Ugl porta la lotta al caporalato agricolo ed edile davanti al vice ministro Bubbico
La proposta dell’Unione Generale del Lavoro di Foggia è stata riconosciuta e messa agli atti del Consiglio comunale straordinario sul tema 'Sicurezza – Ordine Pubblico e Legalità per San Severo'
Riconosciuta e messa agli atti la proposta avanzata dalla segreteria dell’Unione Generale del Lavoro di Foggia sul caporalato. Importante risultato per l’UGL Foggia, la cui proposta è stata favorevolmente accolta nell’ambito del Consiglio comunale sulla 'Sicurezza – Ordine Pubblico e Legalità per San Severo' svoltosi alla presenza del Viceministro Filippo Bubbico.
Soddisfatto il segretario provinciale dell’Ugl Foggia, Gabriele Taranto: “Condivido ampiamente lo spunto offerto dal sindaco nell’ambito di una cultura della legalità che si sviluppi soprattutto attraverso l’educazione all’attività sportiva. Pratica”, spiega il sindacalista, “che andrebbe incentivata in modo efficace, mirato, e che guardi soprattutto alle fasce più deboli della popolazione. Non possiamo continuare a tenere gli occhi bendati di fronte alle nuove povertà emergenti. Stando agli ultimi dati divulgati dall’osservatorio provinciale delle politiche del lavoro, registriamo, rispetto al 2014, un aumento medio della disoccupazione pari al 7,6%, con Foggia e San Severo a guidare la classifica per numero di lavoratori che hanno perso ogni fonte di sussistenza. Con queste cifre e quasi il 90% delle strutture esistenti a pagamento, è difficile pensare che lo sport sia una pratica ampiamente accessibile a ragazzi che hanno ereditato situazioni di forte disagio economico”.
“Con questa premessa”, prosegue il segretario, “siamo soddisfatti della svolta nei rapporti con questa Amministrazione, e dell’apertura istituzionale dimostrata nel corso degli incontri tenuti sulle diverse problematiche lavorative. In particolare”, ricorda Gabriele Taranto, “è stata attenzionata in più occasioni la proposta, oggi depositata agli atti, relativa all’adozione di un sistema di sicurezza e controllo del territorio, che passi dal trasporto pubblico dei braccianti agricoli sui campi. Braccianti tenuti in ostaggio come schiavi appena salgono su un autobus. Mezzi spesso noleggiati o di dubbia provenienza. Parliamo di una necessità espressa attraverso gli organi sindacali nazionali dal nostro Segretario Generale, Paolo Capone, in occasione dei vari incontri tenuti con il Governo sul caporalato, e delle iniziative che l’Ugl ha messo in campo attraverso i dibattiti organizzati per la campagna: ‘SudAct – 9 proposte per il Mezzogiorno’, raggiungendo tutte le regioni meridionali fino ad arrivare in Tunisia per trattare il tema della cooperazione”.
“Esprimiamo pieno sostegno e condivisione al testo unificato sulle risoluzioni per 'la prevenzione e il contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura' votato alla Camera dei Deputati dalle Commissioni riunite Agricoltura e Lavoro, nei mesi scorsi. L'ampia maggioranza ha rappresentato un messaggio politico forte ed inequivocabile al Governo in direzione di un rinnovato impegno nella lotta alla illegalità ed allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura".
Le istituzioni, precisa Taranto, “hanno lanciato un segnale incoraggiante, e la Politica ha dimostrato che quando vuole può contribuire a risolvere i problemi del Paese. Tuttavia, restano ancora in una fase non ben definita sia la piena applicabilità del Disegno di legge, sia il collegato agricolo che prevede nell'articolo 30 strumenti di controllo orientati ai trasporti. Per evitare il ripetersi di stati di emergenza diventati ormai endemici non solo nel nostro territorio, proponiamo di prevedere nei Piani Sociali di Zona della Regione Puglia misure, che favoriscano accordi multilaterali tra enti comunali, aziende pubbliche locali dotate di parco mezzi su ruote, ed imprenditori agricoli. In questo modo si renderebbe trasparente, e tracciabile anche la filiera di trasporto”.
“Il nostro auspicio”, continua il segretario, “è quello di poterci confrontare intorno ad un tavolo ufficiale presso la Regione. Per questa ragione abbiamo necessità, nell’ambito della legge delega alla sicurezza, di individuare gli obiettivi di servizio che intercettino le risorse e quindi gli impegni di spesa potenziali per consentire ai comuni di garantire un trasporto pubblico dei braccianti sicuro e controllato. Perché oggi questo tipo di sfruttamento, che colpisce soprattutto la popolazione straniera, non è solo stagionale e tipico dei nostri luoghi. Ma comincia ad essere capace di ampia pervasività e diffusione su tutto il territorio nazionale. Non è dunque un fenomeno soltanto agricolo, ma anche edile".
"Agricoltura ed edilizia che quest’anno, in controtendenza, fanno registrare in provincia, una riduzione delle assunzioni di circa il 10%. E a diminuire è soprattutto il valore realizzato dalle imprese di questo tipo. Allo stesso tempo, e in entrambi i comparti, la manodopera straniera continua ad essere considerata cruciale per consentire ad entrambi i settori italiani di competere sui mercati globali, così da raggiungere il massimo profitto possibile, ignorando regolarmente le leggi sul lavoro. I più recenti studi elaborati con la collaborazione di speciali osservatori, sulla base dei quali si sono ispirate le migliori politiche di welfare, hanno dimostrato che sistemi tossici così impostati, né hanno successo, né producono ricchezza e valore aggiunto per l’impresa, nel lungo periodo di tempo. Al contrario, gli esempi più virtuosi derivano proprio da quelle aziende che hanno fatto del ‘lavoratore’ risorsa primaria da difendere e tutelare”.