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Da Confindustria alla politica, Rotice tenta l'impresa da sindaco: "Manfredonia deve tornare ad attrarre investimenti"

L'ex presidente di Confindustria Foggia è il primo candidato ufficiale alle elezioni amministrative d'autunno, dopo due anni di commissariamento del Comune sciolto per mafia

Di imprese ne capisce, ma questa non l'aveva mai tentata: l'ex presidente di Confindustria Foggia Gianni Rotice si tuffa mani e piedi in politica, per quanto provi ad affrancarsi dalle sue logiche, ed è il primo candidato sindaco ufficiale alle elezioni amministrative di Manfredonia.

Per la presentazione sceglie il bar dell'amico che dopo il Miramare gli chiedeva sempre perché non si candidasse a sindaco. Ed eccolo qua, quel momento è arrivato.

"Ho avuto sempre a che fare con la politica, ma dall’altra parte - ha detto l'ingegnere alla sua prima uscita - E forse questo mi ha aiutato a capirne i limiti".

La sua candidatura è maturata nel tempo, non è nata nelle stanze dei partiti ma "tra la gente, tra gli amici". La dice con Baglioni: Strada Facendo è il suo slogan.

Prova a mettere a valore rapporti e conoscenze coltivati in questi anni con la sua professione e con i ruoli che ha ricoperto: fino al 2020, per più di sei anni, ha guidato l'associazione degli industriali. Si considera uno "abbastanza fortunato" nella vita: cresciuto a Manfredonia, ha studiato fuori ed è tornato. Ingegnere, è a capo di un'azienda del settore edile che si occupa di opere pubbliche, private e infrastrutture.

Il progetto inclusivo

La coalizione a sostegno della sua candidatura è ancora allo stato embrionale. È Forza Italia, per prima, a scommettere su di lui per sovvertire le statistiche nel Golfo dopo quasi 30 anni di centrosinistra e a connotarne irrimediabilmente la direzione. Più che un accordo politico, Gianni Rotice lo definisce un "accordo per il territorio" con Forza Italia e Giandiego Gatta, il consigliere regionale campione di preferenze.   

Sono ancora in corso le interlocuzioni con altri gruppi, sigle e civiche. "Giandiego (Gatta, ndr), bisogna dargliene merito, è stato capace di partire un po' più da lontano. Gli altri, pian piano, stanno facendo delle riflessioni, ma sono soltanto di ordine tecnico". Non è in discussione la condivisione del programma ma i punti dell'accordo già sancito con Forza Italia.

Il progetto condiviso con Michele Emiliano

A maggio, quando è comparso sulla scena politica per la prima volta, aveva specificato in cima al suo manifesto che aveva avuto l'opportunità di condividere il progetto con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, circostanza che si era prestata a una interpretazione di carattere squisitamente politico. Oggi esplicita meglio quel concetto. Parlava di "interlocuzioni istituzionali a tutti i livelli e con le varie forze politiche. Non confondiamo - ha detto - gli aspetti politici con i rapporti istituzionali che sono stati quell'elemento che pian piano ha fatto isolare questa città. Ad ogni tavolo a cui ho partecipato, Manfredonia compariva sempre meno e noi dobbiamo essere capaci di riprendere quei rapporti istituzionali".

"Riccardi non fa parte di questo progetto"

Nell'accordo politico-istituzionale con Forza Italia lo ha messo nero su bianco: nella coalizione non dovrà trovare posto alcun componente delle precedenti amministrazioni. Gianni Rotice preferisce esprimersi in maniera "definitiva e netta", una volta per tutte: "In questa esperienza politica Riccardi non ci può essere. Oggi non fa parte di questo progetto e non ne farà parte in futuro, perché è un progetto politico diverso. L'ho messo per iscritto: non ci potranno essere accostamenti con la passata amministrazione, perché questa è la risposta da dare alla gente e io voglio proporre un modello diverso".

L'area ex Enichem e i nuovi insediamenti

Bisogna fare i conti anche coi fantasmi del passato. "Penso che questa comunità non debba pagare più nessun prezzo per le questioni ambientali ma noi dovremo avere, in futuro, la responsabilità e la coscienza di saper valutar a priori gli investimenti. Le progettualità, qualsiasi esse siano, dovranno essere condivise con la comunità e soprattutto devono portare beneficio al territorio in termini economici e occupazionali".

La campagna elettorale si giocherà anche sull'idea di sviluppo dell'area ex Enichem. "Penso che il primo problema da affrontare sia quello di capire come quel territorio debba essere definitivamente bonificato. Noi abbiamo proposto un grande progetto di sviluppo delle aree industriali che va dalle zone Zes alla logistica. Nel Recovery Fund ci sono delle somme ingenti per rifunzionalizzare il porto industriale. È logico che noi abbiamo necessità che la gente venga a investire sul territorio".

Sui progetti chiacchierati e contestati nel Golfo, senza vedere le carte non si sbilancia più di tanto. "Il progetto Seasif non lo conosco, ma mi sono state presentate le idee e parto da un presupposto: in una struttura portuale di quella dimensione, quando si cerca di dare il monopolio ad un'unica attività, si può commettere qualche errore. Io partirei prima di tutto dalla visione industriale di quel porto. Se quel progetto va nella direzione dello sviluppo del trasporto di persone e merci va bene, ma se dietro si cela qualche altro progetto che può rappresentare un danno in tema ambientale io sarò un fermo oppositore. Per quanto riguarda il cosiddetto progetto della plastica, penso che a monte ci sia un altro problema e, cioè, come vengono classificati i nostri siti, perché se sono stati classificati per determinate attività e non altre, noi dobbiamo partire da quelle".

Le priorità 

Investimenti, finanziamenti e sviluppo sono le parole chiave dell'impegno dell'ex leader degli industriali: "La prima cosa da fare è ritornare a proporre progettualità e attrarre investimenti, perché siamo rimasti fuori, isolati da tutti".

Le cose, secondo lui, andavano male anche prima del commissariamento: "Non siedevamo ai tavoli per intercettare finanziamenti"

Non ha un canovaccio, ma non improvvisa. "In questo momento storico particolare c'è la necessità di un approccio diverso, che non sia politico ma concreto - ha affermato Rotice - Ho un foglio bianco sul quale scriveremo tutto quello che servirà per questa città, partendo dalle esigenze e delle prospettive e da quello che vogliamo che sia in futuro".

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