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Miglio lascia con una serie di 'abbiamo' e 172 milioni tra strade e scuole: "Ora però serve uno scatto culturale"

“Sin dal mio insediamento a questo ente abbiamo un conferito un profilo massimamente istituzionale, scevro da divisioni politiche. Una scelta, fortemente voluta, che ci ha consentito di fare operazioni importanti, sia dal punto di vista economico finanziario che della gestione del personale"

"Lo abbiamo fatto in una fase molto travagliata, con una debitoria pesante che gravava sull’ente (circa 10 milioni di euro) che abbiamo ripianato; e questo a fronte di riduzioni sensibili dei trasferimenti erariali e di una situazione di assoluta incertezza delle prospettive dell’ente”. Così il presidente uscente Francesco Miglio chiude il suo mandato alla provincia di Foggia. Oggi conferenza stampa con tutto il personale amministrativo e l’organo politico. Già domani, dopo le operazioni di voto, verrà proclamato il nuovo presidente.

“A lui lascio un ente con i conti in ordine e che rappresenta un unicum sul fronte del personale: siamo tra le pochissime province che hanno avviato procedure concorsuali interne ed esterne ed hanno riorganizzato l’ente sulla scorta anche delle riduzioni intervenute sul fronte dirigenziale (da 15 a 5 soli dirigenti oggi). Avremmo anche potuto svendere il patrimonio per far fronte alle difficoltà, lo abbiamo invece preservato (es. Teatro del Fuoco, ndr) e, ove possibile, tentato di migliorare le condizioni dei luoghi, risparmiando (es: il trasferimento del Provveditorato agli Studi, da via Rosati a via Telesforo, nella sede nuova della Provincia, con un taglio di 300mila euro/annui di fitti passivi, ndr)”.

172 milioni di euro i fondi intercettati per l’edilizia scolastica e la viabilità, poi, che verranno consegnati al nuovo presidente ed un “patto per la Puglia che sta andando avanti”. Miglio ha rivendicato poi l’operazione Diomede, “che ci ha consentito che nessun dipendente andasse a casa, neanche uno”  ed ha invitato la classe dirigente del territorio a fare un “salto culturale”: fuori da questa provincia ci considerano gente che chiede continuamente e che non sa fare squadra, ma è divisa e rissosa. E’ anche per questo – dice- che non ho mai prestato il fianco alle polemiche né risposto, anche quando qualche sindaco mi ha attaccato con ferocia e dato dell’incapace. Ho tenuto al riparo l’ente, cosa che da oggi non dovrò più fare e mi potrò permettere – ha avvertito, tra il serio e l’ironico- di replicare a tono”. Miglio – che qualche ora fa ha ricevuto una sentita lettera di ringraziamento da parte del presidente nazionale Upi, Achille Variati- è quindi tornato ad attaccare la legge Delrio, invitando il legislatore a riprensarla: “Pensare che il sindaco possa fare il presidente di una provincia è una grandissima idiozia”.

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