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Castelluccio dei Sauri, un parco eolico e appalti a rischio dietro gli strappi nella maggioranza

Il sindaco fa i conti con il pallottoliere: alla prova del Dup finisce cinque pari, e a fare la differenza è solo il suo voto

È stato un parco eolico a mettere definitivamente zizzania nella maggioranza dell’architetto Gianni Di Francesco. In quel di Castelluccio dei Sauri, dietro le lacerazioni interne, c’è anche un impianto della discordia, dodici aerogeneratori che hanno alimentato venti di guerra a leggere le carte date in pasto all’opinione pubblica.

Gli atti in questione, pubblicati sull’albo pretorio nelle ultime ore, sono le memorie consegnate in occasione dell’ultimo Consiglio comunale dall’ex vice sindaco Pasquale Di Flumeri, estromesso dalla Giunta lo scorso 9 marzo.

Il sindaco, in aula, aveva motivato la revoca dell’incarico, affidato quattro giorni dopo a Salvatore Forleo, e il ritiro delle deleghe al consigliere Luca D’Agnelli. Anche le sue comunicazioni sono agli atti. Ricalcano, sostanzialmente, le ragioni già riportate nei decreti: “Sono emerse delle incomprensioni, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista personale, tra il sindaco e l'assessore, così anche con il consigliere, già a partire dalla interpretazione e applicazione delle norme che regolano le funzioni di vicesindaco e delle deleghe”.

Le interlocuzioni “all’insaputa del sindaco”

Ma il sindaco Di Francesco argomenta e circostanzia le sue affermazioni: l’ex vice e il consigliere avrebbero avviato interlocuzioni e comunicazioni con enti e istituzioni quali il prefetto, la Regione Puglia e l’Asl, “in maniera del tutto autonoma, non autorizzate, all’insaputa del sindaco e dell’amministrazione, tenute nascoste e, in merito al contenuto, neanche condivise con l’intera maggioranza”.

Tant’è che, riferisce, assieme al segretario comunale ha portato le scuse dell’Amministrazione al prefetto, il quale avrebbe riferito espressamente che “l’interlocuzione con Sua Eccellenza è ammissibile solo se condivisa con il sindaco, e non può essere tollerabile ricevere rimostranze personali da parte di altri soggetti, pur anche delegati”. Oltre alla compromissione del rapporto fiduciario, il sindaco ha fatto riferimento ad accuse a lui rivolte pubblicamente, a dimostrazione di un rapporto conflittuale. Il consigliere Di Flumeri ha consegnato le memorie in 34 pagine.

I delegati sconfessati

Dalla documentazione si evince che, il 20 ottobre scorso, il sindaco aveva delegato proprio l’allora vice sindaco e l’allora consigliere all’Ambiente Luca D’Agnelli a partecipare quello stesso giorno alla Conferenza di servizi per l’Autorizzazione Unica relativa ad un impianto eolico costituito da 12 aerogeneratori in località Posta Cisternola-Sterparo.

Il 12 dicembre, i due delegati del sindaco, facendo seguito a quella Conferenza di servizi, inviano una serie di osservazioni alla Regione Puglia, che appaiono come il frutto di un accurato studio. “Questa amministrazione si oppone fermamente all’approvazione del progetto”, si legge in premessa. In sei pagine entrano nei dettagli con una serie di controdeduzioni, dai calcoli delle distanze di sicurezza all’impatto acustico, evidenziano come nelle aree interessate siano presenti diversi ettari di terreno con coltivazioni biologiche e come il proponente non abbia tenuto conto, nella sua analisi degli impatti cumulativi, di un’altra iniziativa del tutto simile nelle immediate vicinanze.

Nelle ultime pagine si giudica “inaccettabile a parere di questa amministrazione” una previsione contenuta nel piano di dismissione: “Si demolisce e smaltisce soltanto il 5% di tutto il cemento armato posto sotto gli aerogeneratori”, contestano Di Flumeri e D’Agnelli. Nel piano particellare di esproprio, poi, le visure catastali, secondo gli estensori, risultano “ampiamente datate” e, nella determinazione delle varie indennità, il Valore Economico di Mercato è unico per tutte le tipologie di terreno, senza tener conto delle coltivazioni. In conclusione, l’amministrazione si opponeva formalmente alla realizzazione dell’impianto e, in caso di autorizzazione, chiedeva sin da subito compensazioni non inferiori al 3% dei proventi annuali, comprensivi degli incentivi.

Due giorni dopo, la Regione Puglia riceve uno strano contrordine dal Comune di Castelluccio dei Sauri. Questa volta è il sindaco a scrivere per evidenziare che la nota precedentemente inviata deve intendersi “nulla e priva di effetti, non rappresentando la volontà dell’ente”. Giovanni Di Francesco, nelle poche righe indirizzate al Dipartimento Sviluppo Economico, dichiara che i firmatari “hanno agito senza una delega”, e tantomeno in esecuzione di una delibera o di una direttiva da lui impartita, “eccedendo pertanto le loro competenze e funzioni”. Insomma, sconfessa il suo vice e il delegato all’Ambiente. Sempre lui, però, in una nota inviata il 6 febbraio agli stessi uffici, si duole che quelle stesse osservazioni non siano state prese in considerazione dal responsabile del procedimento.

Il caso del parco eolico sulla scrivania del prefetto

Vale la pena precisare che il parere del Comune non è vincolante per il rilascio dell’Autorizzazione unica. Come va detto che dalla ‘Comunicazione di avviso di avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo ai fini dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e dichiarazione di pubblica utilità’ si evince facilmente che Di Flumeri risulta tra i proprietari di una particella di terreno per un ventiquattresimo.

