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Parco del Gargano, l'ex direttrice rinviata a giudizio: è accusata di peculato. Pazienza: "È uno dei motivi del licenziamento"

Il presidente del Parco Nazionale torna sulla vicenda del licenziamento della ex direttrice: "Sono stati valutati dei comportamenti assolutamente negativi che hanno reso manifesta una sua incapacità di creare dimensioni relazionali positive tanto dal punto di vista lavorativo, quanto umano"

Abbiamo troppe cose importanti e urgenti da fare per tutelare e valorizzare il parco nazionale del Gargano e l’area marina protetta delle Isole Tremiti e ci dispiace doverci ritrovare a perder tempo per rispondere a chi continua a gettare fango sul nostro operato nel tentativo di ribaltare questa governance dell’Ente parco che fa, del rispetto delle regole e della legalità, la sua missione primaria”. Il presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, interviene per ribadire come in effetti stanno le cose sulla vicenda di Maria Villani, la direttrice dell’Ente, licenziata dopo poco tempo.

Uno dei motivi del licenziamento della dott.ssa Maria Villani – ha commentato Pazienza – è rappresentato dall’utilizzo ad uso personale dell’autista e degli automezzi dell’Ente Parco nazionale del Gargano; per questo è stata rinviata a giudizio dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia nell’ambito del procedimento penale a suo carico per l’accusa di peculato. Di non minore importanza, è stata finanche la valutazione di comportamenti assolutamente negativi, costantemente posti in essere dalla Villani, che hanno reso manifesta una sua incapacità di creare dimensioni relazionali positive tanto dal punto di vista lavorativo, quanto umano”.

Pazienza ha inoltre voluto fare chiarezza sulla vicenda di Vincenzo Totaro, subentrato alla Villani con il ruolo di direttore facente funzioni. “Torno, per l’ennesima volta, a evidenziare che, per gestire la fase di vacatio determinatasi a seguito del licenziamento della Villani, procedetti a indire una procedura aperta a tutto il personale interno all’Ente in possesso dei requisiti per ricoprire il suddetto ruolo (rif. prot. interno n. 5128/2020). La procedura andò deserta, poiché nessuno fece pervenire la dichiarazione di disponibilità. Per affermare una necessaria celerità alla sua definizione – in considerazione anche del fatto che il periodo era caratterizzato da scadenze alle quali non si era adeguatamente lavorato nei mesi precedenti – chiesi ai responsabili delle Aree Organizzative dell’Ente di riunirsi in conferenza di servizio interna per individuare la disponibilità a ricoprire il ruolo, chiarendo che – in caso di esito negativo della conferenza – avrei proceduto mediante sorteggio. Terminata la conferenza mi fu comunicata la decisione a cui essi erano giunti e la disponibilità del dipendente Vincenzo Totaro, che io recuperai e affermai con estrema sollecitudine perché tenuto – in qualità di Presidente – ad assicurare il funzionamento della macchina amministrativa dell’Ente.

Tutto quanto attiene alla vicenda del licenziamento, alla procedura di nomina del Direttore f.f. e a molto altro ancora, fu anche oggetto di osservazione e di valutazione da parte del gruppo ispettivo inviato dall’allora Ministro Sergio Costa e la cui attivazione fu da me stesso pubblicamente chiesta e sollecitata. A seguito dell’ispezione, il Ministro mai comunicò l’esistenza di criticità a dimostrazione dell’assoluta legittimità delle procedure adottate.

Mentre ripercorro l’iter, assolutamente trasparente e asettico, che ha portato alla nomina di Vincenzo Totaro a Direttore f.f. dell’Ente parco – prosegue Pazienza – mi sembra doveroso ricordare che, allo stato attuale, non è possibile attivare la procedura di nomina del nuovo direttore, poiché il Consiglio Direttivo dell’Ente, a cui la L. 394/91 demanda tale adempimento in via esclusiva, non è stato ancora ricostituito dal Ministero. Evidenzierei altresì che, ove qualcuno avesse da denunciare delle irregolarità e/o illegalità è invitato a farlo nelle sedi deputate e non a mezzo stampa. E’ assolutamente mortificante osservare come vari individui – alcuni anche impegnati in ruoli istituzionali di elevato profilo – disperdano inutilmente le loro energie nel semplice e vano tentativo di produrre fantasiose narrative finalizzate a creare zone d’ombra, con cui alimentare la “macchina del fango” attraverso l’uso di alcuni giornali. Come pure, è assolutamente raccapricciante ascoltare dichiarazioni con cui si tende a rappresentare l’Ente parco come un distributore di “prebende”.

Nulla di tutto ciò è oggi l’Ente parco nazionale del Gargano – aggiunge Pazienza – che ha ritrovato, dopo le varie vicissitudini dell’ultimo anno e mezzo, la giusta metrica operativa per lavorare a favore dell’interesse generale di territorio e tenendo a debita distanza chi, invece, nel corso degli anni precedenti ha utilizzato enormi risorse senza produrre alcun risultato effettivamente utile. In questo senso, la storia dell’Oasi Lago Salso SpA rappresenta uno degli esempi più evidenti. Non è un caso che l’Ente parco nazionale del Gargano ha assunto decisioni drastiche, ma importanti per affermare la regolarità della sua azione nel territorio …. costi pure il diventare oggetto di attacchi da parte di pseudo-ambientalisti, ovvero di chi – in quelle decisioni – vede un danno nella gestione dei propri interessi economici e, continuando a autodefinirsi volontario dell’ambiente, chiede tutela a chi usa la politica per mistificare la realtà e strumentalizzare posizioni; il tutto in barba al una vera affermazione della tutela ambientale, del bene comune e dello sviluppo locale”.

A tal proposito, per esempio, non può e non deve sfuggire all’attenzione – conclude Pazienza – che, nel febbraio 2020, la ASL Foggia, a seguito di sopralluogo congiunto con in Carabinieri forestali, notificò al CSN Onlus (socio di minoranza al 4% dell’Oasi Lago Salso SpA) due processi verbali di accertamento di violazione amministrativa per aver constatato la presenza di 158 carcasse/resti di animali all’interno della nursery della gallina prataiola, gestita dallo stesso CSN Onlus, irrogando sanzioni pecuniarie per complessivi € 16.000,00. E’ proprio questo tipo di evidenza – non mancando molto altro ancora – che rafforza il nostro convincimento di buon operato nella riorganizzazione delle attività dell’Ente parco e nella gestione dell’Oasi Lago Salso SpA.

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