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Politica Carpino

Carpino Folk Festival: si spengono le luci, non si placano le polemiche

L'associazione culturale fa un bilancio della diciassettesima edizione e attacca duramente le contestazioni, definite "pilotate" e con un mandante politico individuato nel consigliere provinciale Rocco Ruo

Diciassettesimo anno. A voler essere superstiziosi c'era da aspettarsi che non tutto andasse come doveva. Eppure anche la diciassettesima edizione del Carpino Folk Festival si è conclusa con un successo “nonostante l'ombra della politica di paese”. A dirlo è l'associazione culturale Carpino Folk Festival che, dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha deciso di dire la sua. Lo ha fatto attraverso un duro comunicato, dove vengono fatti nomi e cognomi, additati come mandanti politici di una contestazione definita pilotata. E non c'è paura, da parte dell'associazione organizzatrice del festival di ammettere che questo è stato l’annus orribilis del Carpino Folk Festival per varie ragioni.

Perché questa definizione? Due i motivi fondamentali: la crisi economica e la contestazione che proprio non è andata giù agli organizzatori.

I TAGLI – Quest'anno i fondi a disposizione erano inferiori agli scorsi anni. “Il finanziamento della Regione Puglia si è ridotto rispetto all’anno scorso, quello del Parco Nazionale del Gargano idem, l’apporto dei privati ha avuto un calo vertiginoso. Consolante è stato il contributo, prima ancora che economico, morale dei vari Comuni con i quali, per il terzo anno, è stato possibile realizzare  il “Carpino Folk Festival: un festival che coinvolge il territorio” che si integra perfettamente con Carpino Folk Festival diciamo “storico”. Ci piace, comunque, ringraziare tutti gli enti finanziatori, nella speranza di avere maggior sostegno per il futuro e ciò nell’interesse esclusivo della crescita della Manifestazione e delle nostre Comunità”.

La furia però è contro l'amministrazione provinciale e soprattutto contro il Comune di Carpino: “Sono venuti a mancare alla Manifestazione il sostegno dell’Amministrazione Provinciale e, per la seconda volta nella nostra storia, del Comune di Carpino. Prendiamo atto non  solo dell’azzeramento della linea di finanziamento ma anche dell’azzeramento dei conferimenti in natura (corrente elettrica, siae, etc.) da parte del Comune di Carpino. Le motivazioni sono state pubblicate in un articolo di un quotidiano locale nel quale il Sindaco affermava: “dietro la mia porta ci sono molte  famiglie che hanno bisogno di mangiare, non posso spendere soldi per questa Manifestazione”. Queste affermazioni non possono che essere condivise. Prima degli spettacoli e della cultura vengono i bisogni primari; attendiamo, come cittadini, di conoscere quali sono state e/o saranno le famiglie aiutate e in che maniera. Per fugare qualsiasi dubbio, però, sarebbe stato più giusto non riportare nel proprio programma elettorale il sostegno al Carpino folk festival e dichiarare le sue intenzioni reali già nella campagna elettorale di due mesi fa e non a ridosso della diciassettesima edizione del Festival. Rimane di fatto che solo per motivi di equilibrio di bilancio della manifestazione, e alla luce di quanto suddetto, siamo stati costretti a modificare repentinamente la programmazione della Manifestazione e, quindi tra le altre, siamo stati costretti a ridurre di una giornata i concerti previsti in piazza a Carpino che sarebbero stati, come al solito tre, se vi fosse stato il finanziamento comunale”.

LA PROTESTA – Se alla crisi si è tenuto testa, hanno particolarmente colpito le proteste. Riassumiamo in breve cosa è successo. Un gruppo di giovani che nella serata d’inizio dei concerti, con la quasi totalità delle migliaia di persone presenti attonite, hanno iniziato a fischiare utilizzando dei fischietti di plastica e, quindi, creando parecchio disordine hanno, di fatto, impedito il regolare inizio, anche spegnendo ripetute volte il gruppo elettrogeno che alimentava l’impianto. I motivi: “il Festival deve rimanere a Carpino”.

L'associazione attacca senza mezzi termini: “La verità è che questa protesta è stata artatamente costruita per rovinare la manifestazione, abilmente manovrata dai rappresentanti di lista e dai loro referenti politici. Solo l’intelligenza dei ragazzi, che non avevano la tara di parte, ha impedito che la situazione degenerasse. I rappresentanti di lista, invece, hanno continuato, per tutte le serate, nell’azione di disturbo e di intimidazione: “ladri, venduti, bastardi, figli di puttana” e altre grida del medesimo tenore sono state rivolte a tutti i componenti dell’Associazione. Si cercava chiaramente lo scontro fisico”.

L'associazione risponde anche a chi teme che il festival vada via da Carpino: “Carpino folk festival non ha ragion d’essere senza Carpino; non esiste Carpino folk festival itinerante; non esiste e non esisterà (almeno per ciò che riguarda l’Associazione) un Gargano folk festival, sono tutte “balle”. Ciò che possiamo categoricamente affermare è questo: Carpino folk festival nasce a Carpino per Carpino e, se non ci sono più le condizioni economiche-organizzative e di tranquillità anche personali degli organizzatori, può solo morire a Carpino!”

CONTRO ROCCO RUO – A questo punto l'associazione Carpino Folk Festival attacca duramente l'assessore  alla cultura del Comune di Carpino e alle politiche giovanili della Provincia di Foggia Rocco Ruo. Questi, secondo l'associazione, già in un comunicato si associava alla contestazione dicendo che  voleva “urlare insieme a questi ragazzi la propria indignazione”.

“In maniera ormai necessariamente franca e cruda, riteniamo Rocco Ruo, col silenzio complice di Rocco Manzo, il mandante politico di questa manifestazione di dissenso che abbiamo rispettato ma non condiviso. Potevano essere ben altre le modalità e i comportamenti per chiedere spiegazioni e chiarimenti sulle scelte di programmazione del CFF 2012, specialmente quando il Presidente dell’Associazione, quale responsabile di tutte le attività, aveva dato ampio assenso – e lo ribadiamo – a rispondere a questa richiesta. Dopo aver azzerato all’ultimo momento il finanziamento, ha aizzato i ragazzi alla protesta contro l’Associazione, contro coloro che per diciassette anni hanno lavorato per realizzarla, il motivo? Sono state fatte poche serate a Carpino”.

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