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Pubblica illuminazione, Mainiero va dal Prefetto: “Lese le prerogative del Consiglio Comunale”

Il consigliere comunale denuncia il tentato “blitz” della maggioranza di licenziare l’accapo della pubblica illuminazione, e di approvare la delibera “la cui illegittimità è stata ampiamente evidenziata”

Sulla Pubblica illuminazione, piovono ancora critiche sulla maggioranza: è Giuseppe Mainiero a contestare punto per punto alcune decisioni dell’Amministrazione, e lo fa affidandosi a un tipico detto foggiano (“La fretta fa fare i figli cecati”), “che è è la rappresentazione metaforica di quanto accade al Comune di Foggia ai tempi di Landella Sindaco”.

L’analisi del capogruppo di Fdi-An al Comune di Foggia, parte dalla richiesta del Sindaco al Presidente del Consiglio di convocare il Consiglio Comunale per licenziare degli accapo “gia oggetto della seduta consiliare del mese di Luglio ‘Ad horas’”.

Nella nota – prosegue Mainiero – Landella si sofferma sulla impellente urgenza di approvare la proposta di delibera per il Consiglio Comunale per Concessione ventennale inerente alla Pubblica illuminazione, appellandosi al pericolo imminente della caduta dei pali, alla Corte dei Conti. Insomma, la delibera già licenziata da lui e dalla sua Giunta i cui profili di illegittimità furono ampiamente evidenziati, per Landella s’adda approvare così com’è”.

“Peccato – spiega il consigliere comunale – che a Landella le ‘ciambelle non vengano mai col buco’, infatti, come si evince dal verbale della Conferenza dei Capogruppo, il Sindaco chiede la Convocazione ad horas del Consiglio Comunale per il giorno 14 settembre, perché successivamente impossibilitato per motivi personali, richiesta avvallata da tutta la sua maggioranza, evidentemente frettolosa di licenziare l’accapo della pubblica illuminazione, a cui la stessa maggioranza non aveva garantito i numeri pochi giorni prima. In pratica, sull’accapo della “pubblica illuminazione” ritrovano la compattezza smarrita, Fiat Lux”.

Un “blitz” quello tentato dalla Maggioranza, secondo il capogruppo di Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale, impedito dall’intervento di un altro consigliere di minoranza. “Il Consigliere Marasco ha evidenziato, in sede di Conferenza, come lo stesso procedimento fosse strato riaperto dal dirigente Affatato il 4 agosto, al fine di sanare la illegittima esclusione della Selettra srl, procedimento che lo stesso dirigente riapre su espressa autorizzazione di Landella il 3 agosto 2017”.

“Peccato che Landella non ricordi. Non solo, durante la conferenza dei capigruppo scende dalle nuvole, ma addirittura evidenzia la scorrettezza della tecnostruttura per non averlo informato”, accusa Mainiero, che poi evidenzia altre storture nel procedimento: “Quella delibera, già palesemente illegittima, porta in dote altri vizi. Infatti non risulta essere stata mai ritirata – quindi tuttora efficace-, ma addirittura si è tentato di farla votare, con grave pregiudizio per l’Ente. Un Ente che, da un lato riapriva un procedimento chiedendo alla Selettra srl di perfezionare la sua offerta, e dall’altro ometteva di notiziare sul punto il Consiglio Comunale, del tutto ignaro della intera vicenda. E non poteva che essere ignaro in quanto colpevolmente tenuto all’oscuro dal Sindaco, dall’assessore al Ramo e dal Dirigente, i quali tutti si sarebbero ritrovati a dover licenziare un accapo illegittimo, con grave pregiudizio dell’Ente”.

“Tutto ciò in ragione di una più che probabile richiesta di risarcimento danni”, conclude Mainiero, il quale poi annuncia che farà presente al Prefetto “il grave episodio lesivo delle prerogative del Consiglio Comunale e chiederà al Presidente del Consiglio Comunale che Landella riferisca in Aula”.  

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