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Sabato, 20 Aprile 2024

La verità di Piemontese sul ‘caffè compromettente’ con Potenza: “Se il centrodestra è spaccato, io ne approfitto”

Parlarono di questioni istituzionali, ma anche delle firme a sostegno della candidatura di Primiano Di Mauro

La versione di Raffaele Piemontese, maggiorente del Partito Democratico in provincia di Foggia, sul ‘caffè compromettente’ con il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, svela un retroscena fin qui solo chiacchierato delle elezioni provinciali: il centrosinistra ha aiutato il cosiddetto ‘centrodestra identitario’ a raccogliere le firme per la candidatura di Primiano Di Mauro. “Abbiamo parlato di questioni istituzionali, a partire dal riparto delle risorse che abbiamo messo sul Carnevale, di un’opera pubblica che ha a che fare con una scuola che è incagliata, dopodiché, io sono un dirigente politico, e se il centrodestra è spaccato, mi pare chiaro che io, che sono di centrosinistra, devo stare sul pezzo”, afferma il vice presidente della Regione Puglia ai microfoni di FoggiaToday, a proposito dell’incontro del 6 gennaio scorso in un bar nella centralissima piazza Giordano, a tre giorni dalla presentazione delle candidature per l’elezione del presidente della Provincia di Foggia che dovevano essere accompagnate da 118 sottoscrizioni. 

“Se loro avevano raccolto un centinaio di firme e ne mancavano dieci, quindici, venti, per un esercizio di democrazia, mi pare evidente che, così come anche il candidato del centrodestra ha provato a prendere le firme in ogni campo, fosse giusto che quella lista presentasse il proprio candidato e poi ognuno votasse i propri candidati”. Così, quantomeno, prova a mettere a tacere le voci che, com’era prevedibile, parlano di voti dirottati da Di Mauro a Nobiletti.

Mette una pietra tombale anche sui pettegolezzi in merito a una presunta ‘candidatura di riserva’ rispetto alla ‘prima scelta’ di Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo. Quella del sindaco di Vieste “era la candidatura migliore”, afferma, “nonostante ce ne fossero altre, più di una, che potevano degnamente rappresentare la nostra coalizione”.

Era forse più civica e meno Dem, e così avrebbe messo tutti d’accordo. “I numeri c’erano, ma è stata una battaglia sofferta fino alle ultime schede”, ammette l’assessore regionale al settimo cielo.

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