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Parco del Gargano, Barone confida in un "moto di rivolta" della società civile. Per Furore "servono gli ispettori"

Non si placano le polemiche dei cinquestelle sulla revoca dell'incarica da direttore del Parco Nazionale del Gargano a Maria Villani da parte di Pasquale Pazienza e la nomina del facente funzioni Vincenzo Totaro

I cinquestelle foggiani non riescono proprio a mandar giù il rospo della revoca dell'incarico da direttore a Maria Villani - "per non aver superato il periodo di prova" - accusata dal presidente Pasquale Pazienza di peculato. E' questa una delle ragioni dell'allontanamento.

"A una dottoressa che lavora da sempre in Federparchi è stato preferito un uomo vicino all'amministrazione di Monte Sant'Angelo sciolto per mafia nel 2015. Uomo che secondo la magistratura era incandidabile. La gravità è palese" denuncia Rosa Barone su Facebook.

La consigliera regionale parla di "sistema marcio". E si appella alla società civile "per un moto di rivolta". La presidente della commissione antimafia in Regione bolla il Parco del Gargano così gestito "come un carrozzone di un sistema che perdura e salva solo stesso".

Non si arrende nemmeno l'europarlamentare Mario Furore. Dopo aver interessato in ministro Sergio Costa degli ultimi accadimenti, l'esponente dei cinquestelle parla di "corte dorata" e attacca i sindaci, l'ex direttrice facente funzioni, la Lega e Partito Democratico: "Assolutamente silenti" dice. "Avevamo nominato una donna indipendente e fuori dai giochi. Qualcosa di grave è evidentemente in atto" aggiunge.

Non va giù a Furore la nomina del nuovo direttore facente funzioni, Vincenzo Totaro: "Quella stessa persona è incandidabile ma potrà gestire appalti e contratti all'interno del Parco Nazionale del Gargano. E' assurda questa situazione. Per questo ci stiamo mobilitando con il ministero, servono degli ispettori, serve la presenza dello Stato all'interno dell'Ente" conclude.

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