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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

La nuova Comunità politica muove i primi passi per cambiare Foggia: “Siamo nella direzione giusta”

Quasi 150 cittadini hanno risposto all'appello e partecipato all'assemblea pubblica nella Sala Farina

È una call to action in piena regola quella della nascente comunità politica per il riscatto di Foggia, e alla prima assemblea pubblica rispondono quasi 150 cittadini che, anche solo per curiosità, si affacciano nella Sala Farina, nel cuore del centro storico.

L’appello lanciato in forma di petizione a fine febbraio ha raccolto fin qui oltre 170 firme. Il percorso è iniziato a giugno del 2021. Ora prende forma un luogo di costruzione partecipata della politica. Ad accogliere i partecipanti all’ingresso sono una ‘cassetta delle idee’ e un salvadanaio per raccogliere fondi per le iniziative.

I promotori provano evitare lo sfogatoio e la terapia di gruppo, ma frustrazione e rabbia evidentemente sono ancora sentimenti predominanti e i foggiani avvertono la necessità di canalizzarli. A cercare di indirizzare nel verso giusto gli interventi sono stati il cooperatore sociale Sasy Spinelli, il giornalista Michele Gramazio e l'attivista politico Mario Nobile (segretario provinciale di Sinistra Italiana).

Le parole chiave sono pro-grammare (scrivere prima), pro-gettare (saltare in avanti), s-viluppare (togliere grovigli), pianificare (ponderare), gestire (condurre). Provano a stimolare una sintesi. È Mario Nobile a incoraggiare l’avvio di una “avventura collettiva”, con un programma partecipato e “candidate e candidati nuovi, non personaggi usurati”.

I foggiani prendono coraggio e si fanno avanti. Colpisce l’intervento di Rossella Ciavarella, volontaria dei Fratelli della Stazione: “Le associazioni si sono sostituite per troppo tempo alla politica”, ha affermato. “La diversità può progettare un futuro fatto di competenze”.

Qualcuno corteggia Daniela Marcone che, però, stando ai rumors, non sarebbe interessata a una candidatura da sindaco, e nel suo intervento sottolineerà che è lì per impegnarsi in un percorso comune e non per proporre il suo nome.

Tommaso Campagna, dal mondo dell’Università, ci prova lo stesso e la vorrebbe esponente di punta. Si rivede anche Rosa Menga, deputata nella passata legislatura, che frena gli appetiti dei partiti: non devono fagocitare la comunità o strumentalizzarla per altri fini. Daniela Marcone chiederà di mettere al centro l’antimafia sociale e il contrasto alle mafie: “Questa città ha bisogno di essere comunità per liberare le verità sulle sue vicende oscure”.

L’esperimento è indubbiamente interessate anche per i partiti, che provano a recuperare appeal e ad accorciare le distanze con i cittadini. Nel pubblico ci sono il segretario cittadino del Pd, Davide Emanuele, il segretario provinciale di Articolo Uno confluito nei Dem Gianluca Ruotolo, ma ci anche esponenti Cinquestelle come Giovanni Quarato e Fabrizio Baia, Pasquale Cataneo, onnipresente agli incontri pubblici sui temi caldi della città, e l’ex candidato sindaco Pippo Cavaliere. Apprezzabile la trasparenza del progetto: è un’esperienza che non si presenta sotto mentite spoglie, ma dichiara apertamente i suoi obiettivi sin dal principio.

Alla fine, ne è venuto fuori un documento, votato all’unanimità. Si è stabilito che il principale luogo decisionale sarà sempre l’assemblea pubblica, che si riunirà ogni secondo venerdì o sabato del mese. È stato costituito un coordinamento provvisorio di 10 componenti di cui fanno parte 4 membri del gruppo promotore, sciolto in occasione della prima assemblea: Luciano Beneduce, docente universitario, indicato anche come portavoce provvisorio, Daniela Marcone, Sasy Spinelli e Fedele Cannerozzi. Il mandato è temporaneo e ad ogni assemblea potranno essere votatati conferme, integrazioni o avvicendamenti.

