‘Salto nel buio’ dell’ex MS5 Faro, ora fa scouting per Di Maio: “Delusa da Conte”
Vice presidente del gruppo alla Camera, è la referente in provincia di Foggia per costruire la rete di ‘Insieme per il futuro’
“La linea politica che il Movimento portava avanti non mi convinceva più. Ha fatto un’inversione a U non indifferente”. Si riferisce “alla visione e agli obiettivi politici” la deputata eletta in provincia di Foggia Marialuisa Faro che, quattro giorni dopo lo strappo, consegna alla stampa locale le ragioni del suo addio al M5S. Davanti ha un paio di paginette di appunti.
Rivendica il diritto di cambiare idea. Parla di "distacco naturale" più che di scissione. Ma covava da tempo il desiderio di spezzare le catene, addirittura da quando Conte ha assunto la leadership, e parliamo di un anno fa. Per quanto la situazione sia precipitata nel giro di poche ore lo scorso 21 giugno, insomma, era tutto già scritto. Per tutti questi mesi avrebbe solo abbozzato. “Ho ammirato Conte per la sua attività da premier, ma ne sono rimasta delusa come capo politico”, ammette oggi la parlamentare garganica.
Ripercorre gli anni dell’attivismo. È entrata nel Movimento nel 2013 con “la voglia di fare una rivoluzione”. Ha iniziato con la candidatura a sindaco di San Nicandro Garganico proprio in quell’anno, ed è stata la sua “piccola rivoluzione” da prima donna candidata, ma prese 347 voti, il 3,59% e, all’epoca, non entrò in Consiglio comunale, per poi ottenere la sua rivincita l’anno scorso, con la vittoria di Matteo Vocale che aveva sostenuto. Oggi il Movimento 5 Stelle conta due consiglieri comunali e un assessore nel suo paese. Marialuisa Faro avverte, anche perché qualche strana telefonata, a detta sua, sarebbe già arrivata agli amministratori: “San Nicandro è un mio progetto, non li lascerò soli”.
Si toglie un po’ di sassolini dalla scarpa. Si sarebbe aspettata una telefonata dal capo politico dopo il risultato di San Nicandro Garganico, ma niente. L’unico a chiamare è stato Luigi Di Maio. “Giuseppe Conte è stato premier, oggi è il nostro capo politico: perché stiamo cambiando linea rispetto a quella che aveva? Questa è la domanda che mi sono posta – afferma oggi l’onorevole Fato - Ho votato Conte come leader perché volevo che portasse un cambiamento nel Movimento, non volevo che si togliesse la giacca per diventare il grillino della prima ora”. Non le piace nemmeno la “struttura piramidale molto chiusa” che ha creato l’ex premier di Volturara Appula.
È critica sul tetto del doppio mandato e guarda agli amministratori 5 Stelle che dovrebbero lasciare: “Sarebbe un peccato perdere un bagaglio di competenze così straordinario per una regola facilmente superabile, e per superarla bisogna essere lungimiranti”. Ma non è stato il divieto del terzo mandato a convincerla a seguire Luigi Di Maio, lei è solo al primo: “Nel gruppo siamo in quaranta al primo mandato. Potevo rimanere nel Movimento 5 Stelle e sarei stata candidata. Ho fatto un salto nel buio, perché a me interessa credere in qualcosa di nuovo”.
Definisce ‘Insieme per il futuro’ come “una componente più dinamica”, quel dinamismo che secondo lei è venuto a mancare nei Cinquestelle. Non sarà il nome del partito: è solo un contenitore al momento. Probabilmente a settembre avrà un simbolo. Per un po’, a quanto pare, i dimaiani staranno lontani dai social e da quella Rete in cui finora avevano costruito gran parte delle loro carriere. Nella piazza virtuale circolerà solo lo stretto necessario.
“Prematuro” parlare del perimetro: “In questo momento ci collochiamo in un centro”. La deputata Marialuisa Faro è oggi la vice presidente del gruppo parlamentare e a livello locale sarà la referente per costruire la rete. “Non significa che comanderò, ma sarò il collante per mettere insieme le energie migliori della nostra provincia”. Farà scouting. Rivolge un invito "agli amministratori che vogliono far parte di questo progetto con le loro idee. Cerchiamo collaborazioni e gente che vuole essere protagonista di questo progetto”. Ha già ricevuto “tante telefonate”, non solo da parte di cittadini. Ma per il momento non ci sono altri nomi e non ci sarebbero già altri dimaiani della prima ora, anche nella base M5S. “Credo che gli attivisti nel momento in cui vedranno qualcosa di più concreto avranno la possibilità di scegliere”. Ma sente di avvisarli e di suonare la sveglia mentre se ne va: “Sono diventati dei meri ratificatori”.
Beninteso, non rinnega nulla di ciò che ha fatto: “Non attaccherò mai i miei coleghi né gli attivisti e non ho mai detto una parola contro coloro che hanno scelto di abbandonare il Movimento prima di me, perché avevano le loro ragioni e io non sono nessuno per giudicarli”. Ha scritto un messaggio agli ormai ex colleghi portavoce. "So che per loro è stata una doccia gelida perché io, devo dire la verità, sono stata forse anche troppo brava a nascondere i miei sentimenti, anche se con i più stretti parlavo, e mi riferisco a Mario e a Rosa (l'europarlamentare Furore e l'assessora regionale Barone, ndr), e capisco la loro delusione, però chiedo di rispettare la mia scelta perché, alla fine, è importante stare bene con se stessi - ha detto la deputata Faro - Se poi ad un certo punto ti rendi conto di mentire anche alla gente quando dici delle cose in cui non credi, stai male. Oggi sto meglio, sono entusiasta di costruire questo nuovo progetto e abbiamo già tantissime idee. Sarà una grande sfida”.