A tal proposito, in una comunicazione del 23 febbraio, indirizzata al sindaco, al segretario comunale e, per conoscenza, al prefetto, precisa di “non avere, su quel terreno, nessun diritto reale di godimento, perché lo stesso risulta ‘usocapito’ da un mio congiunto”. Nella missiva, che già nell’oggetto evidenziava la “insussistenza di una ragionevole aspettativa sulla favorevole conclusione del procedimento”, chiedeva di tutelare il suo operato e quello degli amministratori dopo essere stato contattato dal legale della società proponente, che lo avrebbe accusato di “indebita ingerenza” e poi di incompatibilità, rilevando in pratica un conflitto di interessi. “I miei obblighi/doveri di amministratore mi impongono di agire nell’interesse esclusivo della intera collettività”, chiariva l’allora vice sindaco.

Da gennaio, Di Flumeri e D’Agnelli chiedevano la convocazione di un Consiglio comunale d’urgenza ad adunanza aperta per discutere di un eventuale ricorso dopo il rilascio dell’Autorizzazione Unica. La richiesta datata 31 gennaio risulta sottoscritta anche dall’attuale vice sindaco Forleo e dal consigliere Giuseppe Carpinone. Le successive sollecitazioni del 2 e 13 marzo, per un Consiglio che discutesse anche di compensazioni ambientali, recano solo le loro firme. Nel mezzo ci sono i decreti di revoca ai loro danni. Da ultimo, il 21 marzo scorso, si sono rivolti al prefetto di Foggia Maurizio Valiante.

Il protocollo di legalità sugli appalti pubblici mai firmato

Ma non è stato solo il parco eolico ad agitare la maggioranza. In mezzo alle carte depositate dall’ex vice sindaco, ci sono anche due successive richieste inviate alla Prefettura che riguardano la vigilanza sulle gare d'appalto. La prima risale al 26 settembre, e proprio Di Flumeri chiedeva di poter avviare con l’Ufficio Territoriale del Governo “un protocollo di legalità in materia di appalti pubblici”. Un mese dopo, faceva sapere di essere stato contattato per appuntamenti poi rinviati dagli uffici e sollecitava una convocazione ufficiale. La seconda comunicazione è stata inoltrata anche all'Anac e al ministero dell'Interno. Gli ultimi appalti sono alquanto chiacchierati in paese.

I numeri risicati

Dal punto di vista strettamente politico, intanto, le cose si mettono male, in termini numerici, per l’attuale maggioranza, e lo si evince dall’esito della votazione sul Dup, il Documento Unico di Programmazione: la votazione si è chiusa con cinque voti contrari e sei a favore. A fare le differenza è il voto del sindaco.

L’opposizione, interpretando il suo ruolo, ha definito il documento contabile uno “sterile e asettico copia e incolla del programma amministrativo”. Per giunta, non è stato accolto l’invito formulato dalla minoranza ad integrarlo con almeno qualche punto del programma elettorale del gruppo Innovazione, che ha perso per appena sei voti. I progetti riportati nel piano triennale delle opere pubbliche, poi, secondo l’opposizione, sono quelli rivenienti dalla passata amministrazione. “In questo Dup non vediamo alcun barlume di idee, di programmazione, di visione futura”, hanno rimarcato dai banchi della minoranza. Al loro voto contrario si sono accodati anche i consiglieri revocati dagli incarichi. Alla prima occasione utile in Consiglio comunale, si avvera la profezia dell’opposizione e si configura una sostanziale parità. La maggioranza sta facendo tutto da sola e gli avversari, almeno per il momento, stanno a guardare.

Di Flumeri e D’Agnelli valutano le prossime mosse

Viene da chiedersi, allora, se i due consiglieri revocati facciano ancora parte della maggioranza. Di Flumeri, con lo stesso esercizio di trasparenza con cui ha consegnato tutti gli atti, non si sottrae alle domande. “Per adesso siamo in una fase intermedia, dobbiamo valutare bene anche con l’altro consigliere". Il collega D’Agnelli, peraltro, rimarca, “ha fatto delle dichiarazioni e ha fatto anche la richiesta di una variazione - spiega l'ex vice sindaco - perché nel Consiglio comunale il sindaco ha affermato che la delega (relativa alla conferenza di servizi sul parco eolico, ndr) era un falso e il consigliere chiedeva al segretario di mettere agli atti questa dichiarazione, lesiva della dignità degli amministratori, ma abbiamo verificato che nel verbale non è stato integrato. Quindi, il consigliere D’Agnelli, a breve, chiederà con una Pec indirizzata al sindaco e al segretario di riportare all’interno del verbale della seduta consiliare quella dichiarazione del sindaco, e faremo delle valutazioni consequenziali”.

Di Flumeri conferma che il caso del parco eolico è stato determinante nello strappo, quanto le sue insistenze sul protocollo anticorruzione. “Il parco eolico ha avuto la sua valenza, però anche la mia volontà di verificare le gare d’appalto, chiedendo alla Prefettura un protocollo d’intesa su queste procedure, è stata ostacolata – afferma - Tra il parco eolico e le procedure sulle gare d’appalto c’è stata questa contrapposizione con il sindaco e il resto della maggioranza. Abbiamo appalti molto importanti, come la bonifica della discarica abusiva del Cervaro e altre procedure e io ritenevo che potessero essere delle procedure 'a rischio'”.

Di certo, l’attuale maggioranza non può permettersi distrazioni in aula, pena andare sotto. A giudicare dalle dichiarazioni dell’ex vice, il sindaco Di Francesco, di volta in volta, dovrà sottoporsi alla prova dei numeri: “Vediamo un po’ i risvolti – afferma - però siamo orientati per l’indipendenza”.

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