Il coordinamento provvisorio si occuperà adesso di lanciare un concorso di idee, aperto a tutta la cittadinanza, per scegliere nome e simbolo della nuova comunità politica, sottoponendo al voto della prossima assemblea cinque opzioni al massimo. Tocca sempre al coordinamento formulare una piattaforma politica, sulla base delle prime proposte emerse dalla discussione e nei canali appositamente creati come la cassetta delle idee elettronica (comunita.politica.foggia.2023@gmail.com), che sarà la base programmatica per la partecipazione con una lista civica alle elezioni amministrative di Foggia che, precisano, “non rappresentano il fine ultimo”, perché al di là degli eventuali risultati la comunità politica continuerà a lavorare per il miglioramento della città.

A tracciare un bilancio della prima assemblea pubblica è il portavoce Luciano Beneduce: “Il giudizio per me è molto positivo, perché c’è stata una bella partecipazione, e non era scontato. Tanti gli interventi, molto diversi tra loro, come ci aspettavamo. Questo è stato un primo incontro in cui sono emersi tanti temi, c’è stata anche la possibilità di avvalersene come momento di sfogo, utile comunque a parlarsi, a riconoscersi e a costruire questa comunità. È sicuramente atipico, inedito, la volontà è proprio quella di ribaltare il tutto. Non c’erano discorsi preconfezionati. Non sapevamo chi sarebbe intervenuto e cosa avrebbe detto, abbiamo accettato qualsiasi cosa, il pessimismo, lo sfogo, legittimo”.

C’è molto lavoro da fare, ammette, in una città con un tessuto sociale lacerato. “In questa assemblea abbiamo avuto la netta sensazione che i primi passi si stiano muovendo nella direzione giusta – prosegue Beneduce - Da qui ad arrivare dove vogliamo arrivare ci vorrà del tempo, e siamo contenti di farlo anche con largo anticipo rispetto a quelle che sono le classiche campagne elettorali. È una campagna politica, che deve venire molto prima del momento elettorale”.

I partiti li annusano, e un po’ sentono i loro occhi addosso. “Anche questo lo reputo un fatto positivo. Noi abbiamo chiesto all’inizio di far parlare i cittadini e le cittadine e nessuno degli esponenti politici presenti si è imposto nel voler prendere la parola, e anche questo lo prendiamo come un elemento interessante, di attenzione. Certo, rispetto a un certo silenzio che c’è stato in questi mesi, da un lato siamo contenti, dall’altro speriamo di non restare una delle poche voci, perché gli unici che si sono mossi fino a ora sono quelli del cosiddetto civismo. Se ci ascoltano e, un domani, ci potranno essere dei momenti di confronto non c’è che da essere contenti”.

La cassetta delle idee è stata riempita. “Siamo veramente agli inizi, stiamo cercando di dare una serie di strumenti, vecchi e nuovi. Qualcuno criticava l’appello che sembrava una cosa anni Settanta: non esistono strumenti vecchi e nuovi per questa città, esistono strumenti che funzionano e che non funzionano – spiega il portavoce della comunità politica - Noi li proviamo tutti, scegliamo quelli che vanno meglio e con quelli cerchiamo di fare comunità politica”.

Sono pronti ad affrontare una vivace dialettica interna, alimentata da esperienze diverse: “Mettiamo anche in conto un sano conflitto, perché non è detto che da un conflitto ben gestito non possano venire fuori idee superiori a quella dei singoli”. Luciano Beneduce auspica un’operazione in cui tutta la città possa riconoscersi: “È un esperimento positivo che può liberare delle energie e non far sentire nessuno inadeguato a partecipare al dibattito”.

Assemblea pubblica per una nuova Comunità politica per il riscatto di Foggia

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