Nessun tentativo di neutralizzare la connotazione di destra che aveva Ncd in vista di possibili, ulteriori alleanze col Partito Democratico alle prossime politiche. Questa è una lettura distorta, figlia della dietrologia politica. Al contrario: il nuovo nome, Alternativa Popolare, serve a marcare ancora di più l'appartenenza degli alfaniani alla famiglia europea del Ppe, distante tanto dalla sinistra quanto dai populismi-sovranismi di destra, nella convinzione che esiste un centro moderato che rappresenta la gran parte dell'elettorato ("il partito del ceto medio"), e va rappresentato. Sono tutte qui le ragioni della nascita lo scorso 18 marzo a Roma di AL, sulle ceneri di NCD, che, a conti fatti, non dura neanche una stagione politica.

Nato in tutta fretta e per necessità il 15 dicembre 2013 per sostenere il governo democratico dopo la rottura con Berlusconi e il ritiro dell'appoggio da parte di Forza Italia, il Nuovo Centrodestra chiude i battenti nel giro di brevissimo tempo (d'altro canto, non è che abbia avuto molta fortuna). "Si è chiusa una fase politica, quel centrodestra non esiste più. Con il ritorno al proporzionale l'area moderata ha la necessità di caratterizzarsi per l'ancoraggio, ben saldo, al Ppe e marcare differenza" spiega il sottosegretario Giuseppe Castiglione, oggi a Foggia per la "inaugurazione" della prima sede provinciale di Alternativa Popolare (le virgolette sono d'obbligo trattandosi della stessa sede di Ncd, in via Salomone 95).

A fare gli onori di casa Franco Di Giuseppe e il consigliere regionale Giannicola De Leonardis. Accanto a Castiglione siede anche il consigliere regionale della Basilicata Aurelio Pace. Non c'è invece il gruppo consiliare del Comune di Foggia, "ma solo perché non era necessario che ci fosse" fa sapere De Leonardis, comunicando che anche a Palazzo di Città si seguirà l'iter previsto dal regolamento per il cambio di denominazione.

Un cuore giallo su uno sfondo blu (a richiamare l'Europa di cui Al è convinto sostenitore), Alternativa popolare apre alle primarie per la scelta del leader che dovrà guidare una coalizione moderata nel 2018. La prossima settimana una conferenza programmatica detterà perimetro e regole. 

Questo per ciò che concerne il partito. Per ciò che riguarda le politiche di governo, Castiglione, invece, che è sottosegretario con delega alle Politiche agricole, forestali e della pesca, si è soffermato due temi in particolare: sofferenza del comparto cerealicolo e lotta al caporalato.

Sul primo, AL sostiene la proposta della istituzione di una commissione unica nazionale (CUN) per contrastare la eccessiva volatilità dei prezzi che sta mettendo in ginocchio il granaio di Italia. Per ciò che concerne la seconda, difesa a piena la legge di recente partorita dal Governo nazionale per contrastare l'intermediazione illegale in agricoltura. "La piaga va estirpata, su questo non ci sono dubbi. Il Governo ha sul tema una attenzione molto forte" dichiara senza mezzi termini il sottosegretario nella patria del pomodoro macchiato di sangue. "Intanto la facciamo partire - replica in relazioni alle voci di dissenso elevatesi da più parti-, poi, se ci saranno aggiustamenti da fare in corso d'opera, li faremo. Ma deve entrare a regime. È questo uno dei punti qualificanti dell'attività di questo Governo".

A riprova di ciò, domani la sala del Ministero dell'Agricoltura sarà dedicata a Paola Clemente, la bracciante pugliese morta di fatica due anni fa nei campi, mentre sotto il caldo di luglio lavorava alla acinellatura dell’uva. All’incontro prenderanno parte il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, la Presidente della Camera Laura Boldrini e il marito di Paola Clemente, Stefano Arcuri, oltre a rappresentanti del mondo agricolo.