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Napoleone Cera al settimo cielo, entra in Consiglio regionale: “Lavorerò per rilanciare il mio territorio"

L'ingresso in Parlamento di Giandiego Gatta fa scattare il seggio del primo dei non eletti a Bari di Forza Italia

È un buongiorno per Napoleone Cera: nel collegio uninominale di Cerignola e del Gargano, l’onda azzurra ha arginato la corrente di risacca del Movimento 5 Stelle, e mentre Giandiego Gatta se ne va dritto a Roma, per lui si spalancano le porte del Consiglio regionale della Puglia. Tutto secondo i piani. Con 4.905 voti era risultato il primo dei non eletti alle Regionali del 2020 nella lista di Forza Italia, ma la vita gli ha concesso un’altra chance. In tasca, stamattina, ha ancora il pronostico che aveva buttato giù prima di partire per la sua campagna elettorale vecchio stile, pancia a terra, e porta a porta.

“Sentivo il fiato sul collo di Conte, però alla fine il centrodestra unito ha vinto. Abbiamo tenuto botta – dichiara oggi tutto soddisfatto Napoleone Cera - Il centrodestra è rimasto coeso. Non avevamo dubbi sulla nostra forza e sulla nostra compattezza sul territorio che ha fatto sì che il centrodestra prevalesse sul Movimento 5 Stelle di Conte”.

Un’altra valanga di consensi a Cinquestelle per lui “era prevedibile”. Non sono i numeri a cui era abituato quelli venuti fuori dalle urne: 878 voti a Forza Italia nella sua San Marco in Lamis (15,82%) e 811 a San Giovanni Rotondo, ma se l’aspettava, specie “nelle città dove Conte ha fatto la sua campagna elettorale, soprattutto San Giovanni e San Marco. In tasca ho alcune mie previsioni che sono state azzeccate, era normale – prosegue Napoleone Cera - Un uomo del territorio, un profilo così alto, non poteva non fare questi numeri. È ovvio che poi hanno perso rispetto alla nostra compattezza”. È al settimo cielo. “Sono convinto che io e Giandiego in Forza Italia siamo davvero forti. Le persone ci hanno creduto e credono in questa unità, soprattutto all’interno di Forza Italia. È un partito che può crescere perché ha dimostrato che ha i numeri. Oggi dobbiamo dimostrare a tutti che siamo bravi a riunire il partito e convogliare a noi più persone possibili che vogliono lavorare per questo territorio, soprattutto per dare risposte a una terra che si aggrappa alle allodole di Conte”.

Strada facendo, ha percepito anche che il Partito Democratico stava perdendo terreno, tant'è che racconta di uno scambio di messaggini con Raffaele Piemontese per stuzzicarlo. “Il Pd non ha lavorato per niente, c’è da dire questo. Li ho visti al palo. Evidentemente i cittadini non li seguono più. Raffaele Piemontese credo abbia preso voti solo a Monte Sant’Angelo, è la sua città. Altrove ha dimostrato, purtroppo, di essere stato lasciato al suo destino. Se le amministrazioni avessero lavorato come ha lavorato Monte qualche risultato in più lo avrebbero ottenuto - osserva Cera - Non valgono i comunicati, vale quanto fai davvero in campagna elettorale e devo dire che sono rimasti proprio al palo. A San Marco, ad esempio, è evidente che l’amministrazione è completamente isolata e non ha più la maggioranza dei cittadini sammarchesi”.

La formula dei Cera, sempre insieme, si rivela vincente. Già consigliere regionale dal 2015 al 2020, ‘Napi’, figlio di Angelo Cera, ex deputato, torna a Bari. “Alcuni amici ci hanno creduto e sono stati al mio fianco, perché due anni fa alle Regionali abbiamo lavorato davvero tanto. Oggi gli sforzi sono stati ripagati e devo dire che sono davvero contento - conclude - Ora toccherà a me, pancia a terra, lavorare per rilanciare il territorio”.  

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