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Riordino Ospedaliero, da Cerignola l'appello di Pezzano: "Emiliano ascolti i territori"

Così il consigliere del gruppo consiliare Capitanata Democratica, Rino Pezzano, in seguito al consiglio comunale di ieri pomeriggio, dedicato al Piano di riordino ospedaliero della Puglia.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

«Il piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia, così come è stato concepito, non è il risultato di un confronto con il territorio. E' questo l'handicap forse più grande che conferma, ancora una volta ed ove ve ne fosse bisogno, lo scollamento sempre maggiore tra governanti e governati, tra chi amministra e prende decisioni e chi è amministrato e deve subirle passivamente». Così il consigliere del gruppo consiliare Capitanata Democratica, Rino Pezzano, in seguito al consiglio comunale di ieri pomeriggio, dedicato al Piano di riordino ospedaliero della Puglia.

«Vi è poi un ulteriore elemento di debolezza. Il provvedimento non guarda organicamente a tutta la Regione, in una valutazione d'insieme dell'offerta sanitaria, pubblica e privata, della Puglia, bensì interviene a compartimenti stagni, su base provinciale, dimenticando le contiguità geografiche e la mobilità dell'utenza.

L'ospedale di Cerignola, ad esempio, offre i propri servizi, oltre che ai comuni della Capitanata, a quelli della Bat (Margherita di Savoia, Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia) e finanche, in taluni casi, della Basilicata (Venosa, Lavello, Melfi, etc), drenando una mobilità attiva di quasi il 20% come riferitoci da autorevoli esponenti del comparto nelle assisi che l'amministrazione ha dedicato e sta dedicando al delicato argomento. Va da sé, dunque, che un eventuale declassamento non danneggerebbe soltanto il Comune in cui il presidio trova allocazione, piuttosto l'intero comprensorio servito.

Negli anni sono stati effettuati investimenti importanti per potenziare l'ospedale "Tatarella". Il che rende lecito un dubbio: si è sbagliato in passato o si sta commettendo un madornale errore oggi? Personalmente non ho mai sostenuto la tesi dell'ospedale di eccellenza; ciononostante non è accettabile la situazione inversa, che lo vuole declassato ad ospedale di base. Ciò che si chiede a chi è nelle facoltà di disporne è semplicemente un ospedale "normale".

È squalificante che un assessore che ha la responsabilità nei confronti dei cittadini dell'intera Puglia, sottolinei (tra l'altro a mezzo social) che la "sua" provincia di appartenenza sarà "l'unica di tutta la regione a non perdere niente". Come già detto nei giorni scorsi, abbiamo il dovere di fare squadra e di difendere il diritto alla salute non già dei nostri orticelli elettorali, ma dell'intera Regione. Da oggi partirà da Cerignola una mobilitazione ad oltranza in difesa del diritto alle cure e ad una sanità pubblica rispondente ai bisogni dei pugliesi. Mi auguro che alle due manifestazioni d'esordio, programmate per oggi, la comunità partecipi in massa».

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