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Giovedì, 28 Marzo 2024

Il 'cuore' della Protezione Civile è in Capitanata, Emiliano: "Investiamo in uomini e mezzi (al contrario del Governo)"

Così il presidente della Regione durante il raduno nazionale della Protezione Civile: "In pochi anni siamo passati dallo zero a una Protezione civile pugliese che è oggi tra le più avanzate ed attrezzate d'Italia"

“Abbiamo scelto la Capitanata, in particolare per il Gargano e i Monti Dauni, per dislocare il nucleo fondamentale della protezione civile pugliese: è qui che ci sarà l'aeroporto della Protezione civile del sud Italia e del sud est europeo, perché l'aeroporto di Foggia verrà dedicato a questa funzione. Quindi investiremo moltissimo in uomini, mezzi e soprattutto in cultura della Protezione civile”.

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo oggi a San Giovanni Rotondo al raduno nazionale della Protezione civile. Presenti il vice presidente Antonio Nunziante, l’assessore regionale Raffaele Piemontese, il consigliere Ruggero Mennea presidente del comitato regionale della protezione civile, il dirigente di sezione Antonio Lerario. 

“Stiamo dando ospitalità a questo raduno nazionale - ha proseguito Emiliano - con una visione pugliese che in pochi anni ci ha portato dallo zero - solo a metà della legislatura precedente la Protezione civile pugliese era praticamente inesistente - a una Protezione civile pugliese che è oggi tra le più avanzate ed attrezzate d'Italia. Stiamo realizzando non solo un salto di qualità tecnico e organizzativo ma soprattutto un team building, la costruzione di un gruppo di lavoro con una mentalità strutturata e con una forte solidarietà tra i vari gruppi. La Protezione civile è forte perché è multipla, ha tante origini diverse, ma poi deve essere assemblata e fatto lavorare come se si trattasse di un'orchestra che deve fare al momento opportuno tutto ciò che è necessario”.

“E soprattutto poi ci sono i Sindaci - ha detto - che devono gestire i COC, che sono le partenze di ogni emergenza: è il Sindaco che valuta se l'emergenza è gestibile a livello comunale o se deve salire di livello fino addirittura una dichiarazione dello stato di emergenza regionale o nazionale. La Protezione civile oggi è soprattutto prevenzione: noi abbiamo investito immediatamente sia dal Patto per il Sud che dai fondi strutturali, centinaia di milioni di euro contro il dissesto idrogeologico e in generale per predisporre le aree comunali alla migliore gestione da questo punto di vista. 

Ovviamente la spesa è complessa e mi dispiace che non sia venuto il Presidente del Consiglio Conte. Purtroppo il Governo si è messo a investire sulle emergenze aperte e non invece sulla prevenzione: questo secondo noi è stato un errore molto grave perché, nella sostanza, con questo sistema si è bypassato il Mezzogiorno che nelle ultime tornate - per fortuna - non aveva avuto calamità naturali particolarmente gravi e la massa importante dei fondi è stato destinata al Nord sulle emergenze aperte e non invece sulle attività di prevenzione”.

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