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Landella non perdona Tano Grasso: “Pensi ad unire il fronte antiracket, non a dividerlo”

Il presidente onorario della Federazione Antiracket ha accusato l’amministrazione comunale di non essersi costituita parte civile nel ‘Processo Corona’. Cangelli: “Disguido”

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Landella e dell’assessore al Contenzioso, Sergio Cangelli, alle dichiarazioni rilasciate questa mattina dal presidente onorario della Federazione Antiracket, che ha ritenuto grave che il Comune di Foggia non si sia costituito parte civile nel ‘Processo Corona’.

Il primo cittadino non ha però perdonato le dichiarazioni di Tano Grasso: “Il tono ed il contenuto della dichiarazioni rilasciate questa mattina contro il Comune di Foggia da Tano Grasso sono inaccettabili. Delegittimare le istituzioni liberamente e democraticamente elette dai cittadini non solo non è d’aiuto per sconfiggere il racket delle estorsioni, ma, cosa ancor più grave, rappresenta una palese ed intollerabile mancanza di rispetto verso la città. Al contrario, ci saremmo aspettati da Grasso un coinvolgimento diretto del Comune di Foggia in una sfida così importante ed ambiziosa che però non è mai giunto”

E gli ricorda il caso della “passeggiata antiracket”: “Vale la pena ricordare al presidente Grasso che mentre oggi punta l'indice contro la politica e le istituzioni, in passato ha preferito tenere lontani proprio i rappresentanti della politica dalle sue iniziative antiracket. Mi riferisco in particolare al 5 dicembre 2012, quando Grasso impedì al sottoscritto di partecipare, come cittadino (benché all’epoca fossi anche vicepresidente del Consiglio comunale) alla “passeggiata antiracket” organizzata per le strade di Foggia dalla sua Federazione. Sarebbe dunque il caso che Grasso chiarisse in modo più preciso la sua posizione sul punto: la battaglia contro il racket è una prerogativa esclusiva della sua Federazione ed è lui a decidere quando è opportuno l’intervento dei rappresentanti delle istituzioni (e, soprattutto, di quali rappresentanti)?”.

IL PATTO ANTIRACKET: LA FIRMA

Sul caso si è espresso anche l’assessore Cangelli: “Restituiamo quindi al mittente le considerazioni espresse dal presidente onorario della FAI. Il Comune aveva dato l’indirizzo di costituirsi parte civile nel processo “Corona”. Non essendo, però, parte lesa in questo procedimento, ha dovuto acquisire autonomamente, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio, i relativi dati identificativi. Pertanto, quando si è materialmente provveduto a formalizzare l’atto di costituzione di parte civile, erano scaduti da un giorno i termini per la detta costituzione. Ci rammarichiamo per il disguido, ma non riteniamo che possa essere oggetto di strumentalizzazione da parte di chicchessia. Soprattutto, in considerazione del fatto che questa Amministrazione ha provveduto dal momento del proprio insediamento, a costituirsi parte civile sia in procedimenti collegati a fenomeni estorsivi sia in quelli riguardati episodi di corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione”

Cangelli ricorda: “Solo a titolo di esempio vogliamo ricordare il processo per la tentata estorsione al proprietario di un bar foggiano (il cui primo grado di giudizio si è concluso nel luglio scorso con la condanna degli imputati); il processo nei confronti di un dirigente e di un consigliere del Comune di Foggia (con lo stesso esito in primo grado); il celebrando processo nei confronti, tra gli altri, di pubblici funzionari comunali in relazione ai lavori di ristrutturazione del Teatro “Umberto Giordano””

Prosegue il sindaco di Foggia: “Piuttosto che bacchettare in modo pretestuoso il Comune di Foggia e la sua attività istituzionale, il presidente onorario della FAI ed ex parlamentare dovrebbe impegnarsi per realizzare un allargamento della partecipazione dei commercianti e degli imprenditori della città alla sua associazione ed alla sua attività. Un allargamento che, evidentemente, può essere promosso soltanto attuando una logica inclusiva, che unisca e non divida il fronte antiracket; che non delegittimi le istituzioni e non consideri questa battaglia come una esclusiva prerogativa dell'associazione, perché per sconfiggere questa piaga occorre unire le forze ed essere per davvero tutti dalla stessa parte della barricata”

Franco Landella conclude: “A questo proposito voglio esprimere un sincero ringraziamento a coloro i quali, a cominciare dalle Forze dell'Ordine e dai Magistrati della Procura della Repubblica di Foggia, ogni giorno combattono in prima linea la battaglia contro il racket delle estorsioni e a favore dell'affermazione del principio e dei valori della legalità”

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