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Il sindaco di Zapponeta si sfoga: "Ci hanno condannato a un Comune ormai vuoto"

Giovanni Riontino evidenzia come sia impossibile svolgere l'ordinaria amministrazione per il Comune di Zapponeta senza un segretario comunale e un responsabile

"Si può avere tutta la buona volontà e si può mettere in campo tutto l’impegno del mondo, ma amministrare senza la figura di un segretario comunale in pianta stabile e di un responsabile economico non ti mette nelle condizioni nemmeno di svolgere l’ordinaria amministrazione. Ci hanno condannato ad un Comune ormai vuoto". E' questo l'amaro sfogo di Giovanni Riontino, sindaco di Zapponeta.

Il primo cittadino precisa però che "la situazione di stallo però non è assolutamente dovuta a questioni politiche, ma a quell’insieme di leggi che regolamentano gli enti dissestati, ai quali non viene permessa l’assunzione di altre figure. E questo perché? Perché il presupposto di queste leggi è che un Ente va in dissesto per le troppe assunzioni, e quindi queste vanno bloccate per tutta la durata del dissesto. E sicuramente è giusto se anche noi lo fossimo diventati per lo stesso motivo, ma così non è. Il Comune di Zapponeta lo è diventato per altre faccende e non certo per una abbondanza di assunzioni, anzi. Ci vorrebbe dunque una legge ad hoc, un “Salva Zapponeta”, sulla quale però non ci carichiamo nemmeno di una minima illusione"

E spiega l'evolversi della situazione: "Alla luce di tutto ciò, ci siamo recati giorni fa dal Prefetto, chiedendo un aiuto concreto, senza ricevere però risposte positive. Alla Corte dei Conti, invece, che ci chiede di rispondere ai vari atti, abbiamo chiesto di concederci più tempo per adempiere alle varie richieste. Abbiamo solamente 7 dipendenti, pochissimi per le tante cose che ogni giorno siamo chiamati ad affrontare. E in più poi, come se non bastasse, ci si mettono anche gli adempimenti statali di ultima novità che portano via ai dipendenti più del 50% del tempo, complicando ulteriormente le cose. Se poi si pensa che quest’anno 3 dei 7 dipendenti andranno in pensione, la situazione forse invece di migliorare prenderà una piega peggiore"
Riontino aggiunge: "Archiviata anche l’ipotesi di un reinserimento del dott. Dragonetti. Il suo nuovo ruolo, infatti, non gli avrebbe permesso di svolgere la funzione di responsabile ma di consulente, una figura, dunque, che a noi non serve".

Il sindaco prosegue: "l 30 aprile scorso così, a seguito di tutte queste problematiche, ci siamo recati al Ministero degli Interni per illustrare, ancora una volta, la grave situazione del nostro comune proprio in fatto di personale. Ci hanno risposto che affretteranno i tempi per concederci le dovute autorizzazioni per le assunzioni e che ci daranno un aiuto per quello che gli sarà possibile fare. Oggi sono a Napoli ad una riunione indetta dall’ANCI piccoli comuni e noto che anche gli altri miei colleghi, provenienti da tutta Italia, lamentano gli stessi problemi: ci caricano di responsabilità, ma non ci mettono in condizione di poter svolgere “normalmente” il nostro mandato. Non se ne può più!"

Giovanni Riontino conclude: "Ci hanno condannato ad un Comune ormai vuoto e dopo due anni di continue lotte, anche i più fiduciosi sentirebbero il colpo. Noi non getteremo la spugna e non ci arrenderemo, perché a contraddistinguerci è sempre stata la caparbia e la tenacia, ma la situazione è davvero pesantissima ed è giusto che la popolazione sia a conoscenza di ciò che è oggi la realtà del nostro Comune"

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