta da una orografia del territorio che rende difficili e faticosi i collegamenti tra le zone interne o garganiche con Bari e il scalo aeroportuale. Chiediamo che Aeroporti di Puglia e la Regione, ognuno per le proprie competenze, si impegnino ad eliminare o quantomeno diminuire le differenze infrastrutturali esistenti tra la nostra provincia e il resto della Puglia. Se AdP non vuole o non sa sviluppare lo scalo foggiano, che lo lasci ad altri operatori questo compito. Non chiediamo favoritismi, non chiediamo piaceri, pretendiamo solo che il nostro territorio sia trattato per quello che merita e non accettiamo il perdurare di questo scarso interesse. Non vogliamo più promesse, basta parole e proclami, vogliamo fatti» concludono i parlamentari pentastellati".

Rosa Menga: "Solo qualche giorno fa ho presentato una interrogazione al Ministero dei trasporti per chiedere conto del futuro dell’aeroporto Gino Lisa e, prima ancora che mi giunga risposta, ecco le assurde dichiarazioni di Michele Emiliano sul destino dello scalo foggiano. A sentirlo parlare, pare che la Regione abbia già fatto tutto ciò che poteva per garantire la ripresa dei voli dal Gino Lisa e che se le compagnie non sono interessate la colpa sia dei foggiani. Emiliano, invece, sa bene che è Aeroporti di Puglia a dover adeguare il proprio piano industriale e a doversi adoperare per rendere appetibile il Gino Lisa per le compagnie aeree, come fatto per Bari e Brindisi negli anni passati investendo decine di milioni di euro, ma non si fa scrupoli nello scaricare le proprie responsabilità sui cittadini che, se proprio ne avessero una, sarebbe quella di aver creduto alle sue passerelle elettorali. Tra l’altro, la scelta di inaugurare la base operativa regionale della Protezione Civile a Modugno anzichè a Foggia rappresenterebbe una violazione degli accordi tra Regione e Governo centrale che erano valsi lo sblocco della clausola SIEG e l’utilizzo di 14 milioni di euro di fondi europei per i lavori di allungamento della pista. Insomma, senza Protezione Civile, rischiamo di non poter avere neppure voli civili, poiché le due finalità d’uso avrebbero dovuto realizzarsi contemporaneamente. Mi auguro che su questa inadempienza il Ministero batta presto un colpo. Per tutto il resto, invece, attendiamo che le promesse vuote della politica regionale si traducano in fatti. Che nessuno osi altrimenti tornare a Foggia a riempirsi la bocca sul rilancio economico e sul riscatto sociale del territorio.

Nicola Gatta: "Non possiamo fare passi indietro, dobbiamo camminare verso nuovi traguardi! Aver allungato la pista per far decollare anche i voli civili fa parte di un processo che si deve compiere con ulteriori traguardi, sui quali, anche questa volta, non faremo mancare il nostro contributo. Non ci faremo certo intimidire da qualche rispettabile ricerca di mercato, ma sulla quale è lecito nutrire qualche dubbio. Ad ogni modo bisogna lavorare ulteriormente sulla strategia complessiva, che a mio modo di vedere non riguarda il solo territorio di Capitanata, ma l’intera Puglia e le province limitrofe appartenenti anche ad altre Regioni. Sembra inverosimile che non ci siano compagnie interessate ad attivare voli. Lo scalo aeroportuale dauno è essenziale a rafforzare la politica di coesione territoriale, attraverso una maggiore accessibilità e mobilità, ed è una irripetibile opportunità di sviluppo che non possiamo perdere. Si devono potenziare tutti gli strumenti necessari per fare in modo che lo scalo dauno diventi appetibile. Occorrono ulteriori investimenti sia pubblici che privati, necessita attivare tratte per voli commerciali, trasporto passeggeri, coerenti con la vocazione agro-industriale e turistica della Capitanata e delle province limitrofe”.

Giandiego Gatta: “Se il presidente Emiliano ha deciso di bruciare i ponti con la comunità foggiana, ha intrapreso la strada giusta: l’ennesima piroetta sull’aeroporto ‘Gino Lisa’ è l’ultima scena di un film melodrammatico girato prendendosi gioco della fiducia dei cittadini. Vendola prima, ed Emiliano poi, hanno consumato le suole delle scarpe per quante passerelle hanno fatto, a beneficio esclusivo della loro immagine in prossimità delle campagne elettorali, annunciando sempre ‘imminenti aperture’ dello scalo aeroportuale. Non si sono risparmiati dinanzi alle telecamere, tra una promessa e uno slogan, gettando fumo negli occhi dei cittadini, degli operatori economici, degli imprenditori. Di tutti. Eppure, il ‘Gino Lisa’ è ancora una cattedrale nel deserto. Quando furono completati i lavori di allungamento della pista, Emiliano parlò di ‘un’impresa che sembrava impossibile’: oggi, ad opera finita, il presidente sostiene che l’aeroporto sarà attivo solo se lo richiederà il mercato. Un’affermazione che fa saltare dalle sedie, anche se sono anni che denunciamo il ‘grande bluff’ orchestrato dal centrosinistra. Innanzitutto - ed Emiliano lo sa benissimo - il mercato inizia a richiedere un prodotto (o un servizio) non appena lo stesso viene proposto e immesso nel circuito e non prima. O forse dovrebbero essere i cittadini, secondo Emiliano, a mandare missive alle compagnie aeree per farle volare da e per il ‘Gino Lisa’? Siamo seri!! La verità è che la Regione continua a bluffare ai danni della Capitanata e Aeroporti di Puglia non ha mai riservato la minima attenzione allo scalo foggiano. Le ultime parole del presidente, perciò, sono uno schiaffo intollerabile al nostro territorio e alle straordinarie potenzialità turistiche che “esploderebbero” con l’apertura dell’aeroporto di Foggia”.

