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Consiglio provinciale: Moldaunia, Authority e società partecipate

Moldaunia: si è insediata la Commissione consiliare paritetica per il referendum consultivo. Authority: partecipazione ricorso al Tar del Lazio. Società partecipate: avviato il percorso di dismissione

Se politicamente la situazione a Palazzo Dogana resta stagnante, con il centrodestra alla conta ad ogni seduta degli “spiccioli” della sua maggioranza ed il centrosinistra a fare da cane da guardia per approfittare di ogni passo falso dei “dirimpettai”, sul fronte squisitamente operativo il consiglio provinciale ha fatto registrare qualche movimento che torna a farne avvertire l’esistenza. Tre gli argomenti che hanno tenuto banco oggi nel palazzo di Piazza XX settembre.

MOLDAUNIA - Si parte dal progetto “Moldaunia”, tanto caro all’ingegnere Gennaro Amodeo che da dieci anni si batte per il passaggio della Provincia di Foggia dalla Regione Puglia alla Regione Molise. Nella sala giunta di Palazzo Dogana (l’argomento, infatti, non è planato in consiglio ma lo ha preceduto) si è insediata la Commissione consiliare paritetica per il referendum consultivo.

Composto da 6 consiglieri provinciali (3 di maggioranza e 3 di minoranza) e presieduta dal segretario generale del consiglio, Micky De Finis, l’organo avrà 45 giorni di tempo per esprimersi sull’ammissibilità del referendum e si occuperà del controllo diretto di tutte le fasi del procedimento, compresa la propaganda elettorale. Il progetto “Moldaunia” esce, dunque, dalla sua fase embrionale e si avvia a piccoli passi a diventare realtà.

Quantomeno a sottoporsi al giudizio della comunità foggiana. Ricordiamo che a favore del passaggio della Capitanata alla Regione Molise hanno già deliberato 12 comuni foggiani (su 61) e le tre circoscrizioni del capoluogo dauno. Per il capogruppo Pdl Paolo Mongiello “Moldaunia” vuol essere “un atto di protesta nei confronti di una regione Puglia matrigna” mentre resta scettico il Pd. “Il Governo nazionale - dichiara il capogruppo Antonio Prencipe - farebbe bene a dire cosa vuol farne delle province. Perché se le rendesse concretamente operative, non ci sarebbe bisogno di alcun passaggio ad altra regione”. Il momento, tuttavia, è storico.

AUTHORITY - All’unanimità il consiglio provinciale ha deliberato la partecipazione ad adiuvandum del ricorso al Tar Lazio annunciato dal Comune di Foggia dopo l’ultima “schiaffo” giunto da Roma con l’insediamento presso il Ministero della Salute del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare. Quindi una mozione unitaria con la quale si propone ai parlamentari pugliesi di sottoscrivere un atto che obblighi il Governo ad esprimersi in modo definitivo sull’istituzione dell’Authority a Foggia.

SOCIETA’ PARTECIPATE - Tagliare le spese, razionalizzare i costi. A Palazzo Dogana il monito del Governo centrale è giunto forte e chiaro. E nell’attesa di capire, innanzitutto, cosa farne della Province, quindi se realmente dalla prossima consiliatura in aula siederanno 24 o, piuttosto, soli 12 consiglieri (così come previsto dalla manovra economica d’agosto che riforma i collegi elettorali), in piazza XX settembre è decollata la discussione sulle società partecipate in cui la Provincia di Foggia detiene quote ed azioni. La domanda che ci si sta ponendo in Commissione Affari Generali è: sono dette società funzionali alla vita dell’Ente o si rivelano ad oggi meri carrozzoni, utilizzati per lo più come camere di compensazione”. Palazzo Dogana ad oggi partecipa (o meglio, partecipava) a circa una ventina di società. Il percorso di dismissione è stato avviato. In aula oggi non solo la presa d’atto della liquidazione di DI.CI. e CERERE 2000, ma anche l’uscita da Camera di Commercio Italo/Orientale, IPRES e ARCO Adriatico/Ionico (per un risparmio su queste ultime 3 calcolato intorno ai 36mila euro). Ma ne restano 17.

Per ognuna un cda e consulenti vari e per ognuna, a breve, sarà svolta un’analisi accurata del raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati. Lo screening è già partito per il Consorzio per l’Università di Capitanata in cui Palazzo Dogana detiene il 61% delle quote, pari ad un versamento di 129mila euro annuali. La convenzione con Provincia e Comuni è scaduta lo scorso 15 settembre. Venerdì prossimo l’ex rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Antonio Muscio, assumerà ufficialmente l’incarico di commissario liquidatore al quale competerà stilare una relazione su questi 12 anni di attività del Consorzio per decretarne sopravvivenza o soppressione. Anche in considerazione di questo ed a causa della scure sui bilanci degli enti locali, per il 2011 la Provincia, lo ricordiamo, ha stanziato solo 40mila euro a favore del Consorzio, facendo “tremare” la facoltà di Ingegneria. Bisognerà, dunque, che l’analisi sia condotta attentamente. Tra le altre società partecipate decisamente costose per le casse dell’Ente - e, come tali, fonti di polemiche sulla loro utilità o meno - ricordiamo “Promodaunia “ (in cui Palazzo Dogana detiene quasi l’80% delle quote per un costo che si aggira attorno ai 400mila euro annui) che si occupa della promozione del territorio provinciale attraverso, in particolare, lo stimolo dello sviluppo delle infrastrutture (aeroporto “Gino Lisa”: quale le azioni che Promodaunia si accinge a mettere in campo per scongiurarne la paralisi?).

Quindi l’Apeac (Agenzia provinciale per l’energia e l’ambiente) in cui la Provincia detiene il 43% delle quote (pari a quasi 40mila euro) e che ha tra le sue mission - si legge - “quella di coniugare gli obiettivi di sviluppo con la salvaguardia ambientale, promuovendo l’erogazione di servizi avanzati nel settore dell’energia, dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica“. Anche qui una seria analisi è d’obbligo. C’è poi “Diomede” alla quale sono affidati alcuni servizi presso i musei provinciali di Foggia e dove Palazzo Dogana detiene il 60% delle quote su un capitale sociale pari a 20mila euro circa. Quindi il “Patto Verde” dove l’Ente detiene il 58% delle quote (quasi 30 mila euro), quindi il “Patto di Foggia” (22% - poco più di 20mila euro). E ancora Banca Popolare Etica, Società Consortile Prospettiva Subappennino, Gal dauno-ofantino, Da.Re, Bioagem, Aeroporti di Puglia, Consorzio di gestione del Mercato ittico di Manfredonia, Consorzio per l’Area di sviluppo Industriale e Consorzio “Il tavoliere”.

Tante, troppe. Urge una cura dimagrante. A partire da quelle che più costano ai contribuenti senza, peraltro, apportare benefici reali al territorio. Che siano la gran parte?

 

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