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"Non siamo in un regime!". Iadarola replica al commissario dei Fratelli d'Italia: "Al posto del cuore vi è una pietra"

La consigliere comunale di Foggia, autosospesasi il 17 marzo scorso dai Fratelli d'Italia, replica al neo commissario del partito provinciale di Foggia.

Liliana Iadarola non l'ha presa bene. E bolla come "superfluo" l'intervento del neo commissario dei Fratelli d'Italia in merito all'attivazione del procedimento disciplinare di sospensione dal partito – mail inviata alla consigliera comunale il 31 marzo e nel quale vengono richiamati una serie di articoli dello statuto, del regolamento di garanzia e del codice etico del partito. 

La consigliera comunale di Foggia, finita nel tritacarne mediatico per le intercettazione con Fabio Delli Carri sulla videosorveglianza in città, dopo poco più di un'ora dalla lettera-mail di Bignami - in cui ha proposto l'espulsione anche di Bruno Longo - ha chiesto un incontro per chiarimenti, “considerata la delicatezza e l’infondatezza delle accuse alla stessa rivolte e già ampiamente smentite” sottolinea.

"Giova ricordare che come uomo di partito, per amor di partito e a tutela dell’immagine del partito e dei rappresentanti tutti, la sottoscritta si era già autosospesa in data 17 marzo 2021, quindi con un ritardo di ben 14 giorni viene adottato un provvedimento superfluo, dal mio punto di vista. Il sospetto sorge spontaneo. Cosa gli è stato riferito da non ritenere opportuno incontrarmi e tantomeno rispondermi?”. In data 2 aprile 2021, a distanza di due giorni, apprendo nuovamente dalla stampa che il sig. Bignami dichiarava tra le altre cose che Fratelli Di Italia si costituirà parte civile nei procedimenti penali che dovessero vedere coinvolti “soggetti che hanno impropriamente ritenuto di accostarsi al movimento”. Gli chiedo di quale processo stiamo parlando? Forse gli è sfuggito che io personalmente non sono destinataria di alcun provvedimento penale e né tantomeno civile, come ho già ribadito più volte”

E ancora, aggiunge la consigliere comunale in una nota stampa, “a tal proposito voglio ricordare un principio cardine del diritto penale, "la responsabilità penale (qualora dovesse esserci) è personale, la proprietà transitiva non è un principio del diritto penale ma della matematica. E ancora, sulla dichiarazione dei “ soggetti che hanno impropriamente ritenuto di accostarsi al movimento ” forse anche qui non gli è stato riferito che non fui io ad avvicinarmi al partito. Mi riservo di chiarire questa ulteriore circostanza negli usi e nelle modalità che in questo periodo fa tendenza ossia mediatica e nelle opportune sedi con documentazione a seguito"

Prosegue Iadarola: “Confidavo nel sig. Bignami che in qualità di onorevole e commissario nominato, di un partito così importante quale è Fratelli Di Italia - trattandosi di una questione delicata ma soprattutto personale e al di là dell’errore di giudizio, che non dovrebbe esserci ma ci può stare, perché magari indotto da qualcuno - avesse la sensibilità, che dovrebbe albergare in ogni essere umano per capire che un episodio, direi “dubbio”, quantomeno di rispondermi. Questo agire mi induce a pensare che al posto del cuore vi è una pietra, poiché a mio avviso, una persona non può prendere una decisione così avventata senza dare la possibilità alla parte in causa di essere ascoltata”

“Non siamo in un regime!” conclude e tuona.

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