Giuseppe Pitta: "Il Gino Lisa va salvato, non può restare una cattedrale nel deserto, come è da troppi anni ormai. Deve funzionare. E per farlo è necessario innanzitutto fare rete, squadra. Vale a dire unire le forze degli attori in causa (Istituzioni, Enti locali, mondo delle imprese, mondo delle professioni, Politica) per produrre uno sforzo comune che non sia meramente di rivendicazione fine a sé stessa, quasi di orgogliosa contrapposizione nei confronti di “chi ci impedisce di volare”. Ma di rivendicazione basata su progettualità, sui motivi per cui volare dal Gino Lisa si può. E le dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sull’aeroporto di Foggia, devono indurci alla riflessione. Scevra da qualsivoglia campanilismo o contrapposizione politica aprioristica. L’aeroporto Gino Lisa, oggi, è una infrastruttura perfettamente in grado di svolgere la propria funzione. Ciò è stato possibile grazie ai recenti lavori di allungamento della pista, realizzati con soldi pubblici, possibili grazie a quella che dovrebbe essere la sua destinazione: al servizio della Protezione Civile. Resta tuttavia aperta la questione relativa, appunto, a quella che dovrebbe in realtà essere la “funzione principale” dello scalo aeroportuale foggiano: i voli di linea. Fuor di dubbio la rilevanza strategica di questa infrastruttura nell’ottica della implementazione dei flussi turistici che interessano ogni anno, e fortunatamente con numeri già ragguardevoli, il nostro territorio, innanzitutto il Gargano. Ma, negli anni, abbiamo dovuto scontrarci con una realtà per cui i vari tentativi di “far volare” i foggiani, non hanno dato gli esiti sperati. Può questo bastare per rinunciare a provarci? Non credo. Ma non possiamo esimerci dal partire da una considerazione basilare: un aeroporto deve funzionare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno. E deve farlo a pieno regime, raggiungendo numeri di passeggeri annui in transito decisamente rilevanti. Di conseguenza, se una compagnia aerea avesse la certezza di poter fare profitto lavorando sul Gino Lisa, sono certo che ci si fionderebbe. Non basta, quindi, la sola vocazione turistica del territorio a produrre numeri rilevanti e utili a far funzionare a pieno regime il nostro aeroporto che deve essere considerato un pezzo di un ingranaggio, di un sistema Capitanata che può contare “anche” sull’aeroporto. Dobbiamo avere chiara la funzione e lavorare per elaborare un progetto valido, appetibile per i vettori, non rifiutabile dai decisori. Dobbiamo essere capaci di essere “alternativi”, non più “paralleli” alle funzioni svolte già da altri aeroporti. Esorto, quindi, tutti gli attori del territorio di Capitanata ad essere pronti ad elaborare proposte progettuali sostenibili e utili ad arricchire un sistema virtuoso di cui l’aeroporto Gino Lisa è, a tutti gli effetti, parte integrante. Il Comune di Lucera vuole essere in prima linea assieme a quanti non vogliono arrendersi all’oblio ed essere parte attiva sul piano della progettualità. Affinché si giunga ad elaborare una proposta sulla quale trovare il pieno sostegno anche di chi, fino ad oggi o in questa fase, non ha saputo sostenere in modo adeguato, probabilmente, un aeroporto che non è solo utile alla Capitanata ma, potenzialmente, anche ad altri territori geograficamente vicini alla provincia di Foggia e che potrebbero trarre giovamento da un aeroporto pienamente attivo a Foggia".

Sergio Clemente: "“Sarò anche io il 15 novembre con decisione e fermezza insieme al Comitato Vola Gino Lisa, presieduto dall’amico Sergio Venturino, a manifestare a Bari per il territorio di Capitanata e il suo scalo di Foggia.  Spero che le parole pronunciate dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sull’aeroporto Gino Lisa, in una giornata frenetica di impegni e di incontri, siano smentite dai fatti. Il capoluogo, il Gargano e la Daunia, ancora così penalizzati da una scarsa raggiungibilità e da un deficit di mobilità imponente rispetto ad altri territori, dopo anni di annunci, attese, lotte, meritano una iniezione di fiducia e un investimento almeno pari a quello che in questi lustri è stato dedicato all’aeroporto di Bari e Brindisi dalla società Aeroporti di Puglia, quasi interamente controllata da capitale pubblico.  Mi sembra che la tanto decantata sede della Protezione Civile sia ancora lontana da Foggia. Da luglio probabilmente non è stato fatto molto per incentivare rapporti e interessi da parte delle compagnie aeree. Per troppi anni i cittadini della provincia più estesa d’Italia e logisticamente crocevia di flussi hanno dovuto subire spesso viaggi della speranza, è tempo che anche da Foggia si voli. Con l’allungamento della pista non ci sono più alibi. Un intero comparto turistico, il più fiorente della regione, lo chiede. È tempo di far volare Foggia, alle promesse elettorali devono corrispondere i fatti”.

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