Museo del Territorio: manca una firma, niente fondi per la Provincia
Il progetto di Palazzo Dogana non ammesso alla seconda fase di un bando regionale. Il motivo? "Manca la firma del legale rappresentante dell'ente". Ammessa invece la richiesta del Comune
Mentre, nella calura agostana, maggioranza ed opposizione a Palazzo Dogana se le suonano di santa ragione - la prima a vantare la virtuosità dei propri conti, la seconda a mettere sotto accusa l'aumento delle tasse e l'eccessiva spesa per dipendenti e dirigenti - la Provincia di Foggia perde miseramente fior di quattrini. Il Museo del Territorio è stato infatti escluso dai finanziamenti regionali previsti dalla linea 4.2 dei Fondi PO Fesr 2007-20013: 25milioni di euro. Una pioggia di soldi, che saranno a breve erogati da Bari per la riqualificazione e valorizzazione dei musei pugliesi.
La Provincia di Foggia aveva partecipato al bando nel marzo scorso, assieme a tanti altri enti, con un progetto per interventi di promozione ed avanzamento tecnologico di uno dei sistemi museali più importanti di Capitanata: il Museo del Territorio, appunto. Ma oggi la sua domanda viene ritenuta "inammissibile" per violazione all'art.7 del bando: "l'istanza non è firmata dal legale rappresentante dell'ente proponente", si legge, oltre all'assenza del parametro dell'esecutività del progetto. Detto in altre parole, non solo non si è fatto in tempo a metter su un progetto con tutti i crismi che il bando richiedeva nei tempi prefissati, ma manca una firma. Quella del "legale rappresentante dell'ente", in questo caso del dirigente delegato ai beni culturali, Franco Mercurio.
Ennesimo caso di lentezza burocratica e sciatteria amministrativa? Cosi par di capire. Il progetto prevedeva interventi di ristrutturazione e risistemazione dei locali interni di cui tanto necessiterebbe il polo museale. Istituito dall'Amministrazione Provinciale di Foggia nel 1998, è sito in via Fuiani ed è tra le principali attrazioni del turimo culturale di Capitanata. L'esposizione racconta la storia delle popolazioni della Capitanata nel primo millennio dell'era cristiana e propone, accanto agli oggetti più consueti - materiali di scavo, calchi, plastici, - il punto di vista del ricercatore e dello storico che, attraverso sintetici pannelli di testo con cartografia tematica, illustra al grande pubblico dei non specialisti alcuni percorsi di storia del territorio.
Nel suo attuale allestimento il Museo presenta due sezioni: una introduttiva dedicata al lungo periodo e l'altra in cui si esemplificano alcuni aspetti della produzione materiale ed artistica della Capitanata nel Medioevo. Ebbene quel museo resterà così. Gli interventi, di cui pure avrebbe estremo bisogno e per i quali la Provincia di Foggia non ha mai risorse ) soprattutto in un periodo come questo, di magra per gli enti locali), non vedranno mai la luce. Certo, c'è da dire ad onor di cronaca che questo è solo il primo step.
Per ottenerli quei finanziamenti (e parliamo di centinaia di migliaia di euro) il progetto avrebbe dovuto passare al vaglio della commissione giudicante e rientrare tra quelli più meritevoli. Ma in questo modo qui la Provincia di foggia è stata bocciata in partenza. Il dirigente interessato al telefono è irraggiungibile.
"Ho acquisito anche io questa notizia" dichiara a Foggiatoday il vicepresidente provinciale con delega alla Cultura, Billa Consiglio. "Cercherò di mettermi in contatto con lui quanto prima per capirne di più. Certo, se si trattasse di una firma sarebbe molto grave". Ma forse sarebbe grave a prescindere che un ente, dotato di professionalità molto costose ed, evidentemente,altrettanto competenti, si faccia scappare un'opportunità così.