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Gatta: “Quale futuro per l’assistenza sanitaria a Monte Sant’Angelo?”

Quali sono i tempi di realizzazione e le attività che si intendono porre in essere per garantire una adeguata assistenza sanitaria ai cittadini e ai turisti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

INTERROGAZIONE REGIONALE DI GIANDIEGO GATTA - Premesso che: con Regolamento Regionale n. 18/2010 integrato con il R.R. n. 19/2010 e il R.R. n. 11/2012 si individuano tra le strutture sanitarie e amministrative senza posti quelle che possono essere disattivate e/o accorpate sulla base del riordino della rete ospedaliera e delle competenze attribuite a ciascuna struttura.

I Regolamenti hanno previsto tra le azioni da intraprendere: la Disattivazione di stabilimenti ospedalieri con un numero di posti letto inferiore a 70 ovvero con meno di tre unità operative per acuti (come da modello HSP 12 all’1/1/2010) ovvero sulla   base dei dati complessivi di attività e del grado percentuale di utilizzo della struttura da parte    dei cittadini residenti nel comune in cui insiste la struttura.

La Riconversione di alcuni degli stabilimenti ospedalieri disattivati di cui alla precedente lett. b) in strutture sanitarie territoriali, sulla base del fabbisogno assistenziale del territorio, nonché delle risorse a disposizione e dell’attività prevalente dello stabilimento interessato;

Con deliberazione  n° 1696 del 7 Agosto u.s., la Giunta Regionale ribadiva, tra l’altro, quali attività avrebbero dovuto essere esperite ai sensi dei citati regolamenti, come da seguente capoverso:  “In quest’ottica, pertanto, è necessario individuare tra le strutture sanitarie e amministrative senza posti letto quelle che possono essere disattivate e/o accorpate sulla base del riordino della rete ospedaliera, di cui al Regolamento Regionale n. 18/2010 integrato con il R.R. n. 19/2010 e il R.R. n. 11/2012, e delle competenze attribuite a ciascuna struttura. I Regolamenti hanno previsto, tra le azioni da intraprendere, le seguenti:

riconversione in strutture di assistenza territoriale degli ospedali che risultano con una dotazione di posti letto inferiore a 70;

mantenimento quali plessi aggregati ad ospedali di base, intermedio o di riferimento regionale di ospedali che risultano con una dotazione di posti letto inferiore a 70;

aggregazione di ospedali che risultano non in possesso di tutte le discipline necessarie per configurare un ospedale di base

Il comma 2  dei citati regolamenti recita: I territori interessati dalla disattivazione degli stabilimenti ospedalieri di cui alla lettera b) del precedente comma 1 saranno oggetto di processi di potenziamento e riqualificazione delle attività assistenziali territoriali alternative al ricovero, quali: a) assistenza domiciliare; b) assistenza specialistica ambulatoriale; c) assistenza residenziale e semiresidenziale; d) riorganizzazione della medicina di gruppo.;

Tra le promesse di questa Amministrazione regionale era prevista per il Gargano l’attivazione, presso l’ex Ospedale di Monte Sant’Angelo, di un “Hospice”, atteso che tra popolazione residente e flussi turistici religiosi e culturali (Monte Sant’Angelo con la Basilica Celeste di S. Michele Arcangelo è ormai Patrimonio Mondiale dell’UNESCO), si raggiungono presenze molto rilevanti, dell’ordine di circa un milione di unità all’anno; ritenuto che si debba assolutamente attivare in sostituzione dell’ex ospedale civile di Monte Sant’Angelo un presidio che possa assicurare una assistenza sanitaria adeguata ad una cittadina rientrante nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO;

Si interroga, il presidente della giunta regionale, On. Nicola Vendola e l’assessore alla Salute Dr. Ettore Attolini, per conoscere: quali siano le reali intenzioni dell’Amministrazione regionale per l’assistenza sanitaria a Monte Sant’Angelo e quali siano i tempi di realizzazione e le attività che si intendono porre in essere per garantire una adeguata assistenza sanitaria ai cittadini ed ai turisti che vivono e visitano Monte Sant’Angelo.

